L’arte come ossigeno: l’asta di Arte Continua porta la realizzazione di una Foresta Urbana di fronte alle case popolari di via Allende a Prato
Progetto di PNAT di Stefano Mancuso, nella strategia Prato Forest City
Arte Contemporanea per la forestazione. L’associazione di promozione sociale Arte Continua ha donato al Comune di Prato 150.000 euro per la realizzazione dell’intervento di forestazione dell’area Tobbiana-Allende, uno spazio di 7.500 mq di fronte ad alloggi di edilizia residenziale pubblica, nell’ambito del progetto “Prato Forest City” che il Comune di Prato sta portando avanti per forestare le aree urbane. Questo specifico intervento, denominato “Arte per la ri-Forestazione” è il frutto di una sinergia tra Comune di Prato, Associazione Arte Continua e Stefano Mancuso con PNAT, nell’ambito della forestazione della città di Prato.
Lo scorso anno, 15 artisti di livello internazionale avevano donato ad Arte Continua una propria opera per questo progetto. Le opere di Maria Thereza Alve, Per Barclay, Loris Cecchini, Jimmie Durham, Leando Erlich, Alberto Garutti, Antony Gormley, Carsten Holler, Cildo Meirels, Giovanni Ozzola, Mimmo Paladino, Tobias Rehberger, Kiki Smith, Pascale Marthine Tayou, Nari Ward e Sislej Xhafa, sono state messe all’asta da Pandolfini casa d’Aste tra maggio e giugno 2022.
Con il ricavato dell’asta, pari a 150.000 euro, e grazie al progetto di PNAT spin off dell’Università di Firenze che ha tra i suoi fondatori Stefano Mancuso, è stata progettata una foresta urbana direttamente collegata con quartieri residenziali in parte popolari nell’area Tobbiana-Allende, progettata come percorso che permetta ai cittadini di vivere a contatto con la natura, con l’obiettivo di sensibilizzare all’importanza della biodiversità. Sono previsti 150 alberi di specie miste, tra caducifoglie (ginkgo, sophore, catalpe, bagolari, querce etc.) e sempreverdi (pini, sequoie, abeti etc.) oltre a 400 arbusti distribuiti su una superficie di 7.500 mq nelle quali verranno inoltre creati accessi e percorsi con materiali naturali e permeabili. Previsto anche l’impianto di irrigazione. La messa a dimora del primo albero è prevista per il 4 ottobre 2023, giorno in cui si celebra San Francesco d’Assisi patrono d’Italia, modello di rapporto equilibrato tra Uomo e Natura.
L’atto di donazione, già approvato dalla Giunta comunale su proposta dell’assessore all’Urbanistica e Ambiente Valerio Barberis, è stato siglato oggi e presentato stamattina in Comune dal presidente dell’Associazione Arte Continua Mario Cristiani insieme all’assessora alla Città Curata Cristina Sanzò, l’assessore Valerio Barberis e dall’architetta Cristiana Favretto di Pnat.
Prato Forest City si arricchisce così di un nuovo intervento che vedrà la realizzazione di un vero e proprio bosco con decine di alberi che nascono all’interno di una filosofia piuttosto particolare che porterà, accanto alle case popolari, quindi in un’area importante dal punto di vista di politiche di inclusione sociale della città, un vero e proprio bosco. Lo scopo è quello di limitare l’impatto della strada e costruire un nuovo luogo di socializzazione, con tante piante di diverse tipologie provenienti da tutte le parti del mondo e che doneranno tanto ossigeno.
Arte Continua è un’associazione no profit che dal 1990 è impegnata a realizzare progetti di arte contemporanea sul territorio collaborando con le istituzioni pubbliche. Si sostiene grazie alle donazioni di soci e amici e alle sponsorizzazioni di privati e aziende. Innesca processi di sviluppo locale e crea connessioni fra le comunità: quella internazionale dell’arte e le comunità locali, creando nuovi legami fra arte, architettura, paesaggio e natura. “Arte per la ri-Forestazione” in viale Allende è un progetto ideato da Mario Cristiani, presidente dell’Associazione, parte di un più ampio impegno di sensibilizzazione su tematiche ambientali e sociali.
“Questo intervento si inserisce nel quadro di un potenziamento che l’Amministrazione comunale sta facendo, in particolare nei quartieri di San Giusto e Tobbiana, in cui sono presenti numerosi alloggi di edilizia residenziale pubblica che richiedono una dotazione di servizi per quella fascia di popolazione che ne ha più bisogno – ha affermato l’assessore all’Urbanistica e Ambiente Valerio Barberis -. La collaborazione tra il Comune di Prato e Arte Continua nasce per promuovere questo rapporto tra arte e opere pubbliche in città. È una collaborazione di grandissimo rilievo, che sta facendo parlare l’ambiente artistico, oltre che la città di Prato. Lo stimolo a questo punto è che anche i pratesi, le imprese e le associazioni dell’area metropolitana contribuiscano a questo progetto di forestazione urbana”.
“È bellissimo pensare che tante opere d’arte contribuiscano a dare respiro alle persone e con questa donazione l’idea è quella di andare incontro ai bisogni delle fasce di popolazione più disagiate. E’ una caratteristica della democrazia infatti la volontà di migliorare la vita di tutti e l’arte in questo è anche un motore di mobilitazione sociale e di mobilità culturale – ha aggiunto il presidente dell’Associazione Arte Continua Mario Cristiani -. La scelta è stata appunto quella di un’alleanza fra artisti, scienziati, amministratori pubblici e imprenditori, che mettono insieme le loro forze per migliorare l’ambiente utilizzando gli alberi, che sono essenziali alla vita.”
“I problemi che abbiamo incontrato in quell’area negli anni precedenti riguardavano principalmente i frequenti abbandoni di rifiuti, quindi arrivare oggi con un progetto di questo tipo di forestazione e riqualificazione permette alla cittadinanza, ai residenti e all’edilizia popolare di avere in futuro uno spazio maggiormente fruibile, mitigando gli effetti del traffico della Declassata e della Tangenziale – ha precisato l’assessora alla Città curata Cristina Sanzò -. È un intervento quindi estremamente importante di riqualificazione nel segno del verde”.
“L’intervento che abbiamo progettato non è un semplice progetto di forestazione – ha spiegato Cristiana Favretto di PNAT – ma uno spazio caratterizzato dalla biodiversità che sia simbolo di un nuovo inizio, di una rinascita. Lo abbiamo chiamato “Il bosco delle neofite” perché neofita in botanica è una pianta naturalizzata che si propaga bene come una pianta autoctona e buona parte delle piante a noi comuni, come il cipresso o il pino, non sono autoctone, ma ormai si sono adattate al nostro ecosistema. Il bosco delle neofite è quindi un simbolo di rinascita, perché i cambiamenti avvengono, sono anche imprevedibili, ma sono una parte fondamentale della nostra esistenza”.