Dal 9 al 14 giugno al Teatro India va in scena un pezzo di Storia del nostro Paese L’Esposizione Universale di Luigi Squarzina per la regia di Piero Maccarinelli, una produzione del Teatro di Roma. Potente affresco ambientato nel 1946 fra gli scheletri degli edifici rimasti incompiuti nello spazio dell’Esposizione Universale Romana, più nota come EUR42, che nelle intenzioni del regime avrebbe dovuto celebrare anche il ventennale della marcia su Roma.
Il testo, un inedito per le scene italiane e mai rappresentato per divieto della censura, porta a teatro la memoria storica e la coscienza del nostro passato, per raccontare le tematiche sociali e le tensioni morali connesse alla ricostruzione post-bellica e proiettate verso il boom economico italiano. Così, con un impianto neorealista, Squarzina rievoca il clima di quegli anni nel passaggio dalla Roma fascista a quella della ricostruzione, polemizzando indifferentemente sia con il regime fascista che con i fautori della stessa ricostruzione, motivo per cui l’opera fu censurata e mai andata in scena. Qui le vicende umane dei protagonisti, un gruppo di sfollati provenienti da tutta Italia con percorsi e speranze molto diverse, si intrecciano con le speculazioni edilizie della ricostruzione in una storia di illusioni perdute.
Scritto fra il 1945 e il 1948, il testo ottenne il Premio Gramsci nel 1949 da una giuria composta da Orazio Costa, Eduardo De Filippo, Stefano Landi, Vito Pandolfi, Paolo Stoppa, Luchino Visconti, con la motivazione: “una singolare suggestione artistica sorretta da indubbie capacità teatrali e da un vigoroso e acuto atteggiamento verso la realtà sociale dell’Italia oggi”. E l’opera di Squarzina ne trasferisce in scena le problematiche ideologiche e le contraddizioni mai davvero affrontate dall’identità nazionale e riaffioranti, ancora oggi, sotto forma di nuovi conflitti.
La commedia in tre atti ci accompagna in un racconto visionario ambientato nella Roma post bellica, tra i cantieri interrotti dell’Expo prevista per il 1942 e cancellata dal conflitto mondiale. Siamo fra il 1946 e il 1947 e un gruppo di sfollati, rimasti senza casa a causa della guerra, occupano gli spazi abbandonati dell’Eur, che diventeranno aree appetibili per la ricostruzione e per le speculazioni di affaristi senza scrupoli. Il gruppo dei senza tetto riceve la visita di uno pseudo giornalista, ex fascista, Barzilai, e della sua giovane figliastra, medio borghese romana. Mentre, fra le varie famiglie insediate, si mescolano un avvocato giuliano, profugo di Pola e un professore romano, Curbastro, che non rinnega la sua fede fascista, nonché un giovane ricercato dalle forze dell’ordine, accusato di aver aggredito un politico per il suo trasformismo durante una manifestazione al Viminale.
Questo gruppo di sfollati – sia per le variegate posizioni ideologiche (fra loro filo democristiani e comunisti, ex fascisti e liberali), sia per la composizione sociale e le differenti posizioni etiche – rappresenta il Paese uscito lacerato dalla guerra e non pacificato con il suo recente passato. Individui di una Nazione incapace di un processo di riflessione nella transizione fra dittatura e democrazia, con pulsioni libertarie facilmente schiacciate dai più forti. Ed infatti, a questo popolo si affiancheranno altre figure di speculatori intenzionati a far riprendere i lavori nel quartiere in previsione del Giubileo del 1950.
Un paesaggio umano raccontato dagli espedienti per la sopravvivenza e dall’arte di arrangiarsi, dalle rivalità e dalle gelosie, che sono le dinamiche di questo dramma che per la leggerezza e l’ironia della scrittura assume anche i toni della commedia. «Con questo suo scritto Squarzina ci presenta i problemi dell’Italia moderna, la sua transizione da un passato agrario, ossia la fine della civiltà contadina, verso la complessa realtà urbana – commenta il regista Piero Maccarinelli – La commedia non può considerarsi limitata all’affresco polemico della realtà storica, né può risultare datata o legata a tematiche squisitamente italiane, come dimostra il fatto che l’unica messa in scena abbia avuto luogo in Polonia nel 1955. Per i nodi non solo sociali, ma umani ed eterni, che porta sulla scena, essa rimane nostra contemporanea e capace di parlare a noi oggi. L’opera, evocando la retorica del Fascismo e le illusioni perdute di intellettuali, architetti, economisti, che credevano nell’operazione E42, rende omaggio ai tanti uomini di cultura che hanno saputo investigare il nostro presente attraverso il passato più recente».
