LA STRATEGIA DEL COLIBRÌ
di Roberta Calandra
Regia: Massimiliano Vado
Con: Livio Beshir, Valentina Ghetti e Barbara Mazzoni
LUNEDÌ 6, MARTEDÌ 7 E MERCOLEDÌ 8 MAGGIO
ORE 21.00
TEATRO COMETA OFF
Via Luca della Robbia 47, Roma
La Storia
Due donne, l’una l’opposto dell’altra. Paola assistente del sindaco della città, Cloé organizzatrice di eventi. Ideologie politiche diverse, caratteri e sensibilità incompatibili, vite private agli antipodi, eppure costrette ad affrontare una situazione che le metterà alla prova con la propria reciproca umanità.
Un politico misterioso detto “Il Presidente” le convoca nello stesso ufficio in piena notte per organizzare i dettagli di un convegno che dovrebbe cambiare le sorti dell’umanità. I più importanti capi di stato parteciperanno ad un summit internazionale che coinvolgerà inoltre le figure religiose e scientifiche più note al mondo. Un incontro per dialogare sulla pace.
Ha inizio un rapporto conflittuale e intenso: si odieranno, si metteranno in discussione, si compatiranno, avranno devastanti crisi isteriche, si rinnegheranno, si riconosceranno, si consoleranno a vicenda in un alternarsi continuo tra il pubblico e il privato.
Come sono finite in quel luogo? E perché proprio loro due? E chi è questo misterioso “Presidente?” E se durante l’organizzazione di uno dei più decisivi incontri mondiali dovessero venire casualmente alla luce documenti privati in cui sono spiegati inconfessabili segreti di stato? Liste proibite e ricerche scientifiche nascoste? E se in gioco ci fosse addirittura la presentazione di una coppia di misteriose creature, provenienti addirittura dall’antico continente scomparso di Lemuria? Chi è questa entità definita per brevità semplicemente “L’essere”?
In divertito parallelo con le due donne scorre la frustratissima presenza di Barack Obama, abbattuto dalla distruzione sistematica che Trump sta compiendo verso il suo operato, coinvolto in un infaticabile incoraggiamento a sua moglie Michelle, affinché si candidi con i democratici, forse unico vero ma ambiguo artefice della situazione che vede le due sventurate Paola e Cloé chiuse come criceti in una gabbia a misurarsi con qualcosa di infinitamente più grande di loro.
Una favola moderna che risponde alla distanza della politica dei poteri occulti, dei meccanismi tradizionali con la forte e calda umanità di due persone comuni, nelle quali tutti possiamo riconoscerci e attraverso le quali fronteggiare il corrosivo senso d’impotenza che ci pervade di fronte alla durezza e alla apparente mancanza di risposte dell’epoca attuale.
Scritto dalla sapiente penna drammaturga di Roberta Calandra, La Strategia Del Colibrì è un testo delicato e dalle radici umane profonde che ha convinto Massimiliano Vado a firmare la regia per la sua messa in scena. La fiducia nell’essere umano nonostante le sue diversità è la bussola che conduce lo spettatore per una strada sotterranea che giunge fino alla consapevolezza di una nuova determinazione. E questa pace per cui si lotta, si ride, si fantastica, si impazzisce, ci si arrovella, risulta infine l’unico vero scopo di unione e di incontro tra tutti. Barbara Mazzoni e Valentina Ghetti sulla scena mettono in gioco una dirompente energia trascinatrice che cattura lo spettatore, che si identificherà a più riprese e in tutte le loro scalate e discese emotive. A fare da collante tra le due un inedito Livio Beshir nei panni di un sorprendente Barack Obama.
Note di regia
Sono sempre più convinto che il circolo vizioso iniziato dal teatro pirandelliano e proseguito, poi, con la psicanalisi, stia tornando al suo punto di origine e restituisca agli autori di testi la limpidezza di una analisi, senza bisogno di terapie e medicinali.
