Venerdì 23 novembre, per la collana i Ricci di Edizioni Gruppo Abele, esce Riace, una storia italiana, di Chiara Sasso. Il volume affronta l’esperienza di Riace dai suoi esordi fino ai recenti risvolti giudiziari che hanno colpito il suo sindaco. L’epilogo, affidato direttamente a Domenico Lucano, raccoglie l’appello del sindaco di Riace a rimettere al centro l’accoglienza e la dignità umana.
Fra criminalizzazione e solidarietà
2 ottobre 2018: Domenico Lucano, sindaco di Riace, viene arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Comincia così la battaglia legale di Mimmo Lucano, divenuto simbolo di disobbedienza civile, mentre si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà.
Da questo punto riparte il volume di Chiara Sasso che, dopo Riace, terra di accoglienza, edito nel 2012 (in parte ripreso e integrato in questo volume), torna a Riace non solo per raccontare la storia di questo paesino della Locride, esempio unico di accoglienza e integrazione in Italia, ma anche per riprendere la storia da dove l’aveva lasciata: «La storia di Mimmo Lucano è una storia mediterranea, di incontri, di interazione tra popoli, di contagio culturale, di scambio come strumento primario di conoscenza e evoluzione. È la storia di un’idea che sovverte delle visioni del mondo consolidate e monolitiche».
Dure invece le parole di Livio Pepino, ex magistrato, che firma l’introduzione: «Le parole sono pietre e l’imputazione così formulata criminalizza il sistema di accoglienza costruito da Lucano in quanto tale, e non eventuali reati commessi nel corso di un’attività amministrativa complessivamente corretta». Un volume di denuncia, chiara e puntuale, del sistema intimidatorio costruito attorno a Riace, al suo sindaco e, soprattutto, al suo modello di accoglienza.
«Rifarei tutto quello che ho fatto»
Dopo la prefazione di Livio Pepino, l’autrice racconta la storia di Riace dal 2016 al 2018, ripercorrendo la campagna mediatica contro Lucano, la criminalizzazione e la solidarietà di calabresi e italiani e, infine, il suo arresto. Alla parte centrale del volume è affidato l’inquadramento storico del modello Riace, dai primi flussi migratori del 1998, con i curdi irakeni in fuga dalla guerra, fino alle asinelle usate dalla cooperativa Gli Aquiloni per gestire la raccolta differenziata. «Abituate a spingere, non a respingere» recitava il cartello sulle loro groppe. Un modello di integrazione che lo ha reso fra le cinquanta persone più influenti del mondo, secondo la rivista Fortune.
Ma è nell’epilogo che Domenico Lucano lancia l’appello a mantenere l’umanità, a fare dell’accoglienza uno strumento riformativo della società e un’opportunità per dare nuova vita a borghi svuotati ed economie azzerate: «I nostri emigrati avevano abbandonato queste case e i nuovi emigranti erano arrivati. È un disegno circolare del destino. Poco cambia se hanno il volto più scuro o se si vestono in maniera differente. Sono uguali. Sono esseri umani allo stesso livello».
L’autrice
Chiara Sasso vive e lavora in Val Susa. Impegnata in associazioni ambientaliste, è tra i fondatori del Valsusa Filmfest e fa parte del coordinamento della Rete dei Comuni Solidali. Ha scritto numerosi libri su temi ambientali e sociali tra i quali, da ultimo, Riace, terra di accoglienza (Edizioni Gruppo Abele, 2012) e Il suolo è dei nostri figli. Cassinetta di Lugagnano, un esempio che fa scuola (Instar Libri, 2011).