LAVORO: COLDIRETTI, DA CONCIME DI LANA A PANE DI ROBIOLA, LE IDEE GIOVANI DA OSCAR GREEN
Dal concime a base di lana alle orecchiette snack per aperitivi, dal pane di robiola ai cosmetici anti-aging al kiwi e ai noccioli d’ulivo, dal progetto per “disintossicare” dall’uso degli schermi gli hikikomori, i malati di tecnologia, al ritorno della manna biblica, sono alcune delle innovazioni presentate all’Oscar Green della Coldiretti al Villaggio di Venezia, con giovani agricoltori provenienti da ogni parte d’Italia per mostrare le loro idee che salvano il clima e creano opportunità di lavoro. Per i tre giorni di manifestazione si sono alternati esponenti istituzionali e rappresentanti della società civile per discutere sui temi della crisi energetica, del cambiamento climatico, dell’alimentazione e dei rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti, a partire dall’attacco alla Dieta Mediterranea che minaccia la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa del Made in Italy agroalimentare.
Tornando all’Oscar Green, la sostenibilità è al centro dell’invenzione di Chiara Spigarelli, della provincia di Udine, che ha pensato di sfruttare le proprietà della lana di pecora come base per la produzione di fertilizzanti, valorizzando quello che oggi rappresenta uno scarto da smaltire in funzione ecologica. Un materiale ricco di nutrienti, soprattutto azoto (circa 10%), e dalle eccellenti capacità di ritenzione idrica.
Dalla sinergia tra il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, la Società Bs-Green e 15 allevamenti ovini del consorzio per la tutela della Igp Agnello di Sardegna e la Ditta Daga Carni, arriva invece la filiera certificata a emissioni zero, rendendola la prima carne ovina al mondo certificata carbon neutral. In Campania, a Napoli, la produzione di piante aromatiche e microgreen ha raggiunto nuove vette con Renato Paolocci grazie alla tecnica dell’acquaponica. In questo sistema, i nutrienti necessari sono forniti dagli scarti dell’allevamento di pesci, mentre le piante purificano l’acqua per i pesci, consentendo un risparmio idrico del 95%. Sostenibilità ambientale e rispetto del territorio sono i principi cardine dell’azienda agricola Monge dove Giacomo usa moderni sistemi come l’uso di atomizzatori a basso volume per risparmiare acqua, ridurre gli sprechi e diminuire drasticamente il tempo di lavorazione nei frutteti.
L’innovazione di prodotto è, invece, alla base di alcune idee proposte all’Oscar di Coldiretti Giovani come il primo pane di robiola di capra, creato pane utilizzando il siero fermentato derivante dalla produzione del formaggio al posto dell’acqua. In questo modo Ernesto Benfari ha ottenuto un pane soffice, digeribile e leggero. Prendendo la più antica varietà di cime di rapa, le ‘miezz tiemp’ raccolte fresche all’inizio della primavera, Nicola Dibenedetto ha rivisitato un simbolo della cucina pugliese, le orecchiette, rendendole un gustoso stuzzichino da aperitivo per bar e ristoranti, incorporando le verdure all’impasto e poi friggendo il tutto ottenendo gustose chips croccanti. Viene, invece, incontro alle esigenze degli sportivi più attenti alla sostenibilità e alla sana alimentazione la prima agribarretta energetica biologica ideata nelle Marche da Luca Ciacci. I valori nutrizionali sono studiati da un esperto nutrizionista del settore fitness, garantendo un alimento proteico sano, privo di prodotti sintetici e farine di insetti, realizzato esclusivamente con ingredienti agricoli garantiti e certificati. In Veneto, con Alberto Boccato nascono le uova più ricche di omega-3 al mondo, grazie alla start-up “Mamma Cocca”. Questa innovativa azienda, in collaborazione con l’Università di Padova, ha brevettato una dieta speciale per le sue galline, composta da mais, orzo, frumento e semi oleosi. Il segreto risiede proprio nei semi oleosi, ricchi di omega-3, che si trasferiscono dalle galline alle uova, rendendole freschissime e a basso contenuto di colesterolo.
Spazio anche al wellness con il primo anti-aging ricavato utilizzando i kiwi troppo piccoli per essere immessi sul mercato. Jacopo Trasolini, toscano di Arezzo, ha così creato un cosmetico antispreco rigenerante per le irritazioni, nutriente e ideale per chi ha la pelle sensibile. In Calabria, l’azienda olearia Geraci e Macrofarm, uno spin-off universitario, hanno, invece, rivoluzionato il mondo del beauty creando il primo scrub ai microgranuli naturali dai noccioli d’oliva.
Ma ci sono anche giovani che sono stati capaci di valorizzare al meglio le caratteristiche del proprio territorio e la tradizione contadina. Un esempio è Vincenzo Cioti che in Abruzzo utilizza le nevi del Gran Sasso come cantina per far invecchiare il suo vino. Le bottiglie, portate a spalla, trascorrono sette mesi sotto la neve, invecchiando come se fossero anni.
Il Molise ha ritrovato il suo “cuore bianco” con il formaggio “Treccia di Santa Croce di Magliano”, grazie a Maria Antonietta Paladino. Per secoli, questa lunga treccia bianca di mozzarella ha accompagnato la festa della Madonna dell’Incoronata, indossata dai pastori come simbolo di devozione. Un patrimonio ora reinventato in chiave moderna. Viene, invece, dalla tradizione biblica la manna, che Emiliano Appiano in Sicilia estrae dalla corteccia del frassino. Un prodotto dalle straordinarie proprietà depurative che offre numerosi benefici per il corpo. È utilizzata in cosmesi, nella tradizione dolciaria e persino nei piatti dei ristoranti stellati.
Ma ci sono anche i giovani agricoltori che coltivano solidarietà in collaborazione spesso con le istituzioni. In Liguria sta nascendo un laboratorio per aiutare gli hikikomori, persone con disagi legati alla tecnologia, a uscire dall’isolamento grazie all’agricoltura di precisione. L’obiettivo è creare una “comunità in campo” dove i ragazzi utilizzeranno il loro know-how tecnologico, mentre l’azienda agricola offrirà formazione e supporto. Sulle colline di Faenza, in Emilia Romagna, Laura Lombardi e suo fratello Mauro hanno trasformato la loro azienda agricola in una fattoria didattica-pedagogica incentrata sugli asini, offrendo interventi di pet-therapy per scuole e turisti. A Roma Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni coinvolge tutti gli studenti, inclusi quelli con disabilità, in attività agricole, zootecniche, tecnologiche (agricoltura 4.0) e di sostenibilità ambientale, con una filiera solidale aperta anche alla collaborazione con la Locanda del Pellegrino, oltre che come fattoria sociale. Questa iniziativa mira a unire tecnologia e natura per una vita rigenerata.