La Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mantova) in via XX Settembre 11/13/15, dal 19 aprile al 31 maggio 2015 presenta la rassegna “L’arte italiana dalla terra alla tavola” curata da Arianna Sartori. La mostra, che nasce da un’idea e progetto di Adalberto Sartori, gode dei patrocini di Padiglione Italia Expo Milano 2015, Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Castel d’Ario, Comune di Mantova e Associazione Pro Loco Castel d’Ario.
Le opere esposte, tutte inerenti alla problematica del cibo, hanno visto gli artisti, pittori, scultori e ceramisti, coinvolti rispetto alle diverse caratteristiche e correnti artistiche. Certo i pittori sono in maggioranza ma gli scultori presenti hanno davvero espresso una sensibilità insospettata, basta partire dall’osservazione della scultura in ferro di Simon Benetton, per passare ai bronzi di Gino Bogoni e di Ezio Mutti, ai materiali ceramici di Ilario Fioravanti, Maria Agozzino, Lino Bianco, Carla Collesei Billi, Rodolfo Fonsati, Roberto Giannotti, Lisa Nocentini, Brenno Pesci, Illy Plaka, Carlo Previtali, Laura Rebagliati, Lucilla Restelli, Chiara Rossato e Carlo Zoli. La sorprendente grande scultura in plastica riciclata di Mariano Pieroni e la piccola ma preziosa ricostruzione sempre in materiali riciclati di Valerio Diani, la scultura in legno a traforo di Fabrizio Orlandini, e l’installazione di Gianni Mantovani.
Seguono, ma solo per una comodità di stesura testo tutti gli artisti pittori che sono riusciti a lasciarsi coinvolgere da un tema così semplice, ma non così scontato; infatti, molti hanno rappresentato la natura nei paesaggi, Ernesto Achilli, Enzo Bellini, Marco Borgianni, Tindaro Calia, Sabina Capraro, Franco Cimardi, Pasquale Cipolletta, Vasco Corradelli, Beatrice Corradi Dell’Acqua, Giuseppe De Luigi, Luigi Desiderati, Alessandro Docci, Ugo Frigo, Anna Ghisleni, Denis Guerrato, Salvatore Jemolo, Sonia Lunardelli, Licia Mantovani, Leopoldo Marciani, Patrizia Masserini, Luciano Migliorati, Alessandro Nastasio, Vilfrido Paggiaro, Enrico Paolucci, Nicola Romilio, Daniela Savini, Paolo Soragna, Togo, Diego Valentinuzzi.
Il genere “classico” della natura morta si rivela nella mostra in una sorprendente varietà di approcci, con rimandi culturali ed estetici a varie interpretazioni delle tradizioni europee più significative, nei lavori di Cesare Baldassin, Federico Bellomi, Flavia Belò, Antonella Bertoni, Pietro Cardone, Claudio Cattaneo, Manlio Chieppa, Stefano Ciaponi, Reanato Coccia, Giuseppe Coda Zabetta, Simone Rossano Cortellazzi, Nicola Costanzo, Teodoro Cotugno, Marcello Della Valle, Giovanni Faccioli, Giuseppe Facciotto, Renzo Ferrarini, Massimo Ferri, Memo Fornasari, Gino Forti, Gian Paolo Dulbecco, Otello Fabri, Barbara Galbiati, Alfio Paolo Graziani, Enrico Longfils, Giovanni Lo Presti, Luca (Vernizzi), Riccardo Luchini, Rino Luppi, Elisa Macaluso, Vito Melotto, Mario Minarini, Giovanni Minuti, Anna Moccia, Sandro Negri, Impero Nigiani, Goliardo Padova, Ideo Pantaloni, Carlo Pescatori, Paolo Petrò, Roberto Rampinelli, Teresa Rezzaghi, Maurizio Romani, Giorgio Rossi, Edoardo Salvestrini, Anna Somensari, Giuseppe Tecco, Eugenio Tomiolo, Antonio Tonelli, Natalino Tonelli, Vito Vaccaro, Alberto Venditti, Carlo Vitale, Marco Zambrelli, Enzo Zanetti, Domenico Zangrandi, Zelda (Elda Zanferli).
Altri artisti selezionati per questa grande collettiva hanno focalizzato alcune problematiche sociali creando opere volutamente ironiche, drammatiche o polemiche come Paolo Baratella, Carlo Barbero, Fabrizio Breschi, Gioxe De Micheli, Renato Galbusera, Alberto Gallerati, Aurelio Gravina, Iacopo Luchini, Roberta Musi, Giordno Nonfarmale, Liberio Reggiani. Senza dimenticare la particolare sensibilità di alcuni artisti, come Nevio Bedeschi, Diego D’ambrosi, Ernesto Lombardo e Mario Paradiso per una sorta di identificazione tra la storia dell’alimentazione e quella stessa dell’uomo (d’altra parte il filosofo bavarese Ludwig Feuerbach diceva: “l’uomo è ciò che mangia”); mentre il quadro si completa con dei doverosi omaggi ai grandi maestri del passato da parte di Piero Costa, Walter Davanzo, Andrej Maksimjuk, Piero Paoli, Franco Tarantino, la cui ricerca è tutta all’interno della storia dell’arte.
Casa Museo Sartori – Castel d’Ario (Mantova)
Via XX Settembre, 11/13/15
19 aprile – 31 maggio 2015
Mostra e catalogo a cura di Arianna Sartori
Catalogo: 304 pagine con presentazione di Maria Gabriella Savoia, sono riprodotte le 133 opere esposte e le biografie degli artisti invitati. Archivio Sartori Editore, Mantova)
Orari: Sabato 15.30-19.30 – Domenica 10.30-12.30 / 15.30-19.00.
Ingresso: libero.
Informazioni tel. 0376.324260
PROGETTO SCIENTIFICO:
Titolo mostra: L’arte italiana dalla terra alla tavola
Sede: Casa Museo Sartori
Luogo: Castel d’Ario (Mn), via XX Settembre, 11/13/15
Inaugurazione: Domenica 19 aprile 2015, ore 11.00
Interventi all’inaugurazione:
Arianna Sartori
Durata: dal 19 aprile al 31 maggio 2015
Idea e progetto: Adalberto Sartori
Mostra e catalogo a cura di: Arianna Sartori
Presentazione catalogo: Maria Gabriella Savoia
Catalogo: Archivio Sartori Editore, Mantova
Stampa: Marchesini, Verona
Organizzazione: Casa Museo Sartori Associazione Culturale, Castel d’Ario