La città di Brescia ha un nuovo teatro,
è il Teatro Renato Borsoni.
Di proprietà del Comune di Brescia, il Borsoni diventa la terza sala del Centro Teatrale Bresciano.
Il 21 settembre l’inaugurazione, con un calendario di appuntamenti di musica e teatro per celebrare
e far nascere insieme alla città
questo nuovo spazio di arte e cultura
SULLE ORME DEL PASSATO, LO SLANCIO VERSO IL FUTURO Il 2024 è un anno particolarmente significativo per il Centro Teatrale Bresciano e per la storia culturale e artistica della città di Brescia che vede intrecciarsi due eventi capitali, connessi tra loro.
Ricorrono quest’anno i cinquant’anni dalla fondazione del CTB, teatro Stabile della città, punto di riferimento del territorio e ai vertici nazionali per la produzione dello spettacolo dal vivo. Nell’estate del 1974, infatti, il CTB riceveva il testimone dalla Compagnia della Loggetta, straordinario gruppo di giovani che negli anni Sessanta fece di Brescia una fucina di avanguardia all’attenzione dei dibattiti nazionali. Da quell’eredità sarebbe nato il primo teatro a iniziativa pubblica di Brescia, oggi Teatro di Rilevante Interesse Culturale riconosciuto dal Ministero della cultura, tra i più importanti della scena teatrale italiana.
Tra i fondatori di quella straordinaria Compagnia c’era Renato Borsoni. Anima creativa, pensatore, intellettuale, teatrante, testa geniale che contribuì in maniera decisiva
all’affermazione della Loggetta e che fu tra i visionari sostenitori dell’idea che, trascorsi gli anni sperimentali, fosse divenuto necessario creare un teatro pubblico a Brescia, per custodire e far crescere quell’esperienza libera e spericolata. Così, nel 1974, Borsoni fu uno dei firmatari dell’atto di costituzione del CTB: con la sua direzione artistica e il suo talento, il teatro a Brescia continuò la sua prodigiosa storia.
Oggi come allora, a cinquant’anni da quell’estate, il Centro Teatrale Bresciano compie un ulteriore fondamentale passo: apre un nuovo teatro, il Teatro Renato Borsoni, in via Milano, 83.
Sulle tracce della sua eredità, il CTB si fa nuovamente interprete di uno straordinario slancio verso il futuro, dando prova della sua non comune capacità di evoluzione, del profondo senso della contemporaneità che lo caratterizza e di un’audacia nel fronteggiare le nuove sfide che, sin dalle sue origini, sono tratti distintivi della sua identità.
Un fondamentale passo che il CTB compie insieme a Brescia. Culla di questo teatro, la città e i suoi cittadini sono i protagonisti di questo percorso: l’obiettivo è proseguire la storia culturale e comunitaria iniziata cinquant’anni fa, una storia che il CTB ha la responsabilità di alimentare e costruire, ogni singolo giorno.
E così, Brescia ha un nuovo teatro. È il Teatro Renato Borsoni!
BRESCIA HA UN NUOVO TEATRO Grazie alla lungimiranza dell’amministrazione del Comune di Brescia, la città inaugura un nuovo spazio dedicato all’arte e alla cultura, un evento tra i più rari da sperimentare di questi tempi. Il Teatro Renato Borsoni, di proprietà del Comune di Brescia, diventa la terza sala a gestione diretta del CTB dopo il Teatro Sociale e il Teatro Mina Mezzadri.
È un teatro di nuova costruzione, progettato dall’architetto Camillo Botticini, cardine del piano di rigenerazione urbana nato nell’alveo di Oltre la Strada, il progetto del Comune di Brescia a sostegno della valorizzazione del benessere e della qualità della vita partecipata in una delle periferie più difficili della città, quella di via Milano. Un intervento che ha dato luogo a diverse azioni di riqualificazione che, in questi anni, hanno modificato significativamente la vita del quartiere.
Il nuovo Teatro Borsoni è parte fondamentale di questo ambizioso piano che vede le attività culturali e, in particolare, il teatro, apportatrici di novità e processi di rilevanza imprescindibile: l’attivazione e la gestione del nuovo Teatro Borsoni da parte del CTB sarà presidio culturale, di identità, di miglioramento dell’area.
Al civico 83 di via Milano, sulle ceneri della fabbrica Ideal Clima, nasce un concentrato di architettura, infrastrutture energetiche, servizi digitali che lo rendono un unicum nel panorama nazionale e un prototipo per luoghi della cultura sicuri, sostenibili, pienamente accessibili. Oltre a essere un edificio ad autonomia energetica, presenta un approccio evoluto di “smart building”, per un ambiente confortevole, in grado di far risparmiare energia e garantire i massimi livelli di sicurezza. Il Teatro Borsoni in piena attività offrirà in tutto due sale per gli spettacoli, con area ristoro indipendente, uffici, camerini, nuovi spazi urbani esterni.
