La storia di una lacrima di Giovanni Coda 

Lunedì 28 febbraio, ore 21.30

presentazione al Cinemino del film documentario

La storia di una lacrima di Giovanni Coda

in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni,

il film ispirato al libro di Piergiorgio Welby

Ospiti in sala: il regista Giovanni Coda,

Marco Cappato politico e attivista per i diritti civili e umani,

Dott. Mario Riccio medico e membro del Consiglio Associazione Luca Coscioni, Mina Welby moglie di Piergiorgio e co-Presidente dell’Associazione.

Dal 28 febbraio al Bar del Cinemino saranno in mostra

le opere di Piergiorgio Welby

– macrofotografie, linoleografie ed elaborati grafici–

Lunedì 28 febbraio, ore 21.30 al Cinemino presentazione del film La storia di una lacrima di Giovanni Coda in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni. Ispirato al libro “Ocean Terminal” di Piergiorgio Welby, il film ricostruisce la vita dell’attivista affetto da una malattia degenerativa e tratta da vicino il dibattito sul “fine vita”. Nel cast, Sergio Anrò, Bruno Petrosino e Gianni Dettori.

La visione del documentario sarà introdotta dal regista Giovanni “Jo” Coda, Marco Cappato politico e attivista per i diritti civili e umani, il Dott. Mario Riccio medico e membro del Consiglio dell’Associazione Luca Coscioni, Mina Welby moglie di Piergiorgio e co-Presidente dell’Associazione. A moderare l’incontro la giornalista Lorenza Ghidini di Radio Popolare.

A partire dal 28 febbraio saranno esposte 15 opere realizzate da Welby, che prima di occuparsi di politica, si è dedicato alla scrittura, alla fotografia e alla pittura, con varie tecniche a olio, acquarello, disegno a matita, pastelli e gessetti, per breve tempo all’incisione su linoleum. Dal 1998 in poi, per il deficit totale delle braccia, usava il programma di grafica Corel per poter ancora esprimere la sua voglia di arte.

LA STORIA DI UNA LACRIMA di Giovanni Coda

(Italia, 2021, 75’, distribuzione Ac Labor)

Ispirato al romanzo “Ocean Terminal” (a cura di Francesco Lioce, Castelvecchi Editore, 2009) di Piergiorgio Welby e alle sue lettere aperte che, dal 2006 al 2009, portarono all’attenzione dell’opinione pubblica il dibattito sul “fine vita” e sull’eutanasia legale, La storia di una lacrima racconta la vita dell’attivista affetto da una malattia degenerativa.

Il film, presentato in anteprima al Florence Queer Festival e premiato al New Renaissance Festival di Londra come miglior documentario, è un’opera di poesia visuale, che ibrida linguaggi diversi: danza, musica, teatro, fotografia e cinema filtrano un mondo fatto di voci, memorie, desideri, sofferenze e ultime lacrime.

“Quando un malato terminale decide di rinunciare agli affetti, ai ricordi, alle amicizie, alla vita e chiede di mettere fine ad una sopravvivenza crudelmente ‘biologica’, io credo che questa sua volontà debba essere rispettata ed accolta con quella pietas che rappresenta la forza e la coerenza del pensiero laico.” Queste le parole di Piergiorgio Welby, la cui avventura umana è ripercorsa nel film attraverso uno sguardo intimo. Dall’educazione cattolica da bambino alla scoperta della malattia degenerativa, le sperimentazioni in campo artistico e il rifiuto verso l’accanimento terapeutico.

Un incontro per riflettere sulla libertà di scelta e disobbedienza civile insieme all’Associazione Luca Coscioni, che fin dalla sua fondazione si batte per ottenere una legge sulla legalizzazione dell’eutanasia e del suicidio medicalmente assistito in Italia, con il fine di riconoscere la piena libertà di autodeterminazione alla persona malata.

Piergiorgio Welby era nato a Roma il 26 dicembre 1945. Nel 1962 gli fu diagnosticata la distrofia muscolare progressiva. Conobbe Luca Coscioni solo tramite Radio Radicale, entusiasmandosi dei suoi progetti politici coraggiosi sulla libertà di ricerca scientifica. Seguì le sue orme da Radicale e Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni fin dalla sua fondazione. Dopo la morte di Luca fu eletto co-Presidente e con forza si battè per le libertà di cura, di vita indipendente, di lettura in digitale, di voto a domicilio per gli intrasportabili, le scelte di fine vita e le disposizioni anticipate sui trattamenti. Prima di occuparsi di politica si dedicò alla scrittura, alla fotografia e alla pittura, con varie tecniche a olio, acquarello, disegno a matita, pastelli e gessetti, per breve tempo all’incisione su linoleum. Dal 1998 in poi, per il deficit totale delle braccia, usava il programma di grafica Corel per poter ancora esprimere la sua voglia di arte. Piergiorgio è morto a Roma il 20 dicembre 2006, aiutato da dott. Mario Riccio a interrompere la ventilazione forzata su sua richiesta.

Il Cinemino è un cineclub e l’ingresso in sala è riservato ai soci.

Si ricorda che NON è possibile fare la tessera al momento: si consiglia di richiederla almeno il giorno precedente, compilando il modulo sul sito www.ilcinemino.it.

IN RISPETTO DELLE REGOLE IMPOSTE PER L’EMERGENZA LEGATA AL CONTENIMENTO DEL COVID, LA MASCHERINA FFP2 VA INDOSSATA PER TUTTA LA DURATA DELLO SPETTACOLO. SI CONSIGLIA DI PRENOTARE ON LINE.

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