L’impresa di fare cultura. Mario Lattes editore e scrittore
Pubblicati i tre volumi “Opere di Mario Lattes” (Olschki)
scritti editi e inediti, per la prima volta insieme, a 20 anni dalla morte dell’autore
Venerdì 19 novembre, Alba
Pala Alba Capitale (Piazza San Paolo)
Con: Caterina Bottari Lattes, Simone Lattes,
Mariarosa Masoero, Giovanni Barberi Squarotti
Modera: Roberto Fiori
Appuntamento nel programma di Alba Capitale della Cultura di Impresa 2021
fondazionebottarilattes.it |alba2021.confindustriacuneo.it
Mario Lattes, scrittore e pittore, diresse la casa editrice di famiglia apportando elementi innovativi, ispirato dalla sua indole artistica, creativa e aperta al mondo. Alla sua capacità di unire imprenditorialità e umanesimo è dedicato l’incontro “L’impresa di fare cultura. Mario Lattes editore e scrittore”, organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes in occasione di Alba Capitale della Cultura di Impresa 2021. Sarà l’occasione per presentare per la prima volta ad Alba il cofanetto in tre volumi Opere di Mario Lattes, edito da Olschki, pubblicato a maggio.
L’appuntamento è venerdì 19 novembre alle ore 18 al Pala Alba Capitale (piazza San Paolo, Alba).
Intervengono: Caterina Bottari Lattes, presidente della Fondazione Bottari Lattes, Simone Lattes, amministratore delegato della Casa editrice Lattes, Mariarosa Masoero e Giovanni Barberi Squarotti, coordinatori dell’edizione Opere di Mario Lattes. Modera il giornalista Roberto Fiori.
L’appuntamento sarà trasmesso in diretta streaming sui canali Facebook di Confindustria Cuneo e Fondazione Bottari Lattes e sul canale Youtube di Confindustria Cuneo. Per prenotazioni: www.alba2021.confindustriacuneo.it
«Mario è stato un esempio di creatività anche in ambito editoriale, un editore innovativo e creativo – sottolinea Caterina Bottari Lattes, moglie di Mario Lattes. Nel lavoro alla casa editrice, a cui vi si dedicava con passione e competenza ammirevoli, ha coniugato efficienza e slanci inventivi che hanno saputo consolidare la Lattes nel panorama editoriale italiano. Sono onorata di aver collaborato per diversi anni anche al suo fianco e all’evoluzione della casa editrice».
«Questo appuntamento nasce per raccontare un’impresa del nostro territorio che fa cultura e un grande imprenditore come Mario Lattes – commenta il presidente della Sezione Cultura di Confindustria Cuneo Beppe Incarbona. Per noi è un onore poter presentare al Pala Alba i suoi volumi e avere tra gli ospiti la presidente della Fondazione Caterina Bottari Lattes. Sarà un incontro dall’altissimo profilo culturale, con cui Confindustria Cuneo ribadisce il legame che si è voluto instaurare con le associazioni e le Fondazioni del territorio che operano nel settore,
concretizzatosi attraverso la creazione della sezione Cultura, di cui la Fondazione Bottari Lattes fa parte».
Mario Lattes editore
Mario Lattes (Torino, 1923 – 2001), editore, pittore, incisore, scrittore, collezionista e animatore culturale, Lattes fu un intellettuale dai molteplici interessi e dalla personalità eclettica, testimone lucido e anticonformista del suo tempo, capace di misurarsi con l’arte, la letteratura, l’editoria e la promozione culturale.
Dopo la seconda Guerra mondiale dirige la Lattes Editori, la casa editrice fondata dal nonno Simone Lattes nel 1893, una tra le più importanti nel settore dell’editoria scolastica, ma che pubblica anche i romanzi di Il’ja Erenbúrg (Le avventure di Julio Jurenito) e William Faulkner (Questi tredici), i saggi di Filippo Burzio (La nascita del demiurgo) e di Léon Blum (Del matrimonio) e opere di autori allora sconosciuti in Italia, ma in seguito molto noti, come Simone Weil, Theodor Adorno e molti altri.
