PASQUA VINI CELEBRA LA FEMMINILITÀ SENZA COMPROMESSI, NEL SEGNO DI CECILIA BERETTA

PASQUA VINI CELEBRA LA FEMMINILITÀ SENZA COMPROMESSI, NEL SEGNO DI CECILIA BERETTA

L’azienda vinicola veronese, sulle pagine del noto magazine Wired e sulle etichette delle bottiglie, rende omaggio a

30 figure femminili che, come Cecilia Beretta, incarnano la

visione contemporanea della donna 

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Science, Technology, Engineering and Mathematics. Quattro ambiti che, da sempre, vengono associati a competenze e attitudini prettamente maschili. Ma è davvero così?

Da tempo, nel dibattito internazionale, si discute del rapporto e – soprattutto – dell’apporto femminile al mondo STEM (l’acronimo che riunisce i quattro settori di cui sopra). I numeri non sono certo confortanti: ragazze e giovani donne non sono solitamente “incentivate” a frequentare corsi di studio o perseguire percorsi professionali di tipo scientifico. Eppure, nonostante condizioni di (ancora) minoranza, è innegabile quanto le donne hi-tech spesso ricoprano un ruolo chiave nel raggiungimento di grandi obiettivi di innovazione. Perché studio, tenacia, intraprendenza, passione e ricerca dell’eccellenza non conoscono etichette.

L’innovazione è una questione di mentalità e metodo, un’ambizione a costruire un futuro diverso rompendo gli schemi. Che sia in un laboratorio scientifico o per una causa sociale, un progresso economico o una battaglia ambientale, le donne sono spesso le prime portavoce della voglia di cambiamento: un approccio che, ben prima delle grandi rivoluzioni femministe del XX secolo, ha trovato interpreti ispirate.

È il caso di Cecilia Beretta: primogenita del conte Giuseppe Beretta che visse nella seconda metà del Settecento, fu colta e raffinata e nel suo salotto accolse intellettuali, artisti e musicisti provenienti da tutta Europa. Ma fu prima di tutto una presenza volitiva ed empatica capace, con le sue iniziative filantropiche e le sue attività di mecenatismo, di restituire anche alla collettività di cui faceva parte. Gli stessi valori che possiamo trovare oggi in un sorso di Cecilia Beretta, la linea di vini della Valpolicella targata Pasqua Vini, che vede al lavoro un team tutto al femminile supervisionato da una figura di rilievo del panorama italiano della viticoltura: Graziana Grassini, tra le prime donne winemaker italiane, allieva di Giacomo Tachis.

Ispirandosi alla figura iconica di Cecilia Beretta, Pasqua Vini, sia attraverso le pagine del celebre magazine di innovazione Wired che sulle etichette delle proprie bottiglie, decide di rendere omaggio a 30 donne che hanno cambiato le regole del gioco nel mondo dell’innovazione, sostenendone tanto l’empowerment che la conoscenza del talento. E lo fa coinvolgendo la matita dell’eclettica artista e illustratrice Clorophilla: a lei il compito di tradurre in immagini lo sguardo appassionato di ricercatrici, imprenditrici, artiste, startupper che, attraverso la propria opera, hanno fatto cose straordinarie in Italia e nel mondo.

 

Tra le 30 protagoniste del progetto firmato Pasqua Vini troviamo tra l’altro: Enrica Arena, founder di Orange Fiber, azienda che recupera gli scarti delle arance di Sicilia trasformandole in tessuto, coniugando così moda, cibo e sostenibilità; Chiara Montanari, capo missione di importanti spedizioni scientifiche in Antartide; Elena Lavezzi, dirigente di Revolut per l’Europa meridionale, prima nella mobilità con Uber e poi nelle criptovalute con Circle; Francesca Dominici, direttrice della Data Science Iniziative di Harvard e con una passione smisurata per la biostatica e l’aggregazione di big data; Graziana Grassini, tra le prime donne winemaker in Italia, consulente di Pasqua Vini per la nuova vita di Cecilia Beretta; Julie Freeman, artista digitale  e autrice di The Lake e di I̶n̛t͘e͟rf̕e̢ren̵ce, che in TED ha trovato casa e crede nei dati come nuova frontiera dell’arte; Kristina Tsvetanova, fondatrice di Blitab, un passato da nerd ma che oggi realizza con la sua startup in Austria tablet per non vedenti, dove il linguaggio Braille è tradotto grazie a particolari cristalli liquidi; Marta Burgay, astrofisica e ricercatrice dell’Osservatorio di Cagliari, prima al mondo a scoprire un sistema binario di stelle di neutroni pulsanti e che oggi in Sardegna studia onde gravitazionali e segnali elettromagnetici in arrivo da altre galassie; Meg Pagani, CEO di Impacton e Revolutionary, che da cyber attivista ha fondato un’azienda che sfrutta il digitale per accelerare la diffusione di progetti hi-tech di valore sociale; Sabrina Di Fazio, founder di E24Woman, ricercatrice biochimica che attraverso la sua startup sviluppa sistemi di protezione per le donne in emergenza, a partire da un braccialetto che invia richieste d’aiuto; Sara Roversi, fondatrice di Future Food institute, che si occupa di innovazione alimentare e tecnologia del cibo; Zoi Giavri, CEO e capo della ricerca di Advantis, che già da under30 ha dimostrato che la neuroinformatica può salvare vite umane.

 

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