M9, “LA DOSA” DI MILESI PROTAGONISTA DEL SECONDO APPUNTAMENTO DI “INTRECCI NEL ’900. DONNE DI QUADRI” L’opera del pittore veneziano sarà visibile per tutto il mese nell’esposizione permanente

M9, “LA DOSA” DI MILESI PROTAGONISTA DEL SECONDO APPUNTAMENTO DI “INTRECCI NEL ’900. DONNE DI QUADRI”

L’opera del pittore veneziano sarà visibile per tutto il mese nell’esposizione permanente

Venezia Mestre, 9 maggio 2024 – Prosegue con il secondo appuntamento Intrecci nel ’900. Donne di Quadri, il progetto promosso da Fondazione M9 e Fondazione di Venezia per osservare la storia attraverso lo sguardo di figure femminili.

L’iniziativa, in collaborazione con la Fondazione Marisa Bellisario e Confindustria Veneto, propone l’introduzione, ogni mese fino a novembre, di un quadro della collezione della Fondazione di Venezia nell’esposizione permanente di M9 – Museo del ’900.

Dopo Bambina di Felice Casorati, il secondo dipinto della serie è La dosa di Alessandro Milesi, pittore veneziano attivo nella prima metà del Novecento. Allievo di Michelangelo Grigoletti e Napoleone Nani all’Accademia di Venezia, Milesi ha esposto a tutte le Biennali veneziane dal 1895 al 1935, con una personale nel 1912, affermandosi come ritrattista: Giosuè Carducci, Gabriele d’Annunzio, Pio X, Vittorio Emanuele III, Umberto I ed Eleonora Duse, sono solo alcuni dei suoi modelli d’eccezione.

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L’opera esposta, La Dosa, presentata alla Biennale del 1910, vede come protagonista una donna, abbigliata e pettinata secondo la moda dell’epoca, con due bambine, una, tenuta in braccio, vestita con la tradizionale camiciola destinata ai più piccini, l’altra, di fronte alla madre intenta a bere da una ciotola: il liquido, secondo una stampa dell’epoca, rappresenta “un guazzetto aromatizzato che a Venezia chiamano la dosa”, una sorta di bevanda con ipotetiche virtù lenitive per tossi e raffreddori.

“Nella carriera di Milesi si riconoscono due produzioni apparentemente lontane: una volta a dare voce al popolo e alle tradizioni, l’altra alla celebrazione del singolo – tuttavia mai vuota, ma sempre intensa e vibrante. Le lega tra loro una tavolozza di colori sempre più affinata, con una forte propensione per i bruni, in continuo bilanciamento tra contrasti cromatici e compenetrazioni, stese con pennellate vigorose e materiche, con tratto deciso, denso di citazioni e autenticamente veneziano, anche negli sfregazzi, che ci riportano alla memoria giganti come Tintoretto”, commenta Serena Bertolucci, Direttore di M9 – Museo del ’900.

In virtù dell’oggetto rappresentato, l’opera sarà presente nella sezione 2 del Museo, all’exhibit “Gioie elettrodomestiche”, dove viene rappresentata l’evoluzione dello spazio domestico negli anni, elemento fondamentale nella costruzione dell’identità italiana.

Come per la precedente opera e per le successive, al quadro è associata una figura femminile selezionata dalla Fondazione Marisa Bellisario: a dialogare con La dosa è Miriam Makeba, grande cantante sudafricana, che con i suoi canti di gioia e dolore, ha preso parte attivamente alla lotta alla discriminazione razziale nel suo Paese.

L’esposizione è sostenuta Studio Associato Campagnolo & Pizzini Dottori Commercialisti, Magnabosco Industrie e Gruppo Novello, e con la partnership della Camera di Commercio Venezia e Rovigo.

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