Nel 1953 nei locali della casa editrice in via Confienza 6, Lattes apre una galleria d’arte per far conoscere le opere di artisti estranei ai circuiti commerciali dell’epoca (tra gli altri, Manessier, Singier, Cagli, Prassinos, Winter, Rambaudi). Alla galleria reale, se ne affianca quasi subito una ideale: una nuova rivista di cultura, inizialmente intitolata «Galleria Arti e Lettere», che dall’anno seguente muterà il nome in «Questioni», che diventa voce influente del mondo culturale piemontese e non solo. Vi partecipano intellettuali italiani e stranieri come Nicola Abbagnano, Albino Galvano e Theodor Adorno. Entrambe le iniziative proseguiranno fino al 1960. Per Lattes l’attività editoriale, quella di gallerista e la pubblicazione di una rivista sono aspetti diversi di uno stesso progetto culturale, imperniato sull’idea del superamento degli steccati tra discipline diverse e diversi Paesi, e del superamento, negli anni del boom economico, del mito del profitto.
Con la casa editrice nel 1992 realizza i tre volumi di Biblioteca, la cui preparazione è iniziata nel 1989: un’antologia di testi letterari e narrativi per le scuole secondarie di primo grado, concepita con Rosanna Bissaca e Maria Paolella, per la quale Lattes cura personalmente le illustrazioni, producendo oltre cinquecento disegni, acquerelli e tecniche miste su tutti gli argomenti del programma scolastico – dalla poesia all’epica, dalla fiaba ai romanzi – attingendo alla sua cultura letteraria e iconografica e mettendo in gioco gran parte dei temi e soggetti che attraversano la sua ricerca pittorica. Ripubblicata con integrazioni e aggiornamenti nel 1998, Biblioteca è stata in uso fino al 2010.
Opere di Mario Lattes
Il cofanetto Opere di Mario Lattes, suddiviso in tre volumi, riunisce, a vent’anni dalla morte, il complesso degli scritti, editi e inediti di Mario Lattes, e permette di conoscere per la prima volta nella sua effettiva estensione e nel suo rilievo la presenza di Lattes nella scena letteraria del secondo Novecento. È stato fortemente voluto da Caterina Bottari Lattes, che nel 2009 ha creato la Fondazione Bottari Lattes per portare avanti iniziative ispirate al lascito culturale dell’autore e promuovere presso il grande pubblico l’ampio patrimonio delle sue opere.
L’edizione è stata diretta da Giovanni Barberi Squarotti e da Mariarosa Masoero e raccoglie numerosi testi di Lattes che erano andati dispersi nel corso degli anni e un corpus importante di materiale inedito, riuniti grazie a un’attenta revisione portata avanti secondo criteri filologici, anche sulla base delle carte autografe conservate negli archivi personali presso la casa editrice Lattes e la Fondazione Bottari Lattes (recentemente riordinati e tutelati dalla Soprintendenza).
I tre volumi comprendono: 6 romanzi (La stanza dei giochi del 1959, l’inedito L’esaurimento nervoso scritto tra il 1964 e il 1965, Il borghese di ventura del 1975, L’incendio del Regio del 1976 candidato al Premio Strega 1977, L’amore è niente del 1982, Il Castello d’Acqua uscito postumo nel
2004 e ora pubblicato nell’ultima redazione messa a punto dall’autore), più di 60 racconti (tra cui la raccolta Le notti nere), le poesie, 2 opere teatrali, la tesi di laurea Il Ghetto di Varsavia e i tanti articoli, saggi e recensioni scritti da Lattes per diverse testate italiane, fra le quali «La Gazzetta del Popolo» e la rivista da lui fondata, «Questioni».
Ogni volume è accompagnato da un importante corredo di illustrazioni, che comprende riproduzioni di appunti, manoscritti, dattiloscritti e lettere di Mario Lattes, in cui schizzi e disegni arricchiscono il contenuto, oltre che di opere pittoriche selezionate tra quelle che più hanno attinenza con i temi dei testi affrontati negli scritti.