Assodato che per fare il regista è necessario più saper interpretare il testo, soprattutto se l’autore è ancora vivente, e le dinamiche umane in esso contenute, che saper programmare una console luci con controller dmx, spesso ci si pone davanti ad un nuovo allestimento con la smania di volerlo per forza scavare a fondo, carpendone i segreti più nascosti. Per far si che ciò accada, non trascurando la purezza dell’opera d’arte, ci si immerge placidi in un labirinto psicoanalitico riguardante le pieghe di ogni personaggio, anzi del respiro di ogni personaggio, capace di tormentarti per mesi. È una tortura emotiva che solo i registi conoscono a fondo. Piacevolmente si scopre che i disegni del mondo appartenenti al testo, e in questo caso a La Strategia del Colibrì, oltre che ai suoi personaggi, sono la proiezione di un mondo migliore, sono le parallele sintetiche di un pensiero maturato per anni, la slavina sentimentale partorita dalla montagna di studi, una complicazione infinita creata per sentirsi meno leggeri ma per riempire un pezzo di sé. Quindi il compito del regista è portare sulla scena un pezzo dell’autrice: un rene, un occhio, un ventricolo o anche solo un piede, non importa quale, purché sia il pezzo che di cui il testo ha riempito le mancanze universali. Trascendere le proprie strategie e immolarsi per entrare nella testa della Calandra, così come successe a John Malkovich in un film difficile da dimenticare. Per mettere in scena questa strategia politica e sociale bisogna che il deus ex machina sia l’autore anche se non c’è, che se ne percepisca l’odore anche a chilometri di distanza. Se poi le luci siano rosse o blu, secondo me, non importerà a nessuno.
MASSIMILIANO VADO
ROBERTA CALANDRA
Laureata in Filosofia, diplomata come sceneggiatrice presso il CSC di Roma. Diplomata come arte terapeuta presso l’Igf di Roma. Costellatrice familiare. Pranic Healer. Theta healer.
Ha scritto varie Bibbie di serie tv, progetti di sit-com, collaborato con trasmissioni radiofoniche e televisive per RaiTre, RadioUno, RadioTre, RaiInternational, Rai Educational, RaiDue. Nel 1995 vince il Premio di qualità del Ministero dello Spettacolo per la sceneggiatura di “Non con un bang”, film di Mariano Lamberti, presente alla sezione “Nuovi Territori” della Mostra del cinema di Venezia nel 1999, al Soho Film Festival di New York nel 2010. Nel 1996 con Mariano Lamberti idea e realizza il film-documentario: “Una storia di amore in quattro capitoli e mezzo” presentato in concorso al Festival di Bellaria e Premio Sezione Storia al Festival di S. Benedetto del Tronto.
Per il Teatro nel 2003 scrive lo spettacolo C’è posto per me? per Cittadinanzattiva. Vince nel 2010 il Premio Tragos con il monologo Anna Freud, un desiderio insaziabile di vacanze. Nel 2012 vince con Otto il Premio Elsa Morante XI edizione, sezione drammaturgia. Nadia Perciabosco porta il suo testo Il buco in tournée nazionale.
Fonda con Nadia Perciabosco l’associazione per il teatro in casa Desperate HouseActresses-Attrici Clandestine.
Scrive Incontinenze, Solo tu hai le chiavi del tuo cuore, Teatro Abarico …E ti lasci andare in un attimo.
Nel 2018 scrive Tra la creazione e il nonsense – Keats and Shelley House
Pubblica il libro Il cogito ferito di R.D.Laing saggio su R.D.Laing e la scienza del soggetto nel pensiero scientifico del ‘900.