La sala principale è intitolata Sala Castri (da 312 posti) in omaggio a uno dei più grandi registi italiani, tra i protagonisti della storia di questo teatro, e al suo particolarissimo rapporto con Renato Borsoni. Il direttore artistico del CTB, infatti, fu per Massimo Castri un vero e proprio sodale con cui lavorò gomito a gomito sin dal 1973 e con cui realizzò alcuni degli spettacoli più importanti della sua produzione.
L’isola che non c’è (da 169 posti), invece, è il nome della seconda sala: un titolo fantastico che riporta a un luogo più raccolto e sperimentale, dedicato anche a progetti per bambini e giovani.
L’IDENTITÀ DEL BORSONI E LA STAGIONE INAUGURALE Il Teatro Renato Borsoni verrà inaugurato il 21 settembre 2024.
Dopo la cerimonia ufficiale – di cui verrà comunicato il programma dettagliato in seguito – inizierà la Stagione inaugurale organizzata dal Centro Teatrale Bresciano.
Un palinsesto di appuntamenti per far conoscere alla città il nuovo spazio e presentarne l’identità.
Nell’immaginare la “Stagione zero” del Borsoni, infatti, il CTB ha voluto soprattutto iniziare a dare forma concreta all’anima di questo nuovo luogo, delineandone la missione e l’ambizione, precisando le ispirazioni e i nutrimenti dei progetti in scena. Per il CTB una grande occasione di ascolto delle istanze della città e, contemporaneamente, di apertura verso nuovi orizzonti, per continuare a progettare il teatro di domani.
Tra i primi asset della sua identità, il quartiere in cui sorge e il suo legame con esso. Un teatro come il Borsoni, infatti, nato in un luogo di confine, non può che riflettere proprio sulle meccaniche e le sollecitazioni di quel luogo: ne sarà portavoce ed espressione, con un’attenzione forte rivolta al teatro sociale d’arte.
Un teatro, poi, che nella contaminazione trova la propria anima: contaminazione sia nel contenuto che nella forma, tra le arti, tra le persone, tra le visioni, in ricerca di una sintesi che sappia far crescere il pensiero e le nuove generazioni.
Sarà un teatro che fa del viaggio la sua essenza: un posto permeabile a influenze diverse, dove le arti trovano una sintesi piena e armonica.
Un teatro dedicato anche ai più piccoli e ai giovani, perché possano sperimentare la fantasia e la libertà di un luogo in cui è possibile sognare e raccontare il mondo.
Il CTB è quindi orgoglioso di presentare la Stagione inaugurale del Teatro Borsoni, curata da Paolo Bignamini, regista che da diversi anni collabora con lo Stabile cittadino.
Un calendario di 12 spettacoli che si svolgeranno dal 21 settembre fino al 23 novembre 2024 nella Sala Castri e ne L’isola che non c’è in cui troviamo la prosa dialogare con la musica, etnica, classica e contemporanea, in cui i temi del mito e della grande storia si combinano ai racconti della cultura popolare e ai percorsi del pensiero e dell’arte, con riflessioni sull’uomo e sul mondo di oggi, insieme ad appuntamenti dedicati ai bambini.
Una Stagione in cui artisti di rilievo internazionale e nazionale, alcuni legati da un lungo rapporto di collaborazione con il CTB, si alternano a preziose realtà locali, con un’attenzione ai giovani e al teatro sociale d’arte.
Dodici titoli per un viaggio che vuole essere beneaugurante, ma anche consapevole: per sapere da dove partiamo e scoprire insieme quali mete potremo raggiungere.
Tutti gli appuntamenti inizieranno alle ore 20.30, salvo la replica del 22 settembre che inizierà alle ore 15.30, e si svolgeranno nella Sala Castri. Gli eventi dedicati ai bambini, invece, avranno inizio alle ore 11.00 e si svolgeranno ne L’isola che non c’è.
Per rendere ancora più accessibile l’offerta e favorire il pubblico, il CTB ha studiato biglietti con prezzi popolari e riduzioni (si va dai 5€ ai 15€), acquistabili a partire dal 3 settembre su www.ctb.vivaticket.it, presso il Punto vendita CTB in Piazza della Loggia e alla Biglietteria del Teatro Borsoni, negli orari di apertura.
Per tutte le informazioni è consultabile il sito www.centroteatralebresciano.it; t. 030 2928617; e-mail teatroborsoni@centroteatralebresciano.it.