Il progetto editoriale che ha portato alla realizzazione dei tre volumi è il frutto del lavoro di squadra di docenti e studiosi membri del Comitato scientifico per l’Edizione delle Opere di Mario Lattes: Mariarosa Masoero, che, oltre alla direzione editoriale, ha curato la sezione Poesie; Giovanni Barberi Squarotti, che, oltre alla direzione editoriale, ha curato la sezione Racconti; Loris Maria Marchetti, che ha curato l’introduzione e il commento al romanzo Il Castello d’Acqua; Gioele Cristofari, che ha curato il testo del romanzo Il Castello d’Acqua; Alessandro Botta, che ha curato la sezione Scritti giornalistici, saggi e contributi critici; Simona Dinapoli, che ha curato la biografia e la bibliografia di Mario Lattes; Luca Federico, che ha curato l’introduzione, il testo e le note del romanzo La stanza dei giochi; Giacomo Jori, che ha curato la pubblicazione della tesi Il ghetto di Varsavia; Damiano Moscatelli, che ha curato l’introduzione, il testo e le note del romanzo L’amore è niente; Stefano Penna, che ha curato l’introduzione, il testo e le note del romanzo Il borghese di ventura; Fulvio Pevere, che ha curato l’introduzione, il testo e le note al romanzo L’esaurimento nervoso; Moreno Savoretti, che ha curato la sezione Opere teatrali e introduzione, testo e note del romanzo L’incendio del Regio.
Opere di Mario Lattes si inserisce tra le iniziative e i progetti che celebreranno nel 2023 i 100 anni dalla nascita di Lattes, la cui vita e la cui opera rappresentano un unicum nel panorama culturale del secondo Novecento non solo piemontese, e i 130 anni dalla nascita della casa editrice Lattes, fondata nel 1893 a Torino dal nonno di Mario Lattes.
La Fondazione Bottari Lattes
La Fondazione Bottari Lattes è nata nel 2009 a Monforte d’Alba (Cn), dalla volontà di Caterina Bottari Lattes. Ha come finalità la promozione della cultura e dell’arte e l’ampliamento della conoscenza del nome di Mario Lattes (1923-2001) nella sua multiforme attività di pittore, scrittore, editore e animatore di proposte culturali. Porta avanti iniziative di studio e di ricerca culturale, curandole direttamente o in collaborazione con altri enti o istituzioni, e organizza progetti e appuntamenti culturali. Tra le principali attività: il Premio letterario internazionale Lattes Grinzane, il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, mostre di arte e fotografia, i progetti per le scuole come Vivolibro, i convegni.
All’interno della sede della Fondazione Bottari Lattes, in via Marconi 16, a Monforte d’Alba, è stato istituito il nuovo Centro Studi Mario Lattes, un luogo di ricerca e di approfondimento di tutte le attività che ruotano attorno alla figura di intellettuale, scrittore, artista ed editore di Lattes e che riunisce: la Biblioteca Mario Lattes, l’Archivio delle carte di Mario Lattes e di altri fondi documentali in possesso della Fondazione e il patrimonio dei dipinti e opere artistiche di Mario Lattes. Il Centro Studi opererà in sinergia con il Ministero della Cultura, le Università e tutte le Istituzioni culturali che nel tempo verranno coinvolte dalla sua programmazione, in modo da costruire un ecosistema di alto valore scientifico e culturale capace di fare rete su tutto il territorio nazionale e di collaborare con Istituzioni internazionali.
Alla Fondazione (e anche online) è visitabile la mostra I mondi di Mario Lattes #1, la prima tappa di un viaggio artistico attraverso i dipinti di Lattes, molti dei quali mai esposti prima, che sono stati acquisiti di recente a collezionisti privati per arricchire e rendere il più completo possibile il patrimonio dell’archivio.
Nel 2017 la Città di Torino-Presidenza del Consiglio Comunale ha intitolato a Mario Lattes i giardini pubblici di Piazza Maria Teresa, come riconoscimento all’impulso culturale profuso da Lattes nei suoi tanti impegni e iniziative portati avanti nel capoluogo piemontese.
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