Da martedì 14 a giovedì 16 febbraio 2023
Presso OFF/OFF Theatre, in Via Giulia, 20 – Roma
ORARI SPETTACOLI: dal martedì al sabato alle ore 21.00, la domenica alle ore 17.00
DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA
Millimetroquadro con LoftTheatre
presentano
D5, Pantani
Storia di un Capro Espiatorio
Scritto e diretto da Chiara Spoletini
con Sebastiano Gavasso e Viviana Picariello
e la partecipazione in video di Alessandro Lui e Giuseppe Spoletini
e con la consulenza di Francesco Ceniti e la voce di Davide De Zan
D5, Pantani è uno spettacolo in continuo aggiornamento, che segue puntualmente le evoluzioni del caso di cronaca che, dopo quasi vent’anni, continua a far parlare di sé. Lo spettacolo del Giro D’Italia torna nella Capitale
in occasione dell’anniversario della scomparsa del Campione Marco Pantani.
Da martedì 14 a giovedì 16 febbraio in Via Giulia rivive il ricordo (e il dramma) di Marco Pantani nell’apprezzato spettacolo “D5, Pantani”, scritto da Chiara Spoletini che dirige sul palco Sebastiano Gavasso e Viviana Picariello. Il progetto teatrale dedicato alla vicenda umana dietro il mistero che avvolge la scomparsa del campione Pantani, è presentato all’OFF/OFF Theatre dalla produzione Millimetroquadro con LoftTheatre e vede la partecipazione in video di Alessandro Lui e Giuseppe Spoletini, insieme alla consulenza di Francesco Ceniti – autore del libro “In nome di Marco. La voce di una madre, il cuore di un tifoso”, edito da Rizzoli – e la speciale partecipazione di Davide De Zan che, con la sua inconfondibile voce, da anni accompagna il mondo del ciclismo.
Lo spettacolo racconta la vicenda umana e sportiva di Marco Pantani, partendo dalla squalifica del ciclista alla penultima tappa del Giro d’Italia 1999 a Madonna di Campiglio. Sul fatto i media non hanno dubbi: accostano subito a Marco l’ombra del doping, un’ombra che lo perseguita e che lo trascina nel buio. Questo il “la” per ripercorrere la storia dell’uomo Marco e del campione Pantani, fino all’ultimo capitolo: l’arrivo nella stanza D5 dell’hotel Le Rose di Rimini, dove il ciclista si chiude in una solitudine silenziosa fino alla morte. Un vero e proprio giallo, una messinscena costruita maniacalmente a cui ancora oggi non viene attribuito un regista.
“Per raccontare la vicenda di Marco Pantani era necessario fornire informazioni cronachistiche, esaminare i paragrafi dell’inchiesta così contraddittori e spesso vaghi, senza rinunciare all’aspetto emotivo della storia” – racconta l’autrice e regista Chiara Spoletini – “Si è scelto perciò di portare in scena due fonti di informazione: gli attori e il mezzo mediatico. Disseminati tra gli spettatori si trovano dei monitor, in numero sufficiente a coprire l’intera platea per dare fastidio, per strillare notizie, scandali, verità più o meno credibili attraverso un gioco di schermi che mostrano realtà “altre” da quelle vissute dal protagonista”.