RASSEGNA FEBBRAIO-MARZO 2022
L’ASSOCIAZIONE CULTURALE POLIMNIA PRESENTA 5 APPUNTAMENTI IMPERDIBILI
IL 27 FEBBRAIO “DANZOPERA-OMAGGIO A GIUSEPPE VERDI” AL TEATRO RENDANO
Per il 2022 l’Associazione culturale Polimnia, di cui è presidente Luigia Pastore, presenta una stagione ricca di eventi. Il nuovo anno si apre con cinque appuntamenti imperdibili che rientrano nel progetto “Il Rendano e il suo sipario storico”, concretizzatosi grazie alla sinergia con il Comune di Cosenza. Una serie di eventi originali finalizzati alla raccolta fondi per il consolidamento materico del sipario storico e l’ottimizzazione del suo stato decorativo.
La rassegna si aprirà il 27 febbraio, alle ore 18.30, con lo spettacolo “DanzOpera-Omaggio a Giuseppe Verdi” in scena nella meravigliosa cornice del teatro Alfonso Rendano di Cosenza. Le opere del celebre compositore saranno raccontate attraverso un binomio inedito: danza e opera con la regia di Anna Giannicola Lucente e le coreografie di Antonella Ciappetta. Protagonisti dello spettacolo saranno il soprano Marika Franchino; il tenore Federico Veltri; al pianoforte il maestro Andrea Bauleo; il corpo di ballo ADAC, KOREOS DANZA, MAD, SYBARIS; le voci narranti Cornelia Golletti e Marco Silani. Il 6 marzo, alle ore 18.30, il pubblico potrà assistere all’esibizione del pianista Mattia Salemme per un viaggio affascinante “Dentro i quadri di Debussy” presso la sala Maurizio Quintieri. Il sipario del Rendano si alzerà il 13 marzo, alle ore 18.30, per il concerto “Convergenze musicali: la musica classica incontra il jazz, il pop, il rock” con la Serrensemble Orchestra diretta dal maestro Francesco Perri, il tenore Federico Veltri e il violino solista Pasquale Allegretti Gravina. Il 20 marzo è prevista una visita guidata al museo Amarelli a cui seguiranno un concerto e un momento di convivialità presso il ristorante “Le Macine” a Rossano. A chiudere la rassegna di febbraio-marzo 2022 sarà lo spettacolo “Core ‘ngrato: viaggio nella vita artistica e sentimentale di Enrico Caruso” che andrà in scena il 26 marzo alle ore 20.30 al teatro Rendano con drammaturgia e regia di Vivien Hewitt. Ad allietare gli spettatori saranno il soprano Marika Franchino, il tenore Stefano Tanzillo e il maestro Andrea Bauleo al pianoforte.
Tutti gli spettacoli vedranno il contributo della visagista Alessandra Vena per il trucco di scena e di Salvatore Esposito ed il suo team per le acconciature.
A proposito dello spettacolo “DanzOpera-Omaggio a Giuseppe Verdi” del 27 febbraio, la presidente dell’associazione Polimnia, Luigia Pastore, ha dichiarato che «La lirica approderà al Rendano con alcune delle più belle pagine del melodramma italiano. Un omaggio a Giuseppe Verdi a 120 anni dalla sua morte. DanzOpera è uno spettacolo unico. Mi ha sempre affascinato il connubio lirica e danza. Un’idea che ho sempre avuto e Antonella Ciappetta è riuscita magnificamente a realizzare con la regia di Anna Giannicola Lucente. Sempre nel rispetto della tradizione, i personaggi hanno preso vita attraverso il canto e i movimenti coreografici. Un modo diverso di approcciarsi all’opera, andando alla ricerca di un’altra dimensione. Questo binomio mi è sembrato efficace anche per incuriosire e portare a teatro un pubblico nuovo. È questo uno dei principali obiettivi di Polimnia: diffondere la cultura musicale».
La regista Anna Giannicola Lucente ha evidenziato che «Il mondo fantastico e suggestivo del teatro lirico è nato dall’intreccio sapiente della musica con la poesia, la pittura, la danza. DanzOpera è uno spettacolo che punta sulla magia del racconto in musica. Il sipario si apre e nascono le emozioni. Gli attori danno voce ai personaggi ed evocano le origini letterarie del melodramma, i cantanti interpretano le sublimi arie delle opere verdiane e creano l’atmosfera vibrante che accompagna la fruizione dell’opera lirica, la danza con i “divertissements” coreografici ne esalta i momenti più alti e significativi».
La coreografa Antonella Ciappetta ha precisato che «L’idea di DanzOpera è di Luigia Pastore ed io ho cercato di realizzarla. In questa serata, abbiamo messo insieme le “arti sorelle”. Ho curato tutte le coreografie in modo da creare un filone unico. L’operazione, non soltanto artistica ma anche pedagogica, consiste nel coinvolgimento di 25 ragazzi, dai 14 ai 20 anni, provenienti da quattro scuole di danza. Hanno collaborato con me le direttrici delle scuole dandomi totale fiducia e “carta bianca”. La collaborazione è fondamentale per il perseguimento di un fine comune. Da soli possiamo fare ben poco. Lo spettacolo, soprattutto durante questo periodo di pandemia, è stata una bella occasione per incoraggiare i giovani e offrire loro la possibilità di danzare su questo bellissimo palcoscenico».