L’autunno di Taki omaggia il foliage giapponese col menu Momijigari

Tre portate con i colori e i sapori dell’autunno che traghettano fino al Sol Levante al tempo del Momijigari. In Giappone è la stagione del foliage, quando si compie uno degli spettacoli più affascinanti in natura, tra parchi, viali e giardini di antichi palazzi e templi che si colorano di calde sfumature, con le fronde degli aceri che si accendono di rosso e arancio, e le foglie dei ginkgo che brillano come oro. Così Taki, Ristorante di cucina tradizionale originale giapponese in Prati a Roma e rinomato per essere “ambasciatore” della HIDA WAGYU EXCLUSIVE, considerata la carne più pregiata al mondo, ha pensato a qualcosa di speciale per i suoi ospiti: un menu ad hoc intitolato “Momijigari” per immergersi, pur restando a Roma, in un microcosmo che regala autentiche suggestioni del foliage nel Sol Levante.

L’autunno è la mia stagione preferita – spiega Yukari Vitti, titolare insieme a Onorio Vitti del ristorante – È quando il mio Paese d’origine si veste di romanticismo. Per noi giapponesi, osservare la natura mentre cambia volto, è un appuntamento irrinunciabile, un’usanza millenaria. Io amavo farlo andando nei templi che, di questi tempi, si colorano tutt’intorno di arancio, rosso e oro. La sera era il mio momento preferito, quando tutto si illuminava, riempendo l’atmosfera di magia. Era il momento ideale per immergermi in essa, seduta in un cortile di un luogo sacro, a sorseggiare una tazza di tè matcha mentre gli occhi si riempivano di bellezza”.

Le tre portate del menu degustazione, calde e avvolgenti, ma soprattutto realizzate con i prodotti e i colori tipici dell’autunno, e seguendo le ricette autentiche della tradizione giapponese, saranno proposte nel ristorante sia a pranzo che a cena per tutto il mese di ottobre (tranne il lunedì, giorno di chiusura). Il primo piatto del tris dedicato al foliage è la zuppa Ochibo hiroi, una vellutata di zucca mantovana, capesante, gambero, fagiolini e tofu fritto. “Usiamo la zucca, ingrediente immancabile delle tavole autunnali, è una qualità che ricorda quella giapponese, che ha una polpa farinosa e saporita”, spiega Yukari. A seguire c’è il Kamo roast, un arrosto di petto di anatra cotto a bassa temperatura (rigorosamente in stile giapponese) e servito con tre tipi di salsa, una a base di soya dolce, l’altra di senape e l’ultima di yuzugosho (è il pepe yuzu, fresco e delicato). Un piatto anch’esso autunnale, con i colori del giallo e dell’ocra a ricordare la stagione in corso. Chiude il menu degustazione (al costo di 45 euro a persona) il Kurogoma Ice, un gelato artigianale realizzato a Roma da Vitti – Caffetteria Ristorante Gelateria dal 1898 di proprietà di Onorio, al gusto del sesamo nero di Uji nella prefettura di Kyoto, città originaria di Yukari e iconico spot in autunno per gli amanti del foliage. “È un dessert che ricorda il gusto delle castagne – racconta la titolare – e per questo è molto amato anche dai romani”. Alle tre portate si può abbinare un sakè caldo di Taki: il  Karatanba Honjozo, che proviene dalla Prefettura di Hyogo e aggiunge un tocco di autenticità al percorso culinario (costo a parte 16 euro). Tutti i sakè del ristorante, infatti, sono importati dal Paese dell’Estremo Oriente.

Oltre all’esperienza gastronomica, nel ristorante di via Marianna Dionigi dalle atmosfere zen (il nome del locale significa cascata e, come nella filosofia orientale, simboleggia l’uomo immerso nella natura in un tutto unitario, dove la sua individualità si fonde con essa, come l’acqua in un fiume che scorre), a rendere protagonista il foliage del Sol Levante a ottobre saranno anche dei dettagli a tema. Come a voler ricreare un piccolo spazio espositivo dedicato allo spettacolo in corso degli alberi che si tingono di calde tonalità, nei vari angoli del locale, non mancherà ad esempio un piccolo gioiello dell’artigianato nipponico: il “biobu”, la miniatura di un separé tipico giapponese che ritrae delle antiche principesse nipponiche del ‘700 nella loro stanza privata, mentre sono adagiate su un tatami, con la natura tipica autunnale intorno vestita di oro e di aranciato, anch’essi protagonisti della scena. O, ancora, un libro fotografico del Giappone, con pagine ricche di templi, giardini privati e palazzi incorniciati dai colori del foliage. Un volume tutto da sfogliare che fa parte della affascinante biblioteca privata di Taki sul Sol Levante. Oppure, dei ventagli originari di Kyoto, acquistati da Yukari ed esposti per far ammirare ai clienti le sue decorazioni tipiche autunnali, delle foglie di acero vestito di rosso. Infine, saranno bene in vista degli utensili tradizionali della cerimonia del tè, momento conviviale associato da sempre all’arte millenaria nipponica di osservare la natura che cambia volto, che Taki propone nel corso dell’anno come esperienza autentica della tavola. Si tratta di tre oggetti in particolare: la “chaki”, ovvero la tazza usata per il tè verde nell’antico rituale, e i suoi accessori; il “chasen”, il frustino in bambù che serve a mescolare il tè matcha e il “chasaku”, il cucchiaino (dello stesso materiale) usato per prendere la polvere per l’infusione nella teiera.

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