il maestro della luce marionanni nuovo Visiting Director
del Museo Marino Marini
Firenze, 26 gennaio 2021
Il maestro della luce marionanni è Visiting Director 2021del Museo Marino Marini di Firenze.
Per marionanni la luce è arte: è materia e concetto, è forma e azione tanto nello spazio, quanto nell’immagine. Una visione che, come evidenzia la Presidente del Museo Patrizia Asproni, corrisponde all’anima del luogo: «Quella del Visiting Director è una figura inedita in ambito museale ed è stata introdotta dal Museo Marino Marini. È, anzi, un caso unico al mondo. Nell’obiettivo di arricchirsi dell’esperienza di personalità di alto profilo, il museo è diventato un centro di elaborazione culturale di respiro internazionale. Negli scorsi anni questo incarico è stato dato a Dimitri Ozerkov, responsabile del Dipartimento di Arte Contemporanea del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, e Fatma Nait-Yghil, direttrice del museo nazionale del Bardo di Tunisi. L’originale, poetica programmazione di marionanni – prosegue Asproni – porta nel futuro la potenza di una lezione antica. Ricordiamo, infatti, che il Museo Marini non solo ospita le opere di uno dei più grandi scultori italiani, ma è espressione straordinaria della storia dell’architettura italiana, testimoniata dalla Cappella Rucellai di Leon Battista Alberti, nonché dal restauro e dall’allestimento realizzati dagli architetti Bruno Sacchi e Lorenzo Papi».
Marino Marini era pittore, incisore, scultore. Leon Battista Alberti era pittore, architetto, poeta, erudito, filosofo e letterato. marionanni è progettista, artista, artigiano, poeta. Lavora e studia nel suo museo Virgola a Bologna, attualmente è impegnato in un’opera monumentale che articola, in dodici volumi, il suo pensiero e relaziona le arti, le discipline del sapere alla luce. Conoscenze che il maestro della luce ha maturato lavorando con architetti tra cui David Chipperfield, Marco Costanzi, Kengo Kuma,John Pawson, Elisa Valero Ramos, Peter Zumthor, nonché sviluppando progetti per istituzioni di prestigio, come la Royal Academy of Arts a Londra, e i più importanti musei del mondo, ultimo l’ampliamento del Kunsthaus di Zurigo.
Di recente marionanni ha vinto un concorso internazionale per l’Ahlambra di Granada, proprio con l’architetto Valero Ramos. Negli ultimi mesi ha scritto e progettato la luce per opere come il Mosè di Michelangelo, l’Annunciata di Antonello da Messina a Palazzo Abatellis di Palermo, la collezione dei Torlonia ai Musei Capitolini di Roma e Casa Batllò a Barcellona. Nel caldo, magico dialogo con la luce, dunque, marionanni porta arte e lavoro: «abbiamo il dovere di lavorare per la nuova corrente rinascimentale – dichiara marionanni – e costruire una nuova consapevolezza dell’uomo. lo sviluppo del pensiero deve essere più libero. la cultura del progetto deve avere maggiore rispetto della natura, del senso della misura. l’autenticità deve tornare un valore».
L’imponente scultura Gruppo equestre dell’Aja, collocata nello spazio centrale del Museo Marini, è immersa nella luce naturale non a caso. Marino Marini considerava, infatti, la luce veicolo di stupore e chiave di lettura della propria opera: «Come nell’amore, nell’arte non si può spiegare tutto, certe parti rimangono nell’ombra luminosa del mistero» scrive l’artista. Per questo il 2021 ci porterà nella metaluce di marionanni, per il quale progettare è voce del verbo amare: «per il museo marino marini desidero sviluppare un programma che cabla le parti in una totalità tra opere, architettura, fotografia e luce: solo quando tutte le arti si uniscono, si raggiunge l’incanto e tutto diventa poesia».
Il Museo Marino Marini
Il Museo Marino Marini è nato dalla volontà di Marino e Marina Marini che, alla fine degli anni Settanta del Novecento, individuarono l’ex chiesa di San Pancrazio di Firenze come luogo ideale al quale legare la donazione di opere che l’artista, poco prima di morire, aveva fatto alla città. La ristrutturazione della chiesa, recuperata dopo secoli e ridestinata a una funzione pubblica, è stata realizzata dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi che hanno saputo creare un allestimento a immagine e somiglianza di quel mondo così affascinante di Marino Marini, uno dei personaggi più significativi della cultura figurativa del Novecento. Il museo ospita 183 opere di Marino Marini: disegni, litografie, dipinti, sculture, tutte esposte al pubblico sui quattro livelli del museo. Parte integrante del museo, recuperata alla visita del pubblico dopo un lungo restauro, è una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino: la Cappella Rucellai, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro.