KING LEBRON JAMES IN VISITA DA MONTEVERRO
La Star dei Lakers – in viaggio alla scoperta della Toscana – approda nella tenuta gioiello di Capalbio
È il migliore al mondo nel suo sport, il basket, un atleta di fama mondiale, un giocatore unico, oltre che un paladino che combatte le ingiustizie sociali e politiche. Lui è il Re: LeBron James, The King. Ed è lui che ieri – in un giorno assolato di inizio settembre, in piena vendemmia – ha varcato le soglie di Monteverro, una cantina gioiello che dolcemente si adagia tra le colline di questo lembo di terra sincero quasi al confine con il Lazio, e il mare. E proprio dal mare è arrivato LeBron.
L’atleta US da qualche giorno è in vacanza in Italia – a bordo di Cyan lo Yatch di Bono (sì, proprio quel Bono Vox degli U2) e ha deciso – insieme alla famiglia e agli amici – di concedersi una giornata alla scoperta di questi territori così autentici, con le vigne esposte verso il Tirreno e i colori che dal verde intenso virano all’oro. Una scelta non casuale, la star dei Lakers, infatti, è un appassionato di vini, che spazia tra l’Italia, la Francia e il Nuovo Mondo, con una predilezione per i tagli bordolesi. E infatti il vino di punta di Monteverro è proprio un taglio bordolese, un rosso di razza elegante e raffinato.
Preparato, disponibile all’ascolto, entusiasta, LeBron – accompagnato dall’enologo Matthieu Taunay e dalla responsabile visite Rita – ha visitato i vigneti, il belvedere, la cantina, la tavola di selezione, tutto “in pieno fermento visto che siamo nel mezzo della vendemmia dei rossi e c’è grande attività in questo momento”, rivelano dalla Cantina capalbiese. Un viaggio reale, dunque, tra il lavoro in vigna e in cantina. Il campione non si è tirato indietro neanche quando l’enologo l’ha invitato a fare un rimontaggio per gravità (per i profani con i rimontaggi si estrae il mosto in fermentazione dal tino, lo si fa scorrere in un recipiente inox e lo si rimanda nella parte superiore della vasca, in modo da tenere vinacce e vinaccioli sempre umidi, operazione che a Monteverro avviene senza uso di pompe) e a provare una follatura manuale (ovvero rimmergere le vinacce nel mosto in fermentazione). LeBron, famiglia e amici si sono fermati a pranzo in tenuta e in quell’occasione hanno degustato le annate correnti e anche vecchie glorie.
Immancabile la foto di rito davanti alla scultura del Verro – che dà il nome alla tenuta – che, per chi non lo sapesse, significa cinghiale, un animale che popola questi territori. The King è poi tornato a bordo del Cyan per riprendere il suo viaggio nel Bel Paese. A Monteverro è rimasto l’entusiasmo per la visita di una leggenda dello sport mondiale e l’eco dei suoi modi garbati, della sua simpatia e della sua competenza enoica.
Le immagini della visita in tenuta sono state diffuse da LeBron James direttamente sui suoi social (sotto da Instagram e a seguire la foto della cantina e dell’enologo Matthieu Taunay, a sin, insieme all’agronomo Simone Salamone)
Alcuni cenni su Monteverro
Nasce agli inizi degli anni 2000 da un’idea visionaria del proprietario Georg Weber, alla ricerca del luogo ideale dove dar vita al suo progetto di produrre vini di eccellenza. La scelta è pressoché già scritta: un amore incondizionato lega Georg alla Toscana, ma la vera intuizione è aver eletto a sua nuova dimora un territorio un po’ al di fuori dei circuiti vinicoli tradizionali. Una terra autentica e naturale, ricca di tradizioni e genuinità.Un grande lavoro in vigna e scelte attente in cantina si ripetono da 13 vendemmie per dare vita alle 6 eccellenze di Monteverro: il capofila taglio bordolese Monteverro, il fratello minore Terra di Monteverro, uno Chardonnay in purezza e un intrigante Syrah Grenache chiamato Tinata e due vini di base, Vermentino e Verruzzo.
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