Luca Nannipieri
Raffaello
Il trionfo della ragione
La modernità di Raffaello e il suo stile prettamente
rinascimentale che pone l’uomo (e il suo spazio) al centro
del mondo.
L’uomo è più importante di Dio. Sembra scritto questo nell’opera che riteniamo più importante di Raffaello, lo Sposalizio della Vergine, conservata alla Pinacoteca di Brera. Guardando la scena, paradossalmente, centrale non è Dio, non è il suo racconto, ma è l’opera dell’uomo. Te lo dice lo sguardo, anzitutto. Raffaello voleva che lo dicessero anzitutto loro: i tuoi occhi. I tuoi occhi che, osservando l’opera, sono sospinti a guardare con insistenza non tanto i personaggi evangelici quanto il grandioso tempio in prospettiva che troneggia su tutto. Silenziosamente
si fa strada quel laicismo – quella fiducia cioè nella potenza dell’uomo, prima che in Dio – che la modernità ha interamente metabolizzato. Nello Sposalizio della Vergine di Raffaello, il protagonista assoluto è lo
spazio umano, terreno, perfettamente e armonicamente razionalizzato. Il racconto cristiano diventa, forse per la prima volta nella storia, assolutamente comprimario, ausiliario. È un cambio di prospettiva concettuale radicale che il nostro artista non svilupperà mai compiutamente (se non nella Stanza della Segnatura in
Vaticano, e nello specifico nella Scuola di Atene), ma che di fatto testimonia pittoricamente l’essenza del Rinascimento: e soprattutto apre, assieme ad altre opere coeve, quella crisi e quel conflitto tra uomo e Dio
che l’arte moderna e contemporanea porterà ai suoi estremi. Luca Nannipieri, critico d’arte, ha pubblicato con Skira il libro Capolavori rubati dalla rubrica televisiva omonima tenuta al “Caffè di
RaiUno”, mentre dalla rubrica “SOS Patrimonio artistico”, Rai Eri ha pubblicato il libro Bellissima Italia. Splendori e miserie del patrimonio artistico nazionale. Tra gli altri suoi libri, ricordiamo quelli allegati al
quotidiano “Il Giornale”, come L’arte del terrore. Tutti i segreti del contrabbando internazionale di reperti archeologici, Vendiamo il Colosseo.
Perché privatizzare il patrimonio artistico è il solo modo di salvarlo, Il soviet dell’arte italiana. Perché abbiamo il patrimonio artistico più statalizzato e meno valorizzato d’Europa. Dirige Casa Nannipieri Arte, curando mostre e conferenze da Giacomo Balla a Keith Haring.