Gli artisti di Circo all’inCirca cercheranno, assieme ai loro ospiti, di porre alcune domande per riflettere, divertendosi, sui disturbi specifici dell’apprendimento
GORIZIA – Uno spettacolo che si propone come un modo poetico e delicato per raccontare e riflettere sui disturbi specifici dell’apprendimento. È questo, ‘Una parola che manca’ (lavoro di ricerca realizzato nell’ambito di teatroescuola dell’Ert Fvg, sostenuto da PromoturismoFVG, Fondazione Friuli, Regione Fvg, in collaborazione con Punto Zero, all’interno del progetto Terminal). Domenica 4 marzo, a Gorizia, al Teatro Bratuž (viale XX settembre 85), dalle 18.30, in cinquanta minuti dedicati ai bambini dai 6 agli 11 anni, ma assolutamente adatti anche agli adulti, gli artisti di Circo all’inCirca cercheranno, assieme ai loro ospiti, di dare risposta ad alcune domande. Cosa succederebbe se fosse possibile guardare una lettera da un altro punto di vista? Quali sono i segreti nascosti dentro le parole scritte: generare universi di senso oppure essere incomprensibile, divertente, descrittiva o semplicemente in movimento?
Uno spettacolo spassoso
Partendo da ‘qui’, gli artisti circensi cercheranno di destrutturare il metodo di lettura di chi legge ‘normalmente’, e lo faranno giocando con i propri corpi e con le lettere, generando cortocircuiti comici, rocamboleschi equilibri di acrobatica mano a mano e delicati movimenti di danza su un trapezio sospeso a 6 metri di altezza per cercare altre possibili strade per raggiungere ‘le cose che mancano’ quando non c’è la scrittura. Dallo spettacolo emergerà come, il tentativo di parlare di dislessia attraverso un’arte che non utilizza linguaggi formali, possa risultare molto interessante. In particolare perché il circo tenta costantemente di indagare le inesplorate possibilità comunicative che il corpo può mettere in scena senza la parola scritta: nel circo contemporaneo non ci sono copioni.
Il progetto
‘Una parola che manca’ è nato da un progetto sperimentale, arte-educazione, portato avanti con le scuole elementari di Sacile. Attraverso una serie di laboratori e di incontri in classe con i bambini l’artista Valentina Bomben e l’educatrice Chiara Giacomello hanno prodotto e raccolto materiali di vario tipo, che sono stati utilizzati sia per la rielaborazione con gli studenti che per la messa in scena di un lavoro teatrale. Dopo questa fase, infatti, il progetto ha coinvolto nel 2017 altri tre artisti oltre a Valentina, Davide Perissutti, Mattia Comisso e Davide Visintini, che hanno interpretato le idee e il materiale fisico prodotto dai bambini durante i laboratori. È proprio da questo lavoro che è nata la performance che andrà in scena a Gorizia.
Circo all’inCirca
Un collettivo di giovani artisti nato dall’esigenza di una narrazione creativa a servizio della gente. Il gruppo si è costituito come Associazione nel 2010 e ha creato una compagnia stabile di artisti circensi che conduce il proprio lavoro e la propria ricerca sugli orizzonti del teatro fisico, della comunicazione non verbale, della disciplina sportiva applicata alle arti circensi, ma non solo. La metafora del circo fa da sfondo agli itinerari di ricerca che attraverso competenze professionali di diverso valore artistico e pedagogico conducono il Circo all’inCirca anche sui terreni dell’impegno sociale, espressione primaria della ricerca di Bellezza cui i componenti dell’Associazione si fanno carico. Esattamente come nel circo classico diversi e sorprendenti fenomeni producono un unico spettacolo, così nelle proposte dell’Associazione diversi settori tra loro eterogenei generano percorsi trasversali di comunicazione, ricerca e formazione.
Info: www.circoallincirca.it| Facebook | www.ertfvg.it| blogteatroescuola.it |