NOMACHI Le vie dell’anima

 Kazuyoshi Nomachi è uno dei più grandi fotografi giapponesi. E’ sempre stato un fotografo documentarista e ha dedicato tutta la sua vita al tema “della preghiera e della ricerca del sacro”. Per oltre 40 anni, sin dal suo primo viaggio nel Sahara, quando aveva venticinque anni, ha rivolto la sua attenzione alle più diverse culture del mondo che sono espressione dei popoli che vivono nelle terre più difficili e aspre, affascinato dai grandi spazi e dalla forza di quelle genti.

 

Nomachi Le vie dell’anima è la più grande mostra antologica dell’artista. Con circa 200 scatti, il percorso espositivo articolato in 7 sezioni ricostruisce il viaggio di una vita attraverso la sacralità dell’esistenza nella vita quotidiana, un’esperienza vissuta dall’artista in terre tra loro lontanissime, ma accumunate da quella spiritualità che dà un ritmo e un senso alle più dure condizioni. Una spiritualità che solo Nomachi sa cogliere in paesaggi di unica e straordinaria bellezza, dove i ritratti e le figure umane assumono una dignità assoluta e si fondono con il contesto in composizioni quasi pittoriche, dominate da una luce abbagliante, reale e trascendentale al tempo stesso. Un sorprendente allestimento, progettato da Peter Bottazzi, propone ai visitatori un percorso affascinante e coinvolgente.

 

Nomachi nasce in Giappone nel 1946 a Mihara, un villaggio nel Distretto di Hata, Prefettura di Kochi. Studia alla Kochi Technical High School e inizia a scattare fotografie fin dall’adolescenza. Nel 1969 studia fotografia con Takashi Kijima. Nel 1971 inizia la sua carriera come fotografo pubblicitario free-lance e l’anno successivo compie il suo primo viaggio nel Sahara, dove rimane colpito dalle dure condizioni di chi vive in un ambiente così ostile. Decide a quel punto di dedicarsi al foto-giornalismo.

Quasi a fare da contrappunto alla sua lunga esperienza nel riarso deserto matura in lui l’ispirazione del Nilo come tema, “Il Nilo, perenne flusso d’acqua che mai si prosciuga scorrendo nell’arido Sahara”. È questo concetto che dal 1980 guida la sua ricerca lungo il Nilo Bianco, dal delta fino alla fonte, in un ghiacciaio dell’Uganda, poi lungo il Nilo Blu fino alla sorgente negli altopiani dell’Etiopia. Strada facendo, egli cattura nei suoi scatti la forza dell’ambiente e della gente di questa vasta regione dell’Africa.

 

 

Reggia di Monza – Serrone della Villa Reale

Viale Brianza, 2

20090 Monza

 

30 maggio – 8 novembre 2015

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