Project Revelation A cura di Marco Senaldi

Project Revelation

A cura di Marco Senaldi

Project Revelation è un percorso di arte esperienziale che ha un solo protagonista: il visitatore, cioè noi.

Attraverso sette sale, contenenti portali sciamanici, siamo guidati

dalla voce dell’autore – The Prism – in un vero e proprio percorso di rinascita, indirizzato alla riscoperta e alla rivelazione del nostro autentico Sé.

La metafisica dell’anima prende corpo con forme e colori

da esplorare in solitudine per riconnetterci con il nostro universo interiore.

Dove: Bank Space – Via San Vittore al Teatro, 3 – Milano

Quando: Dal 15 Aprile al 14 Giugno 2023

The Prism presenta Project Revelation, un’esposizione di arte esperienziale, a cura di Marco Senaldi, inaugurata a Milano durante la Design Week 2023, presso Bank Space, in Via San Vittore al Teatro 3. La mostra si prolunga fino al prossimo 14 giugno per accogliere il pubblico in un percorso di meditazione e consapevolezza.

Entrare in Project Revelation significa intraprendere un viaggio emozionale che, avvalendosi dell’utilizzo del suono, della luce e del colore, permette allo spettatore di risvegliare dentro di sé immagini e archetipi dimenticati, tramite la contemplazione delle opere e la meditazione innanzi ad esse.

L’unione di tutti questi elementi consente di andare oltre il semplice livello materiale, per ritrovare un dialogo con la nostra anima e avvicinarci ad un mondo spirituale che nella società attuale sta riconquistando l’attenzione di un numero crescente di persone ad ogni livello.

L’arte di The Prism, che fonde insieme la tecnica della audiowalk (passeggiata accompagnata da un audio) e l’impiego di light boxes astratte in ambiente immersivo, si inserisce in un filone della contemporaneità solo in apparenza scomparso. Se lo sciamanesimo e le tecniche estatiche risalgono ad un passato ancestrale, è anche vero che le avanguardie artistiche hanno sempre risentito dell’influsso dello spiritualismo, sia pur occultandolo sotto istanze rivoluzionarie e moderniste. A partire dai disegni astratti che illustrano Thought-Forms (Forme-Pensiero, 1905) della teosofa Annie Besant, e che anticipano l’astrattismo spiritualista

di Vasilij Kandinskij, al cubismo orfico dei fratelli Duchamp, al Futurismo esoterico, all’immaterialismo di Yves Klein e alla rivisitazione delle pratiche sciamaniche da parte di Joseph Beuys, fino alla cultura psichedelica degli anni ‘70 (oggi ampiamente riscoperta), si manifesta con evidenza una intera controstoria dell’arte contemporanea spiritualista, a cui l’operazione Project Revelation appartiene di diritto e di fatto.

È proprio questo lo scopo del progetto: tornare a concepire l’arte come un dono da mettere al servizio dell’uomo, permettendo una guarigione dell’anima, per vivere, respirare ed esistere nella piena consapevolezza del sé.

Come nella tipica tradizione sciamanica, è un vero e proprio stato di trance estatica che muove The Prism a creare i suoi lavori, che nascono nel momento in cui lo stato meditativo lo conduce a divenire un “canale vuoto”, generatore di opere intese non come manufatti estetici, ma come portali energetici.

Sette – il numero simbolico della fede, della spiritualità e dell’illuminazione – sono le sale che lo spettatore attraversa immergendosi in un percorso emozionale verso la riscoperta del sé, ciascuna caratterizzata da un nome e una funzione.

La prima sala prende il nome di Recharge and Rebalancing, e ci induce a oltrepassare la frammentazione psicologica iniziale; la seconda Spiritual Enhancer è intesa a infliggere un contraccolpo mentale, a cui fa seguito Rebirthing, dove iniziamo il percorso di rinascita interiore, per passare ad Higher Self, raggiungere The Hole of The Awareness, prendere visione di Hidden Treasure ed infine approdare alla stanza più “elevata”, quella dell’appuntamento con noi stessi – Soul Meeting (I AM).

Il curatore Marco Senaldi ha dichiarato: “Spiritualità e arte possono sembrare due concetti molto lontani, ma la rivelazione estetica, nel suo senso più profondo, non è altro che l’epifania di quell’Essere che tutti siamo”.

