Sin dall’antichità le catastrofi vulcaniche hanno scandito lo scorrere della storia. Sono emblematici i casi di Akrotiri, fiorente capitale dell’isola di Thera, oggi conosciuta come Santorini, sepolta da un’eruzione nel 1613 a. C., e Pompei, investita dalla furia del Vesuvio nel 79 d. C. I cataclismi non hanno inghiottito solo le due città, ma un intero sistema di pensiero che riaffiora tramite le indagini archeologiche.
A Roma, alle Scuderie del Quirinale, dall’11 ottobre al 6 gennaio, si potranno ammirare, per la prima volta insieme, le vestigia dei due siti archeologici, tra i più importanti e meglio conservati al mondo.
Curata da Massimo Osanna, Direttore del Parco Archeologico di Pompei e da Demetrios Athanasoulis, Direttore dell’Eforia delle Antichità delle Cicladi, con Luigi Gallo e Luana Toniolo, l’esposizione è frutto di una collaborazione istituzionale e propone un confronto ineditoattraverso innovative ricostruzioni e la selezione di preziosi reperti, in molti casi mai esposti al pubblico.
La mostra è concepita come un viaggio nel tempo alla scoperta delle due antiche città,accomunate da un’identica fine e preservate nei millenni dalle ceneri vulcaniche. Più di trecentooggetti fra statue, affreschi, vasi, rilievi, gemme, incunaboli e quadri, ripercorrono un arco cronologico di tremila e cinquecento anni, dall’età del bronzo ai nostri giorni. Un racconto immersivo attraverso le sale delle Scuderie del Quirinale, trasfigurate da un allestimento coinvolgente che si snoda tra ricostruzioni di ambienti, con oggetti di uso quotidiano, e proiezioni di videoarte.
I temi esaminati trattano diverse problematiche archeologiche, come la disamina dei contesti,l’uso dei calchi in gesso, l’analisi delle abitudini sociali e della ritualità, lo studio della connettivitàeconomica e culturale nel Mediterraneo antico.
Il percorso espositivo è punteggiato da opere di artisti moderni e contemporanei (Micco Spadaro, Turner, Valenciennes, Filippo Palizzi, Arturo Martini, Renato Guttuso, Andy Warhol, Alberto Burri, Richard Long, Antony Gormley, Giuseppe Penone, Francesco Jodice, Damien Hirst, James P Graham, Hans Op de Beeck, Francesco Simeti), che indicano quanto lariscoperta delle città sepolte abbia nutrito l’immaginario collettivo, accompagnando i visitatoriin un viaggio fra passato e presente.
La mostra racconta quindi una storia fatta di repentine catastrofi naturali e affascinanti riscoperte archeologiche per raccontare le origini e gli sviluppi della nostra storia, della nostra cultura.
“La collaborazione istituzionale fra il Parco Archeologico di Pompei e l’Eforia delle Cicladi- afferma Massimo Osanna – ha in questa mostra il suo naturale punto di arrivo. Abbiamo volutoaffiancare all’indagine archeologica anche la lettura geologica degli eventi vulcanici così dapoter far capire al pubblico l’unicità dello stato di conservazione delle due città. Di pari importanza la presenza in mostra di alcune opere moderne e contemporanee, scelte per il loropotere evocatore”.
“L’Eforato delle Cicladi ha deciso di mettere in atto una politica espositiva rivolta verso l’esterno- sottolinea Demetrios Athanasoulis – con mostre sia in Grecia sia all’estero che hanno l’obiettivo di promuovere il patrimonio monumentale delle Cicladi e di rendere l’antichità una fonte dicultura e sapere, ma anche di piacere e intrattenimento di qualità. La mostra presso le Scuderie del Quirinale è espressione di questa visione e, portando per la prima volta fuori dalla Grecia i materiali provenienti dalla città preistorica di Akrotiri, permetterà al grande pubblico diconoscere il volto della “Pompei” dell’Egeo preistorico”.
Eventi speciali e laboratori contribuiscono ad arricchire e approfondire i contenuti di una mostra già di così ampio respiro: gli studenti delle scuole, potranno ad esempio mettersi alla prova conlaboratori sul mestiere dell’archeologo dove verranno coinvolti a riconoscere i reperti di unoscavo. I più grandi invece potranno avventurarsi in una visita letteraria della mostra accompagnati dalle parole di scrittori e filosofi dall’antichità fino al Novecento. Oltre ai laboratoried agli incontri ospitati all’interno delle Scuderie del Quirinale la mostra propone una serie diappuntamenti al Teatro Argentina a Roma condotti da archeologi, storici dell’arte, intellettuali egiornalisti per indagare il fenomeno eruttivo dal punto di vista scientifico, geologico e sociale oltre a proporre una sorta di passeggiata virtuale all’interno delle sale della mostra.
“E’ una mostra che s’inserisce in pieno nella nostra tradizione espositiva- conclude Mario De Simoni, Presidente di Scuderie del Quirinale- fatta di rapporti internazionali di primo livello e di organico collegamento con i principali siti e istituzioni culturali italiane, in questo caso il Parco Archeologico di Pompei. Sempre a proposito delle attività che da sempre contraddistinguono Scuderie del Quirinale, anche per questa mostra abbiamo studiato specifiche propostedidattiche rivolte a differenti fasce d’età, a partire dai bambini di tre anni e un ricco programmadi incontri e conferenze a cura di studiosi ed esperti di caratura internazionale”.
Tutte le informazioni su laboratori per scuole e famiglie, visite guidate e incontri con il pubblico sono disponibili sul sito www.scuderiequirinale.it