In questo mare di indaffarati della pittura
Una mostra antologica all’Ulisse Gallery di Roma celebra Enzo Brunori, maestro dell’“astratto-concreto”. L’inaugurazione, il 13 aprile, vedrà anche la presentazione di un volume che raccoglie il carteggio inedito tra l’artista perugino e Renato Birolli
“La tua urgenza di appassionato e generoso sostenitore della libertà, come il mio naturale rispetto dei diritti dell’uomo, hanno ricevuto un’aspra scossa; i recenti avvenimenti, il grido d’aiuto di tutto un popolo, segnano duramente”. Così il pittore Enzo Brunori scriveva nel novembre del 1956 al più maturo collega Renato Birolli, all’indomani della sanguinosa insurrezione ungherese, con parole che, purtroppo, suonano tristemente attuali. Quel 1956 fu un anno cruciale per l’artista poco più che trentenne che, trasferitosi nella capitale alla fine degli anni Quaranta dalla natia Perugia, per la prima volta era presente alla Biennale e alla Quadriennale, ma anche protagonista di mostre personali alla Medusa di Roma, al Milione di Milano e al Circolo della Cultura di Bologna. Risiedendo a Villa Massimo, condividendo idee e speranze con altri protagonisti di quella ricca stagione artistica romana – basterà ricordare Mazzacurati, Guttuso, Rossi, Greco, Leoncillo e Mafai – Brunori svilupperà uno stile personale, passando da una fase post cubista a una di maggiore astrazione e libertà cromatica, sconfinando dalla stessa linea “astratto-concreta”, teorizzata dal critico e amico Lionello Venturi, entro la quale aveva esordito.
A quasi trent’anni dalla morte del pittore, scomparso nel maggio del 1993, e a oltre dieci dalla rassegna monografica curata da Enrico Crispolti al Vittoriano di Roma, l’Associazione culturale “Enzo Brunori” ripercorrerà le vicende e la poetica dell’artista in una mostra allestita dal prossimo 13 aprile presso l’Ulisse Gallery di Roma, patrocinata dalla Società Dante Alighieri. L’antologica, a cura di Alessandro Masi, riunisce circa venti grandi opere, datate tra il 1948 e il 1991, e altre tre che portano la firma della compagna di Brunori, Vittoria Lippi, anche lei pittrice: dalle nature morte e dagli Alberi di Villa Massimo, ai soggetti “sciamanici” sperimentati dopo il suo viaggio in India, fino alle tarde “marine” concepite durante i periodi trascorsi al Villaggio dei Pescatori a Fregene, dove il colore si fa sempre più vibrante, sensoriale e materico. Un itinerario che mira a restituire il complesso profilo di Brunori, artista e intellettuale impegnato, docente presso diversi Istituti e Accademie di Belle Arti, in ultimo quella di Roma, e per questo mentore e riferimento per le generazioni successive.
Contestualmente all’inaugurazione della mostra, con inizio alle ore 18:00, si svolgerà la presentazione del volume In questo mare di indaffarati della pittura. Un carteggio inedito tra Enzo Brunori e Renato Birolli (1956 – 1959) edito da Castelvecchi, sempre a cura di Alessandro Masi. Interverranno, oltre all’autore, il giornalista e conduttore televisivo Andrea Pancani, l’opinionista Marco Rizzo e Orietta Rossi Pinelli, già docente di Storia della critica d’arte della “Sapienza” di Roma. Modererà l’incontro Annamaria Barbato Ricci, vicepresidente dell’Associazione culturale “Enzo Brunori”.
I due eventi avviano un percorso commemorativo che si concluderà nel 2024 con una grande manifestazione, ideata in occasione del centenario della nascita dell’artista, in via di organizzazione.
Enzo Brunori (1924 – 1993). In questo mare di indaffarati della pittura
Ulisse Gallery via Capo le Case, 32– Roma
Dal 13 al 30 aprile 2022
Dal lunedì al venerdì, ore 11:00 – 19:00. Ingresso libero.
13 aprile, ore 18:00: inaugurazione della mostra e presentazione del volume In questo mare di indaffarati della pittura. Un carteggio inedito tra Enzo Brunori e Renato Birolli (1956-1959), a cura di A. Masi, Castelvecchi – Collana Cahiers, 2021