Parole affamate di parole
la nuova raccolta di poesie di Stefania Rabuffetti
in uscita a novembre per Manni Editori
Presentazione a Milano sabato 16 novembre 2019 a Bookcity
ore 15.30 al Circolo Filologico Milanese, via Clerici, 10
Parole affamate di parole è la nuova raccolta di poesie di Stefania Rabuffetti, in uscita a novembre per Manni Editori con una prefazione di Renato Minore (pp. 572 – euro 28,00).
Il volume sarà presentato sabato 16 novembre a Milano nell’ambito di Bookcity, in un incontro dal titolo Il desiderio indefinibile della poesia.
Parteciperanno lo scrittore Renato Minore, l’attrice e conduttrice televisiva Barbara De Rossi, che leggerà alcuni estratti dalla raccolta, e l’artista José Molina. Coordina Massimo Arcangeli.
Un’antologia drammaticamente intima che si sviluppa attraverso 10 sezioni tematiche – anima/corpo, io/tu, amore/odio, luce/buio, ragione/follia, verità/bugia, realtà/sogno, voce/silenzi, male/bene, vita/morte – ciascuna delle quali è introdotta da tavole illustrate dell’artista madrileno José Molina.
Rabuffetti attinge da un inesauribile vaso di Pandora. Il suo vissuto è fatto di contrazioni e distensioni, di redenzione e baratro, amore e repulsione, come traspare dai suoi versi:
Mi piego ma non mi spezzo
mi fletto ma non mi incrino
mi inchino ma non mi umilio
inciampo ma non mi scheggio.
A questo continuo scandaglio emotivo corrisponde una produzione prolifica, senza posa, “bulimica”, come la definisce Renato Minore nell’introduzione: «Parole affamate di parole, come un bulimico processo che trascina ogni verso e ogni poesia (preceduta dal suo titolo che è spesso
anche spiazzante, come un contrappunto ironico a ciò che dice) e rinvia alla successiva, in un continuum decostruito-ricostruito».
La scrittura è, dunque, lo specchio dell’anima dell’autrice; l’irrequietudine è trasmessa da continui salti cronologici, dall’andare e venire nel tempo come testimoniano le date in calce alle poesie. Ma la parola esprime anche una costante ricerca di senso, la volontà di giungere a un livello superiore di consapevolezza di sé, del mondo e delle relazioni che vi si instaurano.
Cenni biografici:
Stefania Rabuffetti è nata a Roma, dove tuttora vive. Per dieci anni ha lavorato in RAI come redattrice di vari programmi televisivi, dal varietà alle rubriche culturali. Nel 2007, si avvicina alla poesia che diventa ben presto un modo per affrancarsi dalle difficoltà personali: una terapia contro la depressione, l’apatia e il senso di alienazione. Con Manni ha pubblicato Il perimetro dell’anima (2009), vincitore del “Premio Minturnae 2010” (sezione giovani), Libertà vigilata (2011), Vietati gli specchi (2016) e Cartoline dall’universo (2017).
José Molina è un artista, illustratore e grafico di origine madrilena. Attualmente vive e lavora in Italia. Le sue opere sono state esposte in prestigiosi contesti come il Museo della Scienza e della Tecnologia, la Fondazione Mudima e la Triennale a Milano; la Real Academia de España a Roma e la Reggia di Caserta per citarne solo alcuni.
Presentazione: sabato 16 novembre, ore 15.30 al Circolo Filologico Milanese – aula 2, via Clerici, 10