“Padre padrone” di Paolo e Vittorio Taviani
e “In nome della legge” di Pietro Germi
I due restauri del Centro Sperimentale
di Cinematografia-Cineteca Nazionale
che saranno in ottobre alla Festa del Cinema di Roma
Il Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Felice Laudadio e il nuovo direttore della Cineteca Nazionale Paolo Cherchi Usai sono orgogliosi di annunciare due nuovi restauri del CSC-CN che, come già annunciato dal direttore della Festa del Cinema di Roma Antonio Monda, saranno presentati alla Festa in programma dal 15 al 25 ottobre. Si tratta di In nome della legge (Pietro Germi, 1949) e di Padre padrone (Paolo e Vittorio Taviani, 1977). Entrambi i film sono restaurati dalla Cineteca Nazionale e curati dal responsabile dei restauri Sergio Bruno, il primo in collaborazione con Cristaldi Film, il secondo con Istituto Luce-Cinecittà.
In nome della legge è il primo capolavoro di Germi e uno dei primi film italiani in cui si parli della mafia. Germi fonde in maniera molto efficace la lezione del neorealismo e lo stile dei grandi western americani (il film è stato spesso paragonato a Sfida infernale di John Ford). Zeudi Araya, per Cristaldi Film, si dichiara “naturalmente felice per questo restauro del CSC e della Cineteca Nazionale. Amo tutti i film di Germi, è stato un regista impegnato e popolare, la sua opera è fondamentale per la memoria del paese. I suoi film andrebbero restaurati tutti, sono tutti importanti e interessanti, nessun suo film deve rimanere invisibile. È un restauro è qualcosa che rimane per sempre”.
Padre padrone, nato come film in 16mm per la televisione, vinse a sorpresa nel 1977 la Palma d’oro di Cannes, grazie soprattutto al presidente della giuria del festival, Roberto Rossellini, che apprezzò enormemente il lavoro di Paolo e Vittorio Taviani ispirato a un noto romanzo di Gavino Ledda. Paolo Taviani ha da poco visionato il restauro e se ne dichiara felicissimo: “Essendo stato girato in 16mm e gonfiato a 35mm proprio per andare a Cannes, non credevo si potesse fare un lavoro simile. Ricordo che a Cannes io e Vittorio, durante la proiezione, stavamo a testa bassa perché la copia era molto più brutta dell’originale, era qua e là sfocata, le teste a volte venivano tagliate… e però vincemmo la Palma. Rossellini premiò un film che poteva essere migliore! Quando sono entrato in sala a Cinecittà con Pasquale Cuzzupoli, che si era occupato anche dei nostri restauri precedenti, pensavo: non ce l’avrà fatta! Invece sì: stavolta ho visto il film com’era in 16mm, per cui la copia che si vedrà a Roma è molto più bella di quella che vinse a Cannes. Alla fine mi sono detto: oh, che bel film abbiamo fatto!”.
A seguire, le note tecniche sui due restauri.
Il CSC – CN e l’Istituto Luce-Cinecittà hanno restaurato Padre padrone a partire dal negativo scena originale 16mm e, per la colonna sonora, da un positivo ottico, entrambi messi a disposizione da Rai Cinema S.p.A. Tutte le lavorazioni sono state eseguite presso i laboratori dell’Istituto Luce-Cinecittà e sono state approvate da Paolo Taviani. Per quanto riguarda il restauro del sonoro, la supervisione è di Federico Savina.
La scansione di In nome della legge è stata eseguita in 4k presso la Cineteca Nazionale. Essendo andato perduto il negativo scena, di cui è rimasto solo un rullo in pessime condizioni, per il restauro delle immagini si sta utilizzando un positivo intermedio, tratto dal negativo originale. Per il restauro della colonna sonora verrà utilizzato un positivo ottico conservato presso la CN.