Pubblica il racconto Senzafine nella raccolta Principesse da guardare (2007 Oscar Mondadori); la sceneggiatura Otto, il romanzo Non come amiche (2008 Aracne); il racconto Bianco e nero nell’antologia di Letterabilia (2010 Progetto Cultura); Nel 2012 romanzo illustrato Come fosse ieri(2012 Zona Contemporanea); il testo umoristico Incontinenze (2013 Zona Edizioni); il romanzo L’eredità di Anna Freud finalista al Premio Carver; il romanzo per ragazzi Ryunio la bambina drago (2013 Edizioni Corsare). Nel 2018 Tempo per vivere.
MASSIMILIANO VADO
Nato a Savona, si diploma prima alla Scuola del Teatro stabile di Roma e poi si trasferisce a Venezia per specializzarsi alla Scuola del Teatro stabile del Veneto . Prosegue gli studi con Danio Manfredini e con l’Odin Teatret e poi con Gisella Burinato e all’Hb studio di New York. A teatro è diretto da Giuseppe Patroni Griffi, Sebastiano Lo Monaco, Alessandro Benvenuti nello spettacolo Delitto per Delitto (con Alessandro Gassmann e Beppe Fiorello), Luciano Damiani con cui realizza uno spettacolo-documento dedicato a Giorgio Strehler e al Piccolo teatro di Milano, Matteo Tarasco e Massimiliano Bruno. Le sue collaborazioni più ampie sono con Roberto Guicciardini, di cui è primo attore e con Marco Maltauro, con cui collabora dal 2005 in vari progetti, prodotti dalla Casa di Goethe/Goethe Institute. Dal 2009 fonda e fa parte di Voci nel Deserto, progetto di teatro civile. Per il Todi Festival 2014 dirige e interpreta, con Michela Andreozzi, Ring candidato al Premio Moliere. Fra i suoi ruoli più importanti in televisione: Distretto di Polizia 5 nel 2005, regia di Roy Bava, Distretto di Polizia 6 scelto dal regista Antonello Grimaldi per il ruolo trasversale del Medico Legale, R.I.S. 4 – Delitti imperfetti. Da novembre 2009 è entrato a far parte del cast ricorrente della soap opera CentoVetrine, con il ruolo di Zeno Bauer. Prende poi parte alla fiction I delitti del Bar Lume, diretta da Rohan Johnson,, L’Allieva diretta da Luca Ribuoli e con Alessandra Mastronardi, e “Rimbocchiamoci le maniche, ispirata a “L’onorevole Angelina”, diretta da Stefano Reali e con Sabrina Ferilli. Per il cinema viene diretto da Massimiliano Bruno prima in Nessuno mi può giudicare e poi in Viva l’Italia, da Claudio Insegno in Una Notte agli Studios, Stai lontana da me e poi in Tutte lo Vogliono, con Enrico Brignano. Insieme a Claudia Gerini partecipa, come concorrente alla trasmissione televisiva Dance Dance Dance, e con Giuseppe Pambieri va in scena nel Re Lear di Shakespeare; nello stesso anno dirige Stefania e Amanda Sandrelli nello spettacolo francese Il Bagno e poco dopo Ladyvette in Le dive dello swing. Per il cinema lavora con Karin Proia che lo dirige nel film Una gita a Roma e con la moglie Michela Andreozzi per il film Nove lune e mezza, poi gira la puntata del prequel romano del Commissario Rocco Schiavone e dal 2013 collabora con la rivista satirica online Prugna. Nel 2018 si dedica quasi espressamente alla regia teatrale; uniche pause per i film di Fausto Brizzi e Michela Andreozzi.
