Porti liguri: lanciata la sfida verso il nord
Nel 2024 pronte le linee ferroviarie verso la Svizzera
Dal convegno “Un mare di Svizzera 3” un segnale forte: gli scali del Mediterraneo recuperano competitività per il mercato elvetico
Sarà il 2024 l’anno della svolta per i collegamenti ferroviari dai porti liguri di Genova e Savona per l’hinterland lombardo sino alla Svizzera. Con il previsto completamento del Terzo Valico, (nel 2023) entro fine 2024 sarà anche ultimato il quadruplicamento delle linee di pianura da Tortona a Milano e verso il confine con la Svizzera, e parallelamente l’intervento sull’ultimo miglio ferroviario da e per i terminal portuali genovesi.
L’annuncio è stato dato questa mattina dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, intervenendo al convegno “Un mare di Svizzera 3” a Lugano e in collegamento streaming con Genova.
Signorini ha anche sottolineato la necessità di efficientare l’utilizzo delle tratte ferroviarie e di garantire al trasporto ferroviario una continuità negli incentivi.
Il più importante sistema portuale italiano, quello che fa perno su Genova e Savona, lancia la sua sfida al mercato internazionale e lo fa puntando a recuperare la fiducia persa negli anni di uno dei suoi più importanti partner commerciali.
Un secondo annuncio altrettanto importante è arrivato da Gilberto Danesi (terminal PSA di Prà Voltri) che ha svelato l’apertura di una sede PSA direttamente in Svizzera, con dipendenti svizzeri, per cercare di invertire un trend di decenni e cercare merci svizzere che possano transitare a sud e non dai porti del nord Europa. Danesi ha anche confermato l’aumento dei volumi nel collegamento ferroviario fra Genova e Basilea a l’imminente potenziamento delle infrastrutture ferroviarie inclusi 7 fasci di binari da 750 metri.
Per Stefano Messina, Presidente di ASSARMATORI, esiste un’opportunità reale di attirare traffici svizzeri dal centro Europa, anche grazie al ruolo crescente svolto direttamente sul mercato del trasporto terrestre da parte dei grandi vettori armatoriali.
Secondo Gian Enzo Duci, Presidente di Federagenti e neo Vice-Presidente di Conftrasporto, è vero che oggi gran parte della logistica svizzera delle merci transiti attraverso Germania, Belgio e Olanda che sono paesi diretti concorrenti della Svizzera nel settore chimico e farmaceutico. E in un panorama di crisi per la Svizzera non dipendere solo dal nord Europa, diversificando i flussi verso il Mediterraneo, potrebbero diventare per le industrie svizzere un fattore strategico.
Nel corso della tavola rotonda è anche emerso come esista tutt’oggi un retaggio storico che individua nella portualità italiana la patria dell’inefficienza. Ma non è così e non casualmente proprio i grandi gruppi tedeschi stanno guardando ai porti italiani per governare la logistica portuale, nel caso specifico, quella ligure.
A Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, è toccato il compito non solo di lanciare un segnale di speranza sulla ripresa post emergenza, ma ha anche sottolineato il ruolo di principale piattaforma logistica italiana svolto dal sistema portuale ligure. Toti, è intervenuto sul tema del Recovery Plan, sottolineando la necessità di pensare agli investimenti pubblici come una grande leva di opportunità e di produzione di efficienza, competitività e produttività.
Il Sistema Liguria – ha detto Toti – ha sottolineato come la Regione sia all’avanguardia: il Ponte Morandi ha segnato best practices che dovrebbero essere seguite dall’intero Paese. Le opere indispensabili per noi sono il Terzo Valico, la ferrovia Pontremolese alle spalle del porto di La Spezia e il raddoppio della linea ferroviaria costiera Genova-Barcellona.