Il tour della Bellezza, che aveva preso il via il 18 gennaio a Bari, ha vissuto nel solco della partecipazione anche la seconda tappa del singolare “Giro della Puglia” proposto dall’assessorato regionale all’Urbanistica per presentare la “Legge sulla Bellezza”. E soprattutto per discuterla. Dopo Bari, ecco Ruvo di Puglia. Anche in questo caso, la sede della convention è un luogo tra storia e arte: l’ex convento dei Domenicani, divenuto sede della Pinacoteca di arte moderna, dedicata a un gigante della pittura, Domenico Cantatore.
Ruvo ha brillantemente replicato discussioni, condivisioni, parole mai vane ma spese nel segno e nello spirito del confronto, della partecipazione, delle proposte, delle idee, delle suggestioni. E delle visioni. Portate avanti dal basso, in un processo partecipativo con la gente trasformatasi in un “Esercito della Bellezza”, come illustrato da Nicola Genco, l’artista putignanese autore della grafica adottata per il Tour.
Anche nell’appuntamento ruvese del Tour, sul disegno di legge promosso dall’assessore regionale Alfonsino Pisicchio è stato ribadito uno dei concetti fondamentali: la proposta della nuova disciplina urbanistica non prevede consumo di suolo; una normativa che non parla di superfici e di volumetrie, ma che, partendo dal basso, rimette al centro i bisogni dell’uomo e del suo vivere. Le linee-guida della proposta di legge, composta da 6 titoli, 23 articoli, il preambolo ispirato alle parole del giornalista Peppino Impastato e il Manifesto (elaborato dalla prof.ssa Laura Marchetti con la collaborazione dell’ing. Vito Labarile, sintesi dei contributi dei partecipanti al tavolo scientifico), contengono valori precisi e di riferimento, spiegando i principi informativi e cardine della riforma. Sono state elaborate nei mesi scorsi da un apposito comitato tecnico-scientifico che ha lavorato incessantemente. E a titolo gratuito.
È stata scelta l’opzione di non andare direttamente in consiglio regionale: una strada certamente più impervia ma più entusiasmante perché in questo tour saranno le comunità, le associazioni, il vasto mondo degli stakeholders, i portatori di interesse sano, a dirci come tagliare un traguardo ambizioso, la bellezza.
L’apertura del convegno, coordinato dai giornalisti Annamaria Natalicchio e Vito Prigigallo, è toccata al sindaco di Ruvo di Puglia Pasquale Chieco, che ha accennato ai parametri della bellezza in tutte le sue declinazioni. Il docente di Diritto del Lavoro all’Università di Bari e primo cittadino ha definito l’evento un seminario: quanto mai opportuna la definizione, in una terra in cui la “semina” è momento topico nella esistenza di buona parte della comunità.
È intervenuto anche il dottor Cesareo Troia, vice-presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Un soggetto, il Parco, divenuto in pratica uno dei partner del Tour, definito per l’occasione “Parco della Bellezza”. Una bellezza aspra, come certe espressioni artistiche di Cantatore.
L’assessore Pisicchio ha ancora una volta ringraziato “i componenti il Comitato scientifico” e definito la legge “un progetto di vita”, capace di coinvolgere pubblico e privato e mettere al centro la persona, oltre che il territorio. Insomma, “il diritto di vivere in un luogo che sia anche attraente”. Più che Dostoevskij, poi, con la sua celebre “la bellezza salverà il mondo”, Pisicchio ha citato Dante Alighieri dalla Divina Commedia con “la bellezza risveglia l’anima ad agire”, una sintesi quanto mai pregnante di ciò che questo tour e questa legge vogliono rappresentare.
Laura Marchetti, docente presso l’Università di Foggia, saggista, ex Sottosegretario all’Ambiente, chiamata dal Governatore Michele Emiliano a far parte del Collegio degli Esperti, ha parlato,
citando Giambattista Vico, di “bellezza civile” a proposito della legge, un testo capace di coniugare norme urbanistiche e coscienza umanistica. Una legge negoziata a questi livelli così profondi è un vero e proprio ‘coup de théâtre’.
Vito Labarile, ingegnere, imprenditore, anch’egli componente del “Collegio degli Esperti” voluto dal presidente della Giunta regionale, ha accennato ai sistemi di relazioni circolari: questo è uno strumento verso la bellezza compiuta: alla sua base ci sono la percezione e la conoscenza del territorio. A Bari l’ingegnere materano aveva chiuso il suo intervento parafrasando Dostoevskij, con un quanto mai significativo “se la bellezza salverà il mondo, noi salveremo la bellezza”. Ha criticato a fondo il “finto etnico” che impazza nei nostri territori, ad elementi che invece non sono per nulla finti, come il vento, la pietra, la terra dei nostri luoghi che vanno percorsi in attraversamento lento, proprio come si sta facendo con la proposta di legge. E concludendo con l’invito a progettare il futuro conoscendo il passando e interpretando e attualizzando il presente.
Francesco Selicato, ordinario presso la Facoltà di Ingegneria al Politecnico di Bari (corsi di Progettazione urbanistica e Tecnica urbanistica) si è soffermato su strumenti urbanistici come i Contratti di quartiere, la Rigenerazione urbana, accennando all’affievolimento delle spinte insediative. Selicato ritiene che i piani urbanistici vadano rimessi al centro dei dibattiti e soprattutto degli interventi. Perché le città rischiano di morire, di trasformarsi in aggregati urbani se visti dalle periferie degradate. È per questo che l’improbo compito affidato ai sindaci è quello di prendersi cura delle città.
Annamaria Angiuli, ordinario di Diritto amministrativo e docente di Diritto urbanistico a Giurisprudenza, a Bari, ha ribadito un altro concetto basico del ddl regionale: i mosaici identitari. Una proposta frutto della traduzione di confronti valoriali in norme giuridiche. La prof.ssa Angiuli ha accennato alla qualità degli interventi previsti, ad una carta della qualità urbana, ai detrattori del paesaggio, agli ecomostri. Intrattenendosi infine sul cosiddetto “decoro urbano” di una volta, perdutosi in molti luoghi.
Vincenzo Lasorella, architetto, dirigente della Sezione Urbanistica della Regione Puglia, ha concluso la prima fase della giornata dedicata alla legge sulla bellezza del territorio e del paesaggio, illustrando i vari passaggi dell’articolato.
Più tardi, come accennato, il talk show ha visto protagonisti, tra punture e stimolazioni sagaci di Antonio Stornaiolo, Pisicchio, Selicato e Troia. La parentesi della degustazione ha registrato il successo dei piatti preparati dai ruvesi di “Mezza Pagnotta” con la loro cucina etnobotanica, che utilizzano unicamente prodotti del territorio. Il talk-show è stato arricchito dalla band ruvese House Bembe che propone suoni e musiche prodotte da qualsiasi oggetto o strumento possa essere utilizzato come percussione. Tutte le tappe del tour sono animate da spettacoli, espressione dei territori toccati, a cura del Teatro Pubblico Pugliese. E anche nel porticato dell’ex convento di via Madonna delle Grazie, uno dei cuori pulsanti della cittadina rubastina, parole e suoni sono state sempre improntate e dedicate al concetto di Bellezza.
Le prossime tappe del “tour della bellezza” sono previste a Foggia venerdì 8 febbraio e a San Giovanni Rotondo venerdì 22.