LIVIO BESHIR
Padre americano di origine egiziana e madre italiana studia recitazione al Susan Batson Studio di New York e in Italia, con Mario Pizzuti che lo dirige negli spettacoli Casa di bambola, La Cantatrice Calva, Sogno di una notte di mezza estate. Il suo primo ruolo davanti la macchina da presa è in Intolerance di Citto Maselli, presentato alla 53° Edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Dopo aver preso parte al film La vita, per un’altra volta di Domenico Astuti e al videoclip di Jon Bon Jovi Thank you for loving me diretto dal regista statunitense Wayne Isham, recita nelle serie tv Sotto casa (Rai 1), Non smettere di sognare (Canale 5) e Un Posto al sole (Rai 3), in cui interpreta il ruolo di Manuel Costa. Tra il 2009 e il 2010 è impegnato con la tournée teatrale di Shoot/Get Treasure/Repeat di Mark Ravenhill per la regia di Fabrizio Arcuri, spettacolo vincitore del premio della critica 2010. Nel 2010 Stefano Sollima lo sceglie per il ruolo di Moustafà nel pluripremiato ACAB – All Cops Are Bastards. Nell’estate del 2016 torna al cinema interpretando un impiegato esaltato nella commedia La coppia dei Campioni di Giulio Base. Nel 2017 è Ahmed Chadili nella serie tv Squadra Mobile (Canale 5). Nel 2018 è il controverso Hassan, uno dei protagonisti della serie tv di Rai 1 diretta da Andrea Porporati Il capitano Maria. Lo stesso anno torna a recitare a fianco di Marco Giallini nella serie tv Rocco Schiavone, in cui interpreta il diplomatico Alejandro Gimenez. Conduce programmi televisivi di intrattenimento culturale come In viaggio con la zia (Rai1); Cronache Animali (Rai2); Movie.Mag (RaiMovie) La notte della Taranta (Rai5). Da 10 anni inoltre è il volto ufficiale dei principali red carpet dei più prestigiosi festival cinematografici internazionali.
VALENTINA GHETTI
Nata a Forlì abbandona la città d’ origine dopo il diploma Classico linguistico e il Diploma triennale all’accademia di Musical al MCA per trasferirsi a Roma dove si laurea alla Facoltà di Lettere e Filosofia con Indirizzo Dams. Frequenta le migliori scuole di recitazione dove studia con grandi maestri dell’arte performativa tra i quali: Francesca De Sapio, Ennio Coltorti, Sergio Sivori, Jenny Tamburi, Bernard Hiller, Massimiliano Bruno, Giancarlo Sepe e Daniele Monterosi. Studia doppiaggio con Roberto Chevalier e attualmente lavora come doppiatrice. Debutta in diverse Fiction Rai (Gente di Mare2, Rex, Crimini Bianchi, Provaci ancora Prof4, Mancate verità), importanti campagne pubblicitarie (Vodafone, Canone Rai, Original Marines, Tim, Suzuky) Approda al cinema con piccole apparizioni come ne Il figlio più piccolo di Pupi Avati.
Nel 2016 arriva finalista alla trasmissione Eccezionale Veramente aggiudicandosi il favore di pubblico come attrice comica del duo Ghetti e Baldieri e, successivamente parteciperà al programma Colorado su Italia 1.
Nel 2017 interpreta la temutissima Professoressa Bonelli, nel film Classe Z diretto da Guido Chiesa.
A teatro lavora in Le Dissolute assolte, ovvero le donne del don Giovanni, La Gabbia di carne, entrambi di Luca Gaeta, Darkness di Roberto D’Alessandro.
BARBARA MAZZONI
Attrice romana, si forma alla scuola di Garinei. Negli anni successivi studia con Marylin Fread coach dell’actor Studio di NY e con Cathy Marchand del Leaving Theatre.
Lavora nel teatro imparando il mestiere con Silvio Spaccesi ed in seguito con Laura de Marchi , Marco Cavallaro , Marco Maltauro , Giulia Ricciardi.
In TV lavora in alcune fiction: con Sergio Martino in Carabinieri e Lodovico Gasparini in Provaci ancora Prof con Veronica Pivetti.
Il suo sogno nel cassetto è realizzare un ruolo drammaticamente erotico dove l’eros è animato da una donna adulta, dalla sua storia e le sue perverse complessità .
Ingresso Unico Euro 10,00 + tessera associativa
Info e prenotazioni 06.57284637
Ingresso con Tessera Associativa valida per 6 mesi di Euro 2,50