Raccontate le storie della vostra vita, riversateci sopra il vostro sangue
e le vostre lacrime e il vostro riso, finché non fioriranno
“ In quella che è una delle più straordinarie raccolte di storie di tutta la
letteratura, il sultano Shahriyar, per vendicarsi dell’infedeltà della prima
moglie, uccide sistematicamente le spose al termine della prima notte di
nozze. Shahrazad, figlia del Visir, decide di porre fine alla strage. Si offre così come
sposa al sultano, e riesce a scampare alla morte e a salvare la vita di chissà
quante altre donne, grazie alla sua intelligenza ed al suo fascino: racconta
una serie interminabile di storie incastonate l’una nell’altra in un sapientissimo gioco di scatole cinesi…Per mille e una notte il crudele sultano ascolta rapito…e, al termine della narrazione, le rende salva la vita e rinuncia alla sua legge disumana.”
La narrazione de Le mille e una notte risale ad un millennio fa e pur il suo tema appare più attuale e moderno che mai: in boscaglie intricate, o nel bagagliaio di un’automobile, o in un sinistro vigilare di porte segrete e serrature che custodiscono scempi e orrori, tale disumana efferatezza permane e rischia di crescere ovunque.
La nostra protagonista vive nell’oggi.
Il tema delle Mille e una notte e solo il pretesto, il filo conduttore, la cornice che si fa elemento di raccordo tra visioni e frammenti di racconti felici o tragici tratti dalla mitologia, dalla fiaba, dalla letteratura e dalla drammaturgia … fino a quelli tratti dalla cronaca dei nostri giorni: un universo onirico e visionario che il teatro puo offrire e che poi ci viene incontro ogni giorno dai titoli dei giornali.
La struttura dello spettacolo e quella di un labirinto in cui si passa attraverso una storia e ci si ritrova in altre storie, incatenate l’una all’altra come anelli di una catena in un espediente narrativo che e del “teatro nel teatro” ed e presentato a volte in forma continua, a volte rapsodica, costellato di poesie e canti, a costituire un unico arazzo che vuole essere un fiducioso canto alla vita.
dal 15 al 26 marzo 2016
dal martedì al sabato h 21 domenica h 18
Il Teatro del Carretto
drammaturgia e regia Maria Grazia Cipriani
scene e costumi Graziano Gregori
con
Elsa Bossi
Fabio Pappacena
Giacomo Vezzani
Suono Luca Contini
Luci Fabio Giommarelli
Biglietteria:
Intero € 20,00
Ridotto over 65 € 15,00
Ridotto studenti € 12,00 e gruppi di un minimo di 10 persone, i biglietti per i gruppi devono essere ritirati un giorno prima da un capogruppo
Servizio di prenotazione € 1,00 a biglietto
Abbonamento libero a 10 spettacoli a scelta € 100,00
Ufficio Stampa e promozione Teatro Vascello
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IL Teatro Vascello si trova nello splendido quartiere di Monteverde vicino al Gianicolo sopra a Trastevere a Roma, con i suoi 350 posti, la platea a gradinata e il palcoscenico alla greca permette un’ottima visibilià da ogni postazione.
Il Teatro Vascello propone spettacoli di Prosa, Spettacoli per Bambini, Danza, Drammaturgia Contemporanea, Eventi, FestivaL, Rassegne, Concerti, Laboratori
Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Francesco Saverio Sprovieri, 10, Roma tel 06 58122552; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma
Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello