Paolo Mieli ha presentato il libro “Il tribunale della storia”
Paolo Mieli al Teatro “Tognazzi” di Velletri è stato ospite della Mondadori Bookstore e della Fondazione De Cultura per presentare il suo ultimo libro, “Il tribunale della storia”, edito da Rizzoli. L’autore, davanti ad un nutrito pubblico, ha premesso il suo affetto per la nostra città: qui si svolse l’ultimo evento pre-covid e da qui è ripartito con le presentazioni, in un territorio al quale si sente molto legato.
Intervistato da Emanuele Cammaroto, il direttore ha raccontato la genesi di questo libro che proviene dalla sua esperienza professionale di storico e di giornalista. Sono moltissime sia le casistiche affrontate che i personaggi analizzati, da Fidel Castro a Gesù Cristo. Insita in queste lucide ricostruzioni è l’idea che incidente sulla mente sia un obiettivo di tutti i poteri, quindi scrivere la storia è sempre una prerogativa. Tuttavia, secondo Mieli, è fondamentale ragionare nel merito: parlare alla testa delle persone, conquistandone l’attenzione, è il più intimo segreto di tutte le battaglie vincenti – divulgazione storica inclusa – rispetto a disfide e competizioni ricche di chiacchiere che riportano solo vittorie effimere.
Un aspetto importante è anche la creazione dei miti, che sono storicamente delle invenzioni necessarie a consolidare le vittorie e dare un passato nobile alla storia. Il direttore ha detto che è arrivato alla scrittura di questo libro perché si è reso conto delle analogie fra la sfera storico-giornalistica e quella giurisprudenziale: l’analisi ha senso solo se si rimettono in discussione le cose e ogni volta si riapre un caso. Ogni evento, vicenda o fatto a ridosso del suo avvenimento crea un’opinione tendenzialmente molto vicina ai vincitori. Poi si riconsidera, dopo anni, e infine alla luce delle prove emerse si fanno passi avanti tenendo conto che la “sentenza” non è mai definitiva ed è per questo che da Gesù, a Enea, a Pericle c’è una continua messa in discussione.
Prima del firma-copie, il direttore Mieli ha scherzato sulla sua eventuale elezione a presidente della Repubblica: intervenendo sulla questione Quirinale, si è detto sicuro che sarà eletto un capo dello Stato in grado di garantire tutti i partiti e pertanto saranno pochi i cosiddetti franchi tiratori. “Se dovessi davvero essere eletto io”, ha ironizzato, “la festa sarà a Velletri e siete tutti invitati, ve lo prometto”. Infine, ha rivolto un appello affinché il libro sia letto anche dai giovani proprio perché consente di entrare nei meccanismi della storia. Il lungo firma-copie ha concluso un evento di successo, in attesa della prossima data in programma sempre al Teatro “Tognazzi” venerdì 26 novembre alle ore 18.30 con Chiara Gamberale.