LA REGGIA DI CASERTA CHIEDE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PER L’EX CONVENTO DEI PASSIONISTI

La Reggia di Caserta intende concedere in gestione spazi nell’ex convento dei Passionisti per  servizi di ospitalità turistica per giovani a prezzi convenzionati con possibilità di lunghe permanenze per gli studenti e di gestione di atelier d’arte, laboratori di produzione di artigianato artistico, spazi di formazione e di produzione di imprese creative, con la possibilità di esercizio di attività complementari di bar e ristorazione.

A questo fine la Reggia ha pubblicato un avviso con l’obiettivo di acquisire le manifestazioni di interesse da parte degli operatori economici.

La concessione riguarda una porzione dell’ex convento dei Passionisti, di superficie pari a circa 1770 mq. lordi, sito nel complesso del palazzo reale, con ingresso da via Passionisti. La concessione potrà estesa alla residua porzione del complesso edilizio attualmente occupata dalla Società di Storia Patria, di circa mq 600 mq lordi, su richiesta del soggetto gestore, entro il termine di quattro anni dall’inizio dell’attività (per l’Istituto di Storia Patria si ipotizza una nuova e più adeguata collocazione contigua all’Archivio di Stato).

            Il canone di concessione sarà fissato in sede di procedura concorsuale ma è orientativamente stimabile in diecimila euro mensili, che verrà compensato in quota parte da definire delle spese di ristrutturazione.

 

            L’appalto avrà validità di 20 anni a partire dalla data di inizio dell’attività.

            Il complesso edilizio che si intende concedere in gestione è il risultato dell’intervento di ristrutturazione ed ampliamento di un fabbricato preesistente, contiguo alla vecchia Peschiera del giardino dei principi Acquaviva, adibito durante la costruzione del palazzo reale ad alloggio degli schiavi saraceni ammogliati impiegati nel cantiere.  Al fabbricato era stata aggiunta, per volontà del re, una cappella, detta appunto “degli schiavi”. Terminata la costruzione della reggia l’edificio viene assegnato da Ferdinando IV al corpo di Volontari della Marina, istituito da Ferdinando IV per curare e custodire il parco, detto dei Liparoti, perché formato da marinai provenienti dalle isole Eolie.

Nel 1853 il complesso viene offerto da Ferdinando II ai Padri Passionisti per creare un “ritiro”. Nei lavori di adeguamento, condotti dal tenente del Genio militare Giuseppe Garzia e completati nel 1856, il fabbricato viene soprelevato per ricavare il primo piano destinato alle celle dei monaci, ed ampliato, per aggiungere i locali comuni, come il refettorio e la cucina. La casa dei Passionisti di Caserta viene chiusa nel 1866, per disposizione del governo sabaudo, che temeva la fedeltà della comunità al deposto re Ferdinando II.

            Il testo completo all’indirizzo internet  www.reggiadicaserta.beniculturali.it

            Referenti: arch. Flavia Belardelli e geom. Luigi Di Francesco

10 marzo 2016

Info:

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