Si inizia il 21 settembre alle ore 20.30 con la serata inaugurale che vede Rahmin Bahrami e Gioele Dix protagonisti di 30 per 100, un progetto singolare con il grande pianista di origini iraniane sul palcoscenico insieme al noto attore milanese; la replica del 22 settembre inizierà alle ore 15.30. Attraverso l’ironia che caratterizza i due artisti – legati da grande stima e amicizia – lo spettacolo vedrà i folgoranti “romanzi in una pagina” contenuti in Centuria – piccolo capolavoro della letteratura italiana, scritto da Giorgio Manganelli – incontrare le maestose Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach. Due serate all’insegna della musica e della parola teatrale, tra risate e sonorità altissime.
In base all’accordo tra Centro Teatrale Bresciano e A2A (che da anni è tra i sostenitori dell’ente), il ricavato della seconda replica verrà devoluto al Banco dell’energia, ente Filantropico costituito nel 2016 da A2A che sostiene le persone in situazioni di vulnerabilità economica e sociale, con particolare attenzione alla povertà energetica.
Si prosegue il 24 settembre con Paolo Jannacci che presenta il suo In concerto con Enzo. Una serata tra musica jazz e canzoni d’autore. Un appuntamento dedicato al ricordo della musica e dell’ironia che hanno reso Enzo Jannacci (padre di Paolo) uno dei cantautori più amati della musica italiana. Insieme alla band che ha accompagnato Enzo durante la sua carriera – Stefano Bagnoli batteria e percussioni, Marco Ricci contrabbasso e basso elettrico, Daniele Moretto tromba / flicorno e cori –, Paolo racconta il mondo del padre attraverso aneddoti, ironia e la sua indimenticabile musica.
Eccellenza musicale della città, il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia raccoglie la sfida di inaugurare il palcoscenico del Teatro Borsoni con gli imponenti Carmina Burana di Carl Orff. La cantata scenica, scritta tra il 1936 e il 1937, per soprano, tenore, baritono, coro misto, coro di voci bianche, sarà eseguita nella versione per due pianoforti, timpani e percussioni con la direzione di Silvio Baracco, il 27 e 28 settembre.
Nel palinsesto della Stagione, anche una tappa della quinta edizione del Festival De André promosso da Cieli Vibranti, realizzata in collaborazione con il CTB, con un concerto che combina la musica alla recitazione: l’1 e 2 ottobre, infatti, andrà in scena Creuza de mä. 40 anni, un Mediterraneo. Il rivoluzionario album di De André e Pagani, che celebra quest’anno il suo quarantesimo anniversario, racconta il Mediterraneo: lo spettacolo ripropone dal vivo tutte le canzoni del disco, accompagnate da un monologo che offre un controcanto sul Mediterraneo contemporaneo, segnato dalle rotte delle migrazioni e dagli sbarchi. Sul palcoscenico: Alessandro Adami voce e chitarra, Mario Arcari ai fiati, Maurizio Giannone alle percussioni e cori, Roberto Giannone alla chitarra, Stefano Zeni al violino e un attore in via di definizione.
Prima produzione firmata Centro Teatrale Bresciano in scena al Borsoni è La locandiera. A long play, dal 4 al 6 ottobre. Protagonisti della rivisitazione del capolavoro di Goldoni sono Mille, nome d’arte di Elisa Pucci, artista poliedrica dotata di uno stile originale, retrò e anticonformista insieme, vincitrice del Premio della Critica Musicultura 2021 e tra i partecipanti delle ultime tre edizioni del Concerto del Primo Maggio, e il duo La Scapigliatura che rivisita la canzone italiana d’autore con sonorità elettroniche, ricercate e contemporanee, Targa Tenco nel 2015 come migliore opera prima.
Con La locandiera, nel 1752, Goldoni firma un manifesto di rivoluzione teatrale e uno dei testi più fortunati mai scritti. Per questo nuovo allestimento, il regista Paolo Bignamini e l’autrice Giulia Asselta (premio Giovanni Testori 2023) scelgono la via del “concerto teatrale”. Mirandolina racconta, infatti, la sua storia prendendo in prestito le canzoni d’amore della tradizione cantautorale italiana, rivisitate in chiave contemporanea e innestate, senza soluzione di continuità, nella drammaturgia goldoniana. Da Nada a Loredana Bertè, da Marco Ferradini a Vasco Rossi, da Luigi Tenco a Lucio Battisti: un viaggio nella musica e nelle parole che trasfigura il testo di Goldoni, esacerbando le
dinamiche sentimentali della commedia e mettendone in evidenza il cortocircuito di fondo.
Lucilla Giagnoni, tra le artiste più amate dal pubblico bresciano e protagonista di molte Stagioni del CTB, presenta il suo Djoniso, dall’8 al 10 ottobre. Sul palcoscenico del Borsoni insieme ad Alessio Bertallot – cantante, critico e DJ – Giagnoni intreccia, attraverso le antiche tragedie greche, i miti, i canti orientali e le esperienze musicali contemporanee, con brani di Amy Winehouse, Lou Reed, Franco Battiato, Brian Eno, John Luther Adams. Un viaggio tra musica e parole sulle tracce di Dioniso.
