LIVE CINEMA FESTIVAL 2019
“See the sound, listen to the images” | “Vedi i suoni, ascolta le immagini”
TUNDRA [RU] • Yan Breuleux (Purform) [CA] • Niculin Barandun e Luis Sanz [CH/PE] • Tatsuru Arai [JP] • Daniel Besnyo e Patrik Kiss [HU] • V3RBO e MMRK [IT] • Zanshin & Prcls [AT] • odaibe & Pablo Frizzi [PL] • dné [CZ] con ben otto live cinema performance inedite o presentate per la prima volta in Italia e realizzate in real-time, documentari e workshop.
Lo slogan del festival racchiude in sè lo stravolgimento che questa disciplina ha apportato nella nostra epoca: “See the sound, listen to the images / Vedi i suoni, ascolta le immagini”. Quella del “Live Cinema” infatti è una tecnica narrativa sperimentale applicata al video performativo che dà vita alla creazione simultanea di suoni e immagini in tempo reale, in cui i parametri tradizionali del cinema narrativo, rappresentati dalla soggettività fotografata dalla camera, si espandono in una concezione più ampia dove la percezione dello spettatore è in continua tensione tra sperimentazione e rievocazione.
In un’epoca storica in cui la tecnologia ha invaso ogni aspetto della nostra vita, Live Cinema Festival vuole abbattere le frontiere tra il mezzo e il contenuto, manipolando immagini e utilizzando diverse tecniche al fine di restituire l’improvvisazione all’abilità degli artisti. Ma le frontiere che il festival si prefigge di abbattere sono anche quelle disegnate dai confini, con il coinvolgimento di ben nove paesi differenti e nove culture che dialogano tra loro.
Il 18 Settembre nell’Auditorium di Palazzo delle Eposizioni si terrà la conferenza “Immagine in tempo reale” inaugurerà il festival, con un dibattito che parte dall’omonimo libro di Emanuele Ponzio, che esplora gli albori di questa disciplina. Il libro è un percorso di ricerca alla scoperta delle radici storiche della pratica di “suonare” le immagini dal vivo tipica del VJing e del live cinema. Questo viaggio indietro nel tempo ritrova i parenti lontani dei contemporanei performers visuali in coloro che sin dall’inizio del XX secolo si sono interrogati sulle implicazioni che sussistono tra arti visive e musica.