Mercoledì 17 febbraio, presso la Silber Gallery di Roma si terrà il finissage della mostra di Maria Luisa Belcastro Schneidersitz che, dopo aver tenuto personali a San Paolo del Brasile, Milano, Toronto, Palma di Maiorca, Miami, Barcellona e New York, torna a Roma con l’ultimo ciclo espositivo dal titolo Comédie humaine.
In occasione della personale è stato pubblicato da Gangemi editore l’omonimo catalogo arricchito da importanti contributi critici che approfondiscono l’evoluzione dell’opera dell’artista negli anni. Nelle parole di Achille Bonito Oliva, il lavoro di Belcastro si delinea come “pittura cosmica che afferra i singoli particolari e li cala dentro il flusso del colore come continuo divenire”, sottolineandone le influenze, il critico afferma inoltre : “Novecento, espressionismo e una sottesa ironia pop … regolano lo stile di questa pittura, dove la Legge di gravità non si muove soltanto verso il basso, ma spesso anche verso l’alto. Belcastro porta sul quadro una sorta di ricordo ancestrale”
Si tratta di una selezione di trentadue dipinti degli ultimi anni, che costituiscono la summa delle esperienze consumate nei cicli degli Ominidi, dei Frammenti e della serie Violet, aggiornate originalmente dall’ottica acquisita attraverso l’abbandono al gestualismo ed alle esuberanze cromatiche, con i cicli delle Maschere (2010-2011) e delle Icone rosse (2015), con cui l’artista è riuscita a felicemente coniugare fermenti espressionisti, anche di qualche collateralità col grottesco, con il lessico informale.
La mostra presso la Silber Gallery, propone una scelta di opere dei cicli del 2010-11 e del 2015, nei quali si evidenzia uno scatto espressivo ed esecutivo di grande coinvolgimento, soprattutto per quanto attiene alle Icone rosse, che costituiscono una sapiente variazione su un tema. Nel testo critico che accompagna il corpus di dipinti e nel catalogo ragionato dell’artista, Giorgio Di Genova scrive: “ogni singola opera va considerata un tassello di questo autoritratto affidato all’altro da sé”, precisando poi: “Così è per questa sorta di Comédie humaine, dipinta intingendo il ‘pennello nei colori della vita’, naturalmente della sua vita. Ma a differenza di Honoré de Balzac, che raccontava la storia di ciascun personaggio protagonista della sua Comédie humaine, ella si limita alla semplice rappresentazione di ciascun personaggio, lasciando alle personali proiezioni dei fruitori di immaginare le storie”.
Mercoledì 17 febbraio, presso la Silber Gallery di Roma si terrà il finissage della mostra di Maria Luisa Belcastro Schneidersitz che, dopo aver tenuto personali a San Paolo del Brasile, Milano, Toronto, Palma di Maiorca, Miami, Barcellona e New York, torna a Roma con l’ultimo ciclo espositivo dal titolo Comédie humaine.
In occasione della personale è stato pubblicato da Gangemi editore l’omonimo catalogo arricchito da importanti contributi critici che approfondiscono l’evoluzione dell’opera dell’artista negli anni. Nelle parole di Achille Bonito Oliva, il lavoro di Belcastro si delinea come “pittura cosmica che afferra i singoli particolari e li cala dentro il flusso del colore come continuo divenire”, sottolineandone le influenze, il critico afferma inoltre : “Novecento, espressionismo e una sottesa ironia pop … regolano lo stile di questa pittura, dove la Legge di gravità non si muove soltanto verso il basso, ma spesso anche verso l’alto. Belcastro porta sul quadro una sorta di ricordo ancestrale”
Si tratta di una selezione di trentadue dipinti degli ultimi anni, che costituiscono la summa delle esperienze consumate nei cicli degli Ominidi, dei Frammenti e della serie Violet, aggiornate originalmente dall’ottica acquisita attraverso l’abbandono al gestualismo ed alle esuberanze cromatiche, con i cicli delle Maschere (2010-2011) e delle Icone rosse (2015), con cui l’artista è riuscita a felicemente coniugare fermenti espressionisti, anche di qualche collateralità col grottesco, con il lessico informale.
La mostra presso la Silber Gallery, propone una scelta di opere dei cicli del 2010-11 e del 2015, nei quali si evidenzia uno scatto espressivo ed esecutivo di grande coinvolgimento, soprattutto per quanto attiene alle Icone rosse, che costituiscono una sapiente variazione su un tema. Nel testo critico che accompagna il corpus di dipinti e nel catalogo ragionato dell’artista, Giorgio Di Genova scrive: “ogni singola opera va considerata un tassello di questo autoritratto affidato all’altro da sé”, precisando poi: “Così è per questa sorta di Comédie humaine, dipinta intingendo il ‘pennello nei colori della vita’, naturalmente della sua vita. Ma a differenza di Honoré de Balzac, che raccontava la storia di ciascun personaggio protagonista della sua Comédie humaine, ella si limita alla semplice rappresentazione di ciascun personaggio, lasciando alle personali proiezioni dei fruitori di immaginare le storie”.
Scheda tecnica:
Artista: Maria Luisa Belcastro Schneidersitz.
Titolo: Comédie humaine
La mostra si potrà visitare presso la Silber Gallery, viale Regina Margherita 92
fino al 22 febbraio 2016 dalle 10.30 alle 19 da lunedì a sabato
Per informazioni tel./fax 06.90237840-41
Finissage in galleria: Mercoledì 17 febbraio dalle ore 18, ingresso libero
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