Doppio appuntamento a Milano con l’arte di Luca Vernizzi. Il 4 e 5 febbraio si inaugureranno in città due mostre dell’artista con 36 opere inedite. Dalle tele dedicate allo sport per il Premio Gianni Brera al Teatro Dal Verme, alle “Finestre” che si apriranno nella sede della Banca Generali, si scopriranno ancora una volta i colori e i temi del grande artista e ritrattista italiano.
“Tensione e movimento”
Milano, Teatro “Dal Verme” 4 febbraio 2019 – dalle ore 18:00
mostra per il “Premio Gianni Brera – Sportivo dell’anno 2018”
“Finestre”
Milano, Banca Generali Spa – 5 febbraio/19 aprile 2019
mostra per l’iniziativa “Artisti sotto il Duomo” di Banca Generali Private
inaugurazione, ore 19:00
Inizia intensamente l’anno espositivo di Luca Vernizzi. Il 2019 lo vede protagonista fin da subito nella sua città d’adozione, Milano, dove il 4 e il 5 febbraio verranno svelate ben 36 opere inedite, suddivise in due eventi istituzionali di prestigio.
Così, ad iniziare dalla serata del 4 febbraio, la mostra interamente dedicata alle discipline sportive accompagnerà uno degli appuntamenti più prestigiosi e attesi dell’anno, la diciottesima edizione del “Premio Gianni Brera – Sportivo dell’anno (2018)”. Il Premio, riconosciuto per l’alto valore, è dedicato alla figura per eccellenza fra cronisti sportivi del ‘900. Ad accogliere il mondo dello sport, che come tutti gli anni si riunirà al Teatro Dal Verme di Milano, tredici opere di Luca Vernizzi, di cui otto inedite, dove le discipline sportive quali motociclismo (Motard), nuoto, pallanuoto, pallavolo, pugilato, equitazione (Mountain Trail) e vela appaiono in tutta la loro intensità. Luca ha saputo fermare nelle opere i gesti e i movimenti degli sportivi con quel suo peculiare gioco che vede l’alternarsi del finito-non finito e del colore contrapposto al bianco. Sono immagini emblematiche che trasformano la perfetta tensione del movimento in concetto d’arte.
Il Premio, che per la seconda volta si avvale dell’apporto artistico, particolarmente apprezzato, di Luca Vernizzi, ha visto l’alternarsi di personaggi quali Luca Cordero di Montezemolo per Ferrari, la campionessa olimpica Valentina Vezzali, la campionessa paraolimpica Bebe Vio, il grande portiere della nazionale Gigi Buffon, gli allenatori Marcello Lippi e Luigi Del Neri. La Giuria del Premio è composta da quindici figure preminenti del mondo dello sport. La premiazione avverrà anche alla presenza del Comitato d’Onore composto da Renato Saccone, Prefetto di Milano, Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Marcello Cardona, Questore di Milano ed Eugenio Tartanelli, Sindaco del Comune natale di Gianni Brera, San Zenone al Po (PV).
Spente le luci del Teatro dal Verme si inaugura il giorno dopo nella sede della Banca Generali Private di Milano la mostra “Finestre”, che raccoglie 28 opere inedite di Luca, ognuna delle quali si apre ad un panorama singolare, tante visioni da altrettante finestre, una serie di rappresentazioni dall’impronta simbolica che l’artista introduce come metafora stessa dello sguardo.
La mostra rientra nell’iniziativa “Artisti sotto il Duomo” che vuol essere un tributo a Milano, città che rivela la propria bellezza a tutti i curiosi che non si fermano solo alle facciate ma che vogliono scoprire cortili e palazzi di una metropoli intrisa di arte e storia.
L’impegno di Banca Generali verso il mondo dell’arte si rinnova con questa mostra di un’artista molto conosciuto e amato. Luca Vernizzi sorprende, come sempre sa fare, restituendo un tema così singolare con fare eclettico producendo numerose e sorprendenti raffigurazioni di “finestre” che si aprono per ogni sguardo. Luca, infatti, con questa serie di opere propone, fra accostamenti e declinazioni, uno “sguardo” che è, e vuole essere, il senso profondo della concettualità pittorica.
La mostra si apre con “Finestra sull’autunno” del 1991, un’opera verticale di notevoli dimensioni dove l’artista ha utilizzato la porzione di una finestra vera. Tutte le altre opere, che sono di identico formato minore, si avvalgono, da un punto di vista esecutivo, di un intervento più o meno evidente di collage in primo piano. L’artista ha voluto così smitizzare l’aspetto paesaggistico in sé, per far percepire a ciascun osservatore, con più forza, la sua personale presenza in rapporto a ciò che si appresta a guardare.