Il mitreo nascosto nel sottosuolo di Londra
Uno dei monumenti più affascinanti di Londra è nascosto nel sottosuolo della capitale del Regno Unito. Si tratta del Tempio di Mitra di epoca romana e si trova al 12 di Walbrook street nei sotterranei dell’imponente edificio che ospita la sede centrale europea della multinazionale statunitense dei mass media Bloomberg. Le fondamenta di quest’opera straordinaria riaffiorarono nel 1954 durante i lavori di restauro della zona a seguito delle pesanti devastazioni dei bombardamenti tedeschi in una città ancora in piena ricostruzione, intenta a rattoppare le ferite dei raid aerei nazisti che se ebbero un merito fu quello di riportare alla luce i livelli più antichi della città (i bombardieri tedeschi fecero infatti riaffiorare importanti porzioni dell’antico tracciato romano della Londinium romana oggi al centro dei percorsi turistici della città). A seguito del ritrovamento e di un approfondito studio archeologico il monumento venne traslato in un parcheggio nella vicina Queen Victoria Street sebbene i vertici di Bloomberg vollero successivamente riportare al di sotto del loro quartier generale quest’importante documento storico. Fu così che nel 2006 ne venne decisa la ricollocazione, un’operazione costosa che durò diversi anni e che riportò nella sua antica sede il nuovo mitreo, riaperto al pubblico soltanto il 14 novembre del 2017 (come molti altri musei di Londra l’ingresso è gratuito previa prenotazione).
I romani fondarono il tempio a ridosso dell’ormai prosciugato fiume Waldbrook e inaugurarono la costruzione dedicato alla divinità dal berretto frigio intorno al 240 d.C. Questo antico monumento rappresenta un unicum a livello mondiale in quanto si tratta dell’unico edificio dedicato a Mitra costruito a livello stradale. Gli altri templi dedicati alla divinità sterminatrice di tori erano infatti tutti quanti ipogei in quanto il buio o meglio la penombra costituiva uno dei cardini della ritualità associata al culto mitraico e infatti il mitreo londinese pur trovandosi all’esterno non presentava finestre nel suo perimetro strutturale. La divinità era particolarmente venerata dai soldati arruolati nelle file imperiali e presto il culto di Mitra si diffuse in ogni strato della società romana. Componente fondamentale dei culti misterici associati a questa divinità era il banchetto tra i sodali che sfociava nel sacrificio di un toro o di qualche altro animale il cui sangue veniva consacrato alla divinità e le cui carni venivano probabilmente consumate dagli adepti in un dualismo tipico che mescolava sapientemente sacro e profano e che trova parallelismi coevi nei circhi e negli eventi mondani dei romani dove sovente la festa prendeva risvolti sacri o viceversa. All’epoca degli imperatori i giochi in generale conservavano sovente connessioni con antichi riti religiosi arcaici si pensi al carnevale romano e alla celebre “febbre d’oro” da cui derivò il nome stesso del mese di Febbraio nel quale di fatto si stravolgeva l’ordine sociale per mantenerlo intatto in un evento dai caratteri orgiastici e farseschi che tuttavia aveva precise motivazioni religiose connesse con Crono e con l’età dell’oro e aveva anche un’importante funzione di sfogo, una sorta di efficace calmiere per la popolazione.
I fortunati visitatori che si affacciano nel nuovo lussuosissimo “contenitore” del tempio dopo aver attraversato un museo ricavato dai preziosi reperti rinvenuti sul posto, discendono ripide scale di pietra nera e sperimentano una fantastica ricostruzione virtuale del tempio e del suo rituale che sfrutta le fondamenta per proiettare con giochi di luci le virtuali pareti del mitreo ricostruite con proiettori, rivivendo l’esperienza della funzione mitraica con un suggestivo sottofondo audio che riflette le antiche formule recitate durante il culto di Mitra. L’archeologa Sophie Jackson che ha lavorato in prima persona alla ricostruzione e agli scavi dell’area ha sottolineato l’incredibile sforzo dello studio comparativo che ha portato a questa ricostruzione particolarmente complessa in quanto nessun documento liturgico ufficiale sul mitraismo è mai stato tramandato. Interessante notare come questo sito archeologico sia profondamente connesso con la storia più antica di Londra in quanto proprio qui, in una delle numerose tavolette di legno ritrovate nei dintorni del tempio, si è potuto registrare l’uso più antico mai rilevato della parola Londinium, il nome latino con cui i romani battezzarono la città alla sua fondazione.