Moisai 2024. Voci contemporanee in Domus Aurea
Terza edizione
27 settembre | 13 ottobre 2024
nove visite guidate che culminano nella Sala Ottagona nell’esperienza dell’arte performativa nel segno del contemporaneo
Protagonisti:
Laura Morante, Davide Alogna, Luca Provenzani,
Peppe Servillo e Cristiano Califano,
Concita De Gregorio ed Erica Mou,
Michela Cescon, Tullio Visioli, Livia Cangialosi / Teatro Di Dioniso
Fabio Stassi, Franco Piana,
Rodrigo D’Erasmo e Nicola Galli,
Giulia Spattini e Paolo Rosini / Balletto Civile
Giovanni Calcagno, Puccio Castrogiovanni, Marco Di Dato e Vanessa Lisi
Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti / Teatrino Giullare
μαντέυεο, Μοῖσα, προφατέυσω δ´ἐγώ
Dai il tuo oracolo o Musa, e io sarò il tuo portavoce
(Pindaro, fr. 150 S.-M.)
Tutto pronto per la terza edizione di quello che è diventato uno degli appuntamenti imperdibili della Capitale: Moisai – Voci contemporanee in Domus Aurea. Un’occasione suggestiva e unica per immergersi nei luoghi della residenza imperiale che meglio riflettono uno degli aspetti più noti della figura di Nerone, ma raramente indagato: il suo amore per l’Arte. Partendo dal ciclo statuario delle Muse, realizzato per l’imperatore e conservato, in frammenti, all’interno della Domus, una visita guidata culmina nell’esperienza dell’arte performativa. Nove visite guidate e nove spettacoli, coniugati in tutte le sue diverse sfumature, nel segno del contemporaneo.
L’evento, promosso e organizzato dal Parco archeologico del Colosseo con la direzione artistica a cura di PAV, è articolato in nove incontri – dal 27 settembre al 13 ottobre 2024, per tre weekend, dal venerdì alla domenica – ognuno dedicato ad una delle nove Muse del mito. In ognuna delle serate, un nuovo artista libererà il canto di una Musa diversa, facendosi suo portavoce contemporaneo in un gesto antichissimo, sciolto e compiuto negli ambienti della Sala Ottagona, straordinaria macchina scenica creata dagli architetti Severo e Celere per volere del progetto visionario di Nerone. Le visite guidate all’interno della Domus saranno seguite da serate evento per un totale di nove appuntamenti. Le visite saranno accompagnate da un percorso sonoro immersivo, appositamente ideato per l’evento. Dagli angoli silenziosi della Domus riecheggeranno suoni e voci di lingue antiche e moderne, dove i nomi delle nove muse emergono come frammenti ancestrali di un discorso poetico senza tempo.
Si parte il 27 settembre con “E d’ogni male mi guarisce un bel verso (Farei parlando innamorar la gente). Breve discorso su Dante, la poesia, il dolore e la vulnerabilità”, di e con Fabio Stassi, accompagnato dal musicista Franco Piana. Il 28 settembre sarà la volta di “Lettera a una ragazza del futuro”, autrice e voce narrante Concita De Gregorio, canzoni, voce e chitarra Erica Mou. Si prosegue il 29 settembre con “Sconfinamenti. Dialogo tra danza e musica”, di e con Nicola Galli e Rodrigo D’Erasmo. Il secondo week end vede in scena – il 4 ottobre – “Elizabeth – Sorry for what?”, ideazione e regia Giulia Spattini, danzato e creato da Paolo Rosini e Giulia Spattini. Il 5 ottobre appuntamento con “Lavinia fuggita” di Teatro di Dioniso con Michela Cescon, Tullio Visioli, Livia Cangialosi.
Domenica 6 ottobre, andrà in scena “Polifemo innamorato”, di e con Giovanni Calcagno, musiche eseguite dal vivo da Puccio Castrogiovanni e danza di Marco Di Dato e Vanessa Lisi. L’ultimo week end – venerdì 11
ottobre – “DRONE TRAGICO – un volo sull’Orestea” sarà lo spettacolo di Teatrino Giullare, creato, interpretato e diretto da Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti. Il 12 ottobre, Laura Morante sarà la voce recitante di “Notte di sfolgorante tenebra”, con Davide Alogna al violino e Luca Provenzani al violoncello. Moisai 2024 si concluderà il 13 ottobre con “Peppe Servillo legge Marcovaldo”, le fantasiose storie di uno dei personaggi più celebri della letteratura italiana per rendere omaggio a Italo Calvino, con Peppe Servillo voce recitante e Cristiano Califano alla chitarra.