Il 13 ottobre è la volta di una stella internazionale del desert blues e della wolrd music: Goumour Almoctar, in arte Bombino, sarà sul palcoscenico del Teatro Borsoni per Bombino in concerto, primo appuntamento di Café Tassili. Rassegna di suoni contemporanei da Oriente a Occidente a cura di Marco Obertini. Originario del Niger, autodidatta, il giovane Goumour un giorno prende in mano una chitarra dimenticata dai parenti e, piano piano, esercitandosi, scopre la sua più grande passione. Attratto dalle influenze di Jimi Hendrix e Mark Knopfler, Bombino studia le loro tecniche fino a farle diventare sue, assimilando quelle sonorità tipiche degli anni ’60-’70 e inserendole in un contesto rock-blues di matrice americana, arricchito da vocalismi in Tamasheq, la lingua Tuareg. Un concerto esplosivo che vedrà l’artista nigeriano dividere il palco con Youba Dia al basso e cori, Kawissan Mohamed Alhassan alla chitarra e cori, Corey Wilhelm alla batteria. Apriranno la serata i Gemini Blue, gruppo originario del Lago di Garda formato da Osasmuede Aigbe (chitarra e voce) e Giacomo Sansoni (batteria).
Due tra le realtà bresciane più attive nel teatro sociale d’arte presentano sul palcoscenico del Teatro Borsoni le loro proposte.
Teatro19 / Compagnia Laboratorio Metamorfosi, dal 19 al 21 novembre, sarà protagonista di Macbellum. La guerra dentro tratto da Macbetto di Giovanni Testori, regia e adattamento di Francesca Mainetti, con Valeria Battaini, Gianpaolo Corti, Daniele Gatti, Giovanni Lunardini, Roberto Lunardini, Mariagiulia Manni, Roberta Moneta, Francesca Valenti, Giusy Zanini. Un lavoro che prova a riflettere sul male nell’essere umano e sulla violenza della guerra, nuovamente presente in Europa. Amplificata dal linguaggio testoriano, la figura di Macbeth diventa pretesto per indagare la strada dell’autodistruzione, che la volontà di dominio sul prossimo e sulla natura può portare a percorrere. Uno spettacolo partecipato dalle attrici e dagli attori non professionisti della compagnia, anche utenti dei servizi per salute mentale di cui la realtà si occupa attivamente attraverso la sua attività teatrale.
Somebody Teatro della diversità presenta Ora d’aria. Uno spettacolo liberamente ispirato all’atto unico “I fantasmi” di Luigi Pirandello a cura di Beatrice Faedi. Il 23
novembre, alla maniera Somebody, una moltitudine di attrici e attori di varie generazioni e provenienza, con una particolare attenzione a persone fragili e con esperienze di vita ai margini, sarà protagonista di uno spettacolo che, grazie ai personaggi di Pirandello, tenta la strada del racconto di sé attraverso il teatro.
Nella Stagione inaugurale del Teatro Borsoni anche appuntamenti dedicati ai più piccoli, con tre spettacoli che si svolgeranno il 29 settembre, 6 e 13 ottobre e che fanno parte della rassegna curata da Teatro Telaio Storie in famiglia – speciale piccolissimi. Si tratta, infatti, di tre titoli dedicati a bimbi a partire da un anno di età e alle loro famiglie.
Il primo spettacolo si intitola Mi piace, di e con Maria Giulia Campioli e Claudio Mariotti, e racconta la storia di Maria Giulia che, ogni sera, si addormenta con il sogno di coltivare un fiore colorato: riceverà in dono un seme dall’omino dei sogni, e imparerà a prendersene cura. Lo spettacolo è per i bambini da 1 a 5 anni.
Il 6 ottobre protagonista sarà un “quadrato bambino” di nome Quadrotto, nato grazie alla curiosità e dalla curiosità spinto a conoscere e a esplorare il mondo: incontrerà Tondino e insieme scopriranno la bellezza dell’amicizia. In scena Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci. Quadrotto, tondino e la luna è dedicato a bimbi tra i 2 e i 7 anni.
Infine, l’ultimo appuntamento sarà con BRUM! Partendo dalle suggestioni visive dell’acqua che si riverberano su una tela bianca, Pietro Fenati ed Elvira Mascanzoni, accompagnati da una serie di musiche che vanno da Satie a Cage, reinventano una specie di mondo immaginario dove l’infanzia regna sovrana e che si esprime con una sola parola: “brum” appunto, motto incomprensibile, ma che racchiude spazi interpretativi immensi che il teatro rende visibili. Dedicato a bambini di età compresa tra i 2 e i 6 anni.
Informazioni:
Centro Teatrale Bresciano
030 2928617
teatroborsoni@centroteatralebresciano.it
www.centroteatralebresciano.it