LA TRAVIATA PROMOSSA DA POLIMNIA AL RENDANO CON
LA MOSTRA DEI GIOIELLI STORICI DEL MAESTRO GERARDO SACCO
Grande successo per “La traviata” di Giuseppe Verdi andato in scena sabato 11 dicembre al teatro Alfonso Rendano di Cosenza. Il pubblico ha partecipato con particolare attenzione ed entusiasmo facendo registrare il tutto esaurito. Applausi ripetuti per la produzione dell’Associazione culturale “Polimnia”, con la direzione artistica della presidente Luigia Pastore, la direzione musicale del maestro Alessandro Tirotta e la regia di Vincenzo Grisostomi Travaglini. Lo spettacolo si inserisce nella rassegna di eventi programmati per il progetto “Il Rendano e il suo sipario storico”, finalizzato al restauro del pregevole manufatto, con 120 anni di vita, realizzato nel 1901 da Paolo Vetri su disegno di Domenico Morelli, che raffigura il festoso arrivo a Cosenza, nel 1433, del duca di Calabria Luigi III d’Angiò e della sua giovane sposa Margherita di Savoia.
Il regista Vincenzo Grisostomi Travaglini ha dichiarato che: «Il teatro è uno specchio della società. Vorrei tanto che tornasse a questa dignità. Uno dei simboli di questa dignità è il sipario storico. Un vero e proprio capolavoro che merita di essere restaurato e restituito nella sua magnificenza ad un pubblico che chiede e desidera che questo punto di riferimento ritorni ad essere tale».
Il direttore musicale Alessandro Tirotta ha spiegato che: «La produzione vede artisti affermati che hanno debuttato in teatri importanti in Italia e all’estero affiancati a giovani voci. È un palcoscenico misto. Punti di forza di questa produzione: il coro e l’orchestra del teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria. Due realtà che hanno esperienze importanti nel Meridione. Un sentito ringraziamento a Luigia Pastore per aver messo su questa produzione. Siamo tutti con lei nelle attività che realizza con Polimnia».
Una traviata molto intensa, a partire dalla direzione del maestro Alessandro Tirotta, attenta e ricca di sfumature nel preludio iniziale in cui le sonorità erano ben controllate e i tempi squisitamente tradizionali nel preannunciare i cardini dell’opera, amore e morte. Nel preludio del terzo atto, nuances ricche di malinconie e struggenti ricordi hanno anticipato un terzo atto indimenticabile per musicalità e drammaturgia scenica. La regia di Vincenzo Grisostomi Travaglini, elegante, efficace e comunicativa, scava nei personaggi e tra i loro rapporti ed offre al pubblico una traviata senza tempo. La protagonista Marily Santoro, soprano calabrese con una musicalità raffinata, ha regalato agli spettatori un’esecuzione superba della giovane cortigiana parigina. Una Violetta in cui canto e recitazione diventano un tutt’uno. Appassionato e romantico nel brindisi, l’Alfredo del tenore Enrico Terrone Guerra; intenso nell’ultimo atto con pregevoli fraseggi nel “Parigi o cara”. Musicale e con un’interpretazione ineccepibile il Giorgio Germont del baritono Raffaele Facciolá. Puntuale e frizzante la Flora di Greta Carlino. Efficace l’Annina di Francesca Canale. Una menzione particolare agli eleganti costumi di Otello Camponeschi e Fabrizio Onali e ai costumi realizzati dagli
allievi dell’Istituto professionale L. Da Vinci-Nitti di Cosenza per l’associazione Polimnia. Altro importante tassello è la realizzazione scenografica di proiezioni e luci a cura di Giovanni Pirandello, il trucco di scena della visagista Alessandra Vena e le acconciature di Salvatore Esposito ed il suo staff.
A corollario dell’opera di Verdi, i gioielli di scena realizzati appositamente per questa traviata dal maestro orafo Gerardo Sacco. Una primizia in assoluto che il maestro ha creato a sostegno del progetto “Il Rendano e il suo sipario storico”. Inoltre, il pubblico cosentino ha potuto ammirare la mostra dei costumi e dei gioielli storici del maestro Sacco indossati dalle grandi dive del cinema e dell’opera lirica nel foyer del teatro.
La presidente dell’associazione Polimnia Luigia Pastore ha dichiarato che “La traviata” è: «la conclusione di un percorso già cominciato nel 2018 con una MasterClass del soprano Fiorenza Cedolins. Inoltre, la considero un’opera beneaugurante in quanto il 7 gennaio 1967, con “La traviata” è stato inaugurato il Rendano dopo 23 anni di forzata inattività. Con questa opera noi apriamo la stagione operistica per il “Il Rendano e il suo sipario storico”. Un progetto che l’associazione sta portando avanti di concerto con l’amministrazione comunale per il restauro del prezioso manufatto che abbiamo nel nostro teatro».