In concomitanza con la mostra, The Prism ha presentato anche il film omonimo Project Revelation, un cortometraggio ambientato nello spazio postindustriale dell’ex-scalo di Porta Genova e volto ad esprimere il senso segreto ed enigmatico della mostra stessa.

Il film, sceneggiato da Ernesto Giuntini, su soggetto e testi di The Prism, è un’evocazione poetica e surreale dell’universo artistico e mentale dell’autore. Le opere retroilluminate si inseriscono come imponenti figure nell’ambiente semibuio, proprio come accade nella mostra al Bank Space, e sono “visitate” da uno spettatore d’eccezione, la cantautrice Malika Ayane che, da diversi anni, ha intrapreso anche la carriera di attrice di cinema e teatro.

Il corto è da intendersi come un viatico alla vera e propria esperienza che lo spettatore potrà fare da solo. Scandito dai versi poetici di The Prism, rappresenta la fusione delle due parti del Sé (Malika Ayane e lo stesso The Prism) in un’unica entità sovrapersonale che rappresenta il Tutto. Il film è diretto da Jacopo Farina, fotografo ritrattista per Contrasto e regista di video di artisti italiani come Cosmo, Zen Circus, Baustelle, e altri, nonché autore di video per Fondazione Prada, Triennale e Fondation Cartier.

L’esposizione Project Revelation si inserisce nel distretto delle 5Vie, che per l’edizione 2023 avrà come tema Design for Good, una ricerca che dà spazio al rapporto tra design e benessere psicofisico, senza dimenticare l’importanza della spiritualità, fondamentale nel processo di “rinascita”.

The Prism AKA Stefano Simontacchi, personalità da anni ai vertici della professione legale e protagonista della vita economica italiana. Ha ricoperto o ricopre il ruolo di consigliere di amministrazione in importanti società e associazioni (tra le quali RCS, Prada, ISPI). All’attività professionale e imprenditoriale associa l’impegno etico, culturale e umanitario e, tra l’altro è Presidente di Fondazione Ospedale dei Bambini Buzzi. Da sempre si dedica allo studio e all’approfondimento dell’etica nel business di cui si è fatto promotore anche nell’ambiente economico nei suoi interventi (tra gli altri: Dreamers Day 2017 e 2019, The Future Makers 2018 e TedxTreviso 2022).

Come The Prism ha sviluppato un percorso di approfondimento dello sciamanesimo e in generale della spiritualità che trova sintesi nella sua espressione artistica. The Prism è una entità che produce opere d’arte intese come dispositivi di approfondimento spirituale, ma è anche un modo di concepire la vita, un’idea che diventa progetto dopo una profonda crescita interiore, fondata su ampie letture e soprattutto sulla meditazione, che si traduce in manifestazioni di energie spirituali, capaci di aprire canali emotivi e alternativi di comunicazione tra il mondo visibile il mondo dell’invisibile.

Questa sua prima mostra raccoglie le opere prodotte nell’arco dell’ultimo decennio.

Marco Senaldi, filosofo e teorico d’arte contemporanea, ha curato mostre internazionali, fra cui Critical Quest (con A. Galletta, 1993), Cover Theory (2003), Il marmo e la celluloide (2006), Fuori Fuoco – visioni video (2012), Sul limite di un’altra soglia. Andrea Santarlasci (2014), Birdman – Desire to Fly (2015); Francesco Lauretta. Due Volte (2018); Il Piede. Dario Bellini (2022). Ha pubblicato numerosi saggi incrociando filosofia e arte, tra cui Definitively Unfinished. Filosofia dell’arte contemporanea (2012), Obversione. Media e disidentità (2014; 2023 II ed.) recentemente Duchamp. La scienza dell’arte (2019; trad. francese 2022).

È autore televisivo di programmi culturali per Canale 5, Italia Uno e RAI Tre e nel 2019 ha realizzato (con Alessandra Galletta) Genio & Sregolatezza. Arte e storia in Italia per RAI Storia.

Suoi articoli sono apparsi su Flash Art, Il Manifesto, Corriere della Sera, la Repubblica, Interni, e firma la rubrica “In fondo in fondo” su Artribune.

È docente di Estetica dei Media presso Accademia di Brera, Milano, e, dal 2023, Direttore Artistico di LABA Libera Accademia di Belle Arti Brescia e Trentino.

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