Brandelli di vita privata si mescolano all’inesorabile scorrere della Storia, interessi particolari si contrappongono all’interesse collettivo di quel popolo di senza tetto. Alle spalle della vicenda umana dei personaggi e del conflitto che l’irrompere della speculazione edilizia provoca, la situazione di grande povertà dell’Italia dopo la seconda guerra mondiale: i campi degli sfollati sparsi in vari punti della Capitale, i colpevoli ritardi, il Campo Parioli che verrà abolito solo con le Olimpiadi del 1960, e l’ultimo Campo sfollati che troverà tardiva soluzione negli anni ’70 con la giunta Petroselli. Così, Squarzina ripercorre da un lato storie familiari e storie individuali, dall’altro tensioni politiche e degrado sociale, mentre lo scenario delle architetture dell’E42, fa da sfondo alla Storia del nostro Paese raccontata con umana pietà dal cast di quattordici interpreti del Corso di Specializzazione per Attori del Teatro Roma, allievi diplomati dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” e del Centro Sperimentale di Cinematografia, affiancati da Stefano Santospago (Barzilai), Luigi Diberti (Curbastro) e da Antonietta Bello, Sara Pallini e Alice Spisa.
Lo spettacolo è parte del Progetto ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI ROMA – IDEAZIONE E TRASFORMAZIONE realizzato con il contributo di Lazio Innova per EXPO MILANO 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Il progetto, il cui cuore è rappresentato dallo spettacolo, si compone di un programma di attività e iniziative che, dopo le lezioni di storia Verso L’esposizione universale di Luigi Squarzina, si arricchisce della mostra fotografica Luigi Squarzina. Il Teatro e la Storia (dal 4 al 14 giugno nel foyer del Teatro India), di un ciclo di visite guidate alla riscoperta del quartiere EUR sulle orme dell’architettura della Roma razionalista, ed infine di degustazioni enogastronomiche sulla cucina povera romana ispirata al periodo storico. In occasione del debutto nazionale, il 4 giugno torna in libreria Luigi Squarzina. L’esposizione universale edito da Bompiani (Collana Grandi tascabili, pag. 144, € 12.00).
Dal 9 al 14 giugno al Teatro India di Roma
La Boheme
Giacomo Puccini
The Royal Opera
The Royal Opera House, 2006
Director, John Copley
Designs, Julia Trevelyan Oman
Lighting, John Charlton after William Bundy
Artists,
Marcelo Alvarez as Rodolfo
Katie Van Kooten as Mimi
William Dazeley as Marcello
Jared Holt as Schaunard
Alexander Vinogradov as Colline
Anna Leese as Musetta
Jermey White as Bernoit
Robert Tear as Alcindoro
Alan Duffield as Parpignol
Jonathan Coad as Customs Officer
Bryan Secombe as Sergeant
regia e impianto scenico Piero Maccarinelli
con Stefano Santospago, Luigi Diberti
e con Antonietta Bello, Sara Pallini e Alice Spisa
e gli interpreti del Corso di Perfezionamento per Attori della Scuola del Teatro Roma, allievi diplomati
dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” e del Centro Sperimentale di Cinematografia
Roberto Caccioppoli, Maria Teresa Campus, Barbara Chichiarelli, Paride Cicirello, Giulio Maria Corso, Vincenzo D’Amato, Gregorio De Paola, Carmine Fabbricatore, Michele Lisi, Pietro Masotti,
Alessandro Meringolo, Stefano Scialanga, Nicola Sorrenti, Jacopo Uccella
costumista Gianluca Sbicca – musiche Antonio Di Pofi – movimenti scenici Francesco Manetti
immagini Istituto Luce scelte da Roland Sejko – montaggio Luca Onorati – assistente alla regia Ulduz Ashraf Gandomi
Produzione Teatro di Roma
in partnership con Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”,
Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Style Food/Cristal Catering e Open City Roma,
in collaborazione con Istituto Luce, Fondazione Istituto Gramsci, EUR SpA e Zètema Progetto Cultura