Nasce per l’ occasione dell’anno augusteo “Pulcinella e l’Imperatore” ,una farsa per danza, musica e teatro che, attraverso la vicenda dell’imperatore Ottaviano Augusto, ripropone i temi – mai tramontati – dell’anelito di libertà, della ricerca di un’identità che non sia un sortilegio, un destino da compiere, ma una scelta . Una sorta di dramma giocoso con Pulcinella – maschera universale con la sua saggezza, l’irriverenza (verso i potenti), lo spirito critico, il grottesco, l’umorismo pungente da una parte e l’Imperatore Ottaviano Augusto ,un “conciliatore” instancabile, tra tradizione e innovazione, strenuo sostenitore della pace quale condizione necessaria per consentire lo sviluppo e soprattutto il progressivo superamento di ogni stato di crisi ed emergenza. Eppoi la probabile corte augustea con ancelle, concubine, mogli, badanti, figlie gemelle adottate,accanto al mondo militare e alla casa imperiale fatta di servi, cavallanti, fantesche, cuochi…. .in contatto con l’improbabile mondo dei defunti tra cui Virgilio ed Epicuro che solo Pulcinella può vedere e dialogare. Sullo sfondo, citata per i suoi paesaggi tra cielo e mare, la residenza imperiale di Pausilypon.
E’ stato necessario affidarsi ad una maschera metastorica, capace di permanere e durare oltre le vicende storiche concrete, per raccontare di un uomo- seppure imperatore- che si pone – solo- di fronte alla storia e la cui vicenda coincide con la moltitudine delle gens dell’impero. Di fronte ai “dilemmi imperiali”, i ragionamenti del personaggio dell’ immaginario per eccellenza: drammaturgico e teatrale, mimico, pantomimico, coreutico e musicale, artistico e letterario, colto e popolare, religioso e profano – Pulcinella. Maschera che ci consente un’escursione tra mito e storia in cui è possibile – ancora – fare emergere le contemporaneità , senza nulla concedere ad una improbabile conciliazione beatificante: miserie e nobiltà , oscenità e sacralità , ossequi ed irriverenze, schiavitù e libertà , contraffazioni ed autenticità , quotidianità e lirismi, interdizioni e dialogo, non sono contraddizioni ma il canovaccio che contrassegna e scandisce l’esistenza . Questo racconta Pulcinella.. offrendosi come nudo contenitore in cui epoche e geografie, gruppi sociali e culture, arti e linguaggi e umanità diversi hanno saputo e voluto rappresentarsi e specchiarsi. In questa maniera l’Imperatore accoglie il suo compito e ruolo di testimone e artefice di storia e Pulcinella afferma il suo nesso col reale, ribadendo tra le sue tante verità , quella che gli appartiene più profondamente: d’essere appunto , una zona di confine con l’inconciliabile e il non conoscibile.
Quattordici interpreti in scena tra danzatori, musicisti, cantanti e attori con una storia straordinaria come quella di Augusto Imperatore , riletta e misurata dalla maschera di Pulcinella.
giovedì 17 luglio 2014
da Svetonio, Virgilio, Strabone
drammaturgia Sebastiano Tringali
regia e coreografia Aurelio Gatti
musica originale Marcello Fiorini e della tradizione popolare Michele Bonè
con Mario Brancaccio, Ernesto Lama, Patrizia Spinosi, Sebastiano TringaliCarlotta Bruni, Monica Camilloni, Tiziana D’Angelo, Gipeto, Rosa Merlino, Virgilio Brancaccio