Ogni evento avrà inizio alle 17,30 con ingressi scaglionati per la visita all’interno della Domus Aurea. Le visite culmineranno con l’arrivo presso la Sala Ottagona, luogo dove avrà inizio lo spettacolo alle ore 18,30.
Ricomincia in Domus Aurea la rassegna Moisai, dedicata alle 9 Muse con un programma di 9 eventi tra spettacoli e visite guidate in cui poesia musica e danza dialogano portando le voci contemporanee nella casa di Nerone, commenta Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. Anche quest’anno e per il terzo anno consecutivo la Sala Ottagona viene valorizzata in funzione del suo significato originale, tornando ad essere protagonista di suoni e parole.
Direttore del Parco archeologico del Colosseo
Alfonsina Russo
Progetto a cura del Parco archeologico del Colosseo
Francesca Guarneri, Stefano Borghini, Daniele Fortuna
Promozione e comunicazione – PArCo
Federica Rinaldi, Astrid D’Eredità
Servizio Valorizzazione – PArCo
Daniele Fortuna
Supporto organizzativo
Ales S.p.A
Grafica
Daniela Petrucci – Stefano Borghini
In collaborazione con:
Direzione artistica
PAV Direzione produzione:
Roberta Scaglione, Claudia Di Giacomo, Laura Marano Ufficio produzione:
Elena Campanile, Valentina De Simone, Alice Grombone, Beatrice D’Agnese, Verdiana Costanzo, Marta Celli
Ufficio Stampa dedicato all’evento
Maya Amenduni
Progettazione allestimento e illuminotecnica
Walter Pizzi
Realizzazione allestimento
RED Studio
Progettazione audio
Angelo Longo
Le visite guidate non includono la realtà virtuale
Nerone, l’Arte, l’Architettura
“… Le più famose opere d’arte ora da me riferite furono dedicate in Roma dall’imperatore Vespasiano nel Tempio della Pace e negli altri suoi edifici; ma erano state già prima trasportate a Roma in seguito ai brutali saccheggi di Nerone e disposte nei saloni della Domus Aurea” (Plinio, Storia Naturale, XXXIV, 84).
Le fonti antiche raccontano dell’amore di Nerone per le arti figurative, del suo ruolo di committente e mecenate, della forte dedizione al collezionismo di capolavori dell’arte greca. Raccontano di una passione dovuta anche alla sua formazione, che ha affiancato le arti liberali alle attività manuali dei pittori e degli scultori, restituendo il modello di un principe-artista che cerca di affermare uno stile di vita e un modo di governare basato sulle arti e sull’otium.
Nerone è un imperatore colto e anticonformista; un cultore delle lettere, appassionato di poesia, musica e teatro (recita anche in prima persona). Una figura poliedrica e visionaria che ben si riflette nel suo progetto più suggestivo, la Domus Aurea, costruita dopo l’incendio del 64 d.C. e organizzata come una gigantesca villa suburbana nel cuore della città con una serie di edifici, padiglioni, portici immersi in un paesaggio di giardini, boschi e pascoli.
Della Domus Aurea rimane oggi solo il Padiglione del Colle Oppio a testimoniare, attraverso le 150 stanze conservate, la grandezza e magnificenza di un progetto che è frutto dell’ingegno degli architetti Severus e Celer, descritti dalle fonti come magistri et machinatores, quindi ingegneri, creatori di macchinazioni (potremmo dire di effetti speciali), ma anche maestri, capaci di manipolare l’architettura e condurla fino ad esiti allora sconosciuti, creando con l’artificio “quanto la natura aveva negato” (Tacito, Annali, XV, 42).
Attraverso l’uso di espedienti architettonici innovativi, lo spazio viene infatti dominato e modellato dalla luce e al suo interno le opere d’arte acquistano un nuovo respiro, diventando protagoniste di quel gioco scenico ed estetico che l’imperatore crea per meravigliare i suoi ospiti