MUSIA presenta nella Galleria 9 la quarta ed ultima mostra del ciclo QUATTRO SGUARDI SU ROMA. Fotografi a confronto – a cura di Barbara Drudi e Giulia Tulino – dedicata a Pasquale de Antonis (1908 – 2001). Sono esposte alcune foto sperimentali astratte e parte degli scatti realizzati in occasione di una mostra collettiva alla galleria Gavina di Roma organizzata per la prima cinematografica di 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick.
De Antonis dimostra precocemente una predisposizione per la tecnica fotografica che lo porterà dall’Abruzzo a Roma durante la metà degli anni Trenta grazie all’ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia. Decide nel 1939 di trasferirsi definitivamente nella Capitale dove rileva lo studio fotografico di Arturo Bragaglia in piazza di Spagna: questo luogo diviene in breve tempo un punto di riferimento per gli artisti e gli intellettuali residenti nella Capitale. Negli anni Cinquanta inoltre, sollecitato dalla giornalista di moda Irene Brin, proprietaria della galleria l’Obelisco di via Sistina, inizia ad occuparsi anche di alta moda. Considerato uno dei migliori fotografi italiani di opere pittoriche e scultoree e straordinario ritrattista, stringerà fino al 1965, un sodalizio con Luchino Visconti, diventando fotografo di cinema e di teatro e documentando contemporaneamente il jet set romano sino agli anni Settanta.
Il ciclo QUATTRO SGUARDI SU ROMA. Fotografi a confronto è stato inaugurato con le fotografie di Elisabetta Catalano a cui hanno seguìto le esposizioni dedicate a Milton Gendel e a Massimo Piersanti. E’ stato realizzato in collaborazione con l’Archivio Elisabetta Catalano, Milton Gendel, Massimo Piersanti, Archivio Pasquale De Antonis.
“Con questa rassegna proseguiamo nella nostra missione – afferma Ovidio Jacorossi, ideatore di MUSIA -. Avevamo annunciato di voler valorizzare e promuovere l’arte contemporanea mettendola in relazione alle altre discipline artistiche e la fotografia è senz’altro una delle più significative. Le opere presentate saranno in vendita perché il nostro è uno spazio culturale che dialoga anche con il mercato e che si propone, tra l’altro, di portare frammenti di creatività nelle case delle persone. Gli scatti di questi grandi artisti rappresentano un ottimo esempio”.
Il catalogo riunisce le quattro mostre e contiene testi critici di Laura Cherubini, Barbara Drudi, Milton Gendel, Giulia Tulino.
Prosegue sino al 30 settembre nella Galleria 7 la mostra Dal Simbolismo all’Astrazione. Il primo Novecento a Roma nella Collezione Jacorossi, a cura di Enrico Crispolti in collaborazione con Giulia Tulino, che presenta circa cinquanta opere della Collezione Jacorossi articolate entro il quadro di una rigorosa ricostruzione storica delle vicende delle arti plastiche a Roma nella prima metà del Novecento.
Luogo di intrattenimento e accoglienza, MUSIA offre al pubblico una speciale esperienza enogastronomica concepita come una naturale contaminazione della creatività dell’arte contemporanea. La Cucina – guidata dallo chef Ben Hirst – offre una ristorazione originale ambientata in uno spazio suggestivo con una grande attenzione alle materie prime e alle eccellenze del territorio laziale e del centro Italia.
L’identità della Carta dei Vini, realizzata in collaborazione con Winedo (Winedo.it), segue la stessa filosofia della Cucina: dalla terra alla tavola riscoprendo i piccoli produttori, maestri nella loro arte, che amano le uve, rispettano la propria terra e che sono capaci di trasmettere arte e passione per il vino.
Fotografi a confronto
Pasquale de Antonis
A cura di Barbara Drudi e Giulia Tulino
MUSIA
Lo spazio per l’arte contemporanea
ideato da Ovidio Jacorossi
18 luglio – 31 luglio 2018
Via dei Chiavari 7/9 Roma
Info
MUSIA, Via dei Chiavari 7/9, Roma Da martedì a sabato ore 16 – 22,30, domenica, lunedì e festivi chiuso Ingresso: libero