Il ricordo di Alberto Sordi a Labico con Maria Antonietta Schiavina, le voci delle istituzioni: “Era uno di noi”

Il ricordo di Alberto Sordi a Labico con Maria Antonietta Schiavina, le voci delle istituzioni: “Era uno di noi”

Alberto Sordi conquista tutti: spettatori e spettatrici, cittadini e istituzioni. L’ennesima conferma durante la serata di Labico, a Villa Giuliani. Maria Antonietta Schiavina ha presentato il suo libro “Alberto racconta Sordi”, nell’evento organizzato da Comune di Labico, Consorzio “I Castelli della Sapienza”, Fondazione De Cultura. Il primo cittadino labicano, Danilo Giovannoli, ha speso parole di elogio per l’iniziativa e per il suo protagonista: “Sono orgoglioso di essere a un evento così importante e ringrazio la dottoressa Schiavina per questo lavoro. Trovare persone a cui non piace Alberto Sordi, secondo il mio punto di vista, è molto difficile. Parliamo dell’attore più amato che abbiamo nel nostro Paese e non solo. Con “I Castelli della Sapienza” iniziamo da Labico gli eventi estivi, ed è una gioia essere riusciti a dare garanzie a tante persone venute ad assistere nonostante la pandemia”. Clementina Miele, delegata alla Cultura del Comune di Labico, si è invece soffermata sull’importanza di una collaborazione istituzionale che dà forza alle cose: “collaborare con i ‘Castelli della Sapienza’, il Sistema Bibliotecario dei Monti Prenestini e la Fondazione De Cultura è una piacevole sorpresa e conferma. Fare cultura non è facile, oggi, e noi dobbiamo avvicinare la gente al libro, promuovendo la lettura. È un obiettivo su cui lavorare. Alberto Sordi, in questo libro di Maria Antonietta Schiavina, è sempre attuale. Per me i suoi personaggi sono immortali, dal “Marchese del Grillo” a “Un americano a Roma” lo ho apprezzato perché fa parte degli amici di famiglia. È uno di noi, è entrato nelle case di tutti ed è rimasto lì”. Sincera soddisfazione è stata espressa anche da Angelo Rossi, presidente del consorzio “I Castelli della Sapienza”: “L’iniziativa ha premiato, i cittadini apprezzano con la partecipazione la proposta e l’organizzazione in questa fase emergenziale. L’attenzione e l’interesse della gente ci conforta e ci spinge a fare eventi culturali di alto livello con libri di prim’ordine. Quest’anno è il centenario dalla nascita di Sordi. Ecco, Alberto Sordi piace perché è uno di noi. Rappresenta l’italiano medio, con le sue mille doti e con i suoi mille difetti. Lo fa in maniera trasparente, senza nascondersi come diceva Maria Antonietta Schiavina. Gli spettatori di ieri e di oggi lo percepiscono, nei difetti, negli slanci, nelle povertà umane e ognuno ci si ritrova. Mi piace fare un parallelo con Fantozzi di Paolo Villaggio: Sordi era l’italiano del boom economico, del futuro delle possibilità, un ottimista. Fantozzi è invece l’italiano con le illusioni e gli slanci repressi. Per motivi diversi ci siamo ritrovati in questi due interpreti. Sono messaggi che non passano mai perché ‘uomo è uomo”.

Rocco Della Corte

Maria Antonietta Schiavina conquista Labico: “Alberto racconta Sordi” presentato a Villa Giuliani

Aria di libri”, a Labico, nella calda e gradevole domenica di metà agosto. Nel meraviglioso contesto del parco di Villa Giuliani, in pieno centro storico, in moltissimi si sono ritrovati – seguendo scrupolosamente le normative anti-contagio – per ascoltare Maria Antonietta Schiavina, giornalista e autrice del libro “Alberto racconta Sordi” (Mondadori). L’evento, organizzato dal Comune e dal Consorzio “I Castelli della Sapienza” e dalla Fondazione De Cultura, ha richiamato un gran pubblico nel nome dell’Albertone nazionale di cui ricorrono quest’anno i cento anni dalla nascita. Prima della presentazione, i saluti istituzionali del Sindaco Danilo Giovannoli, della delegata alla cultura Clementina Miele e del presidente del Consorzio Angelo Rossi. Intervistata da Aurora De Marzi, la dottoressa Schiavina ha alternato i racconti della sua intervista con Alberto Sordi alla proiezione di video tratti dalle più celebri interpretazioni del grande attore. La conversazione ha restituito un ritratto molto umano di Sordi, lontano dalla cinepresa e vicino alla gente: “piaceva agli italiani perché incarnava il loro spirito. Ha sempre rifiutato parti in cui doveva interpretare un personaggio straniero, non si sentiva a suo agio”. Maria Antonietta Schiavina ha definito Albertone un divo-non divo: “era famoso e questo gli comportava le richieste di autografi, foto ricordo, proprio come tutti i divi. Con la gente però era un non divo, perché non si sottraeva mai, anzi amava il rapporto con le persone, non negava una parola a nessuno”. Aspetto, questo, che affonda le radici nella difficile ascesa vissuta per entrare nello spettacolo: “uno dei suoi migliori amici era Federico Fellini, sia per la stima artistica che c’era tra i due, sia per il fatto che hanno davvero condiviso tutto, dalle delusioni alla fame”. Molti anche i tabù sfatati, dall’autrice, sul carattere dell’attore: “si dice che fosse avaro, non è affatto vero. Penso a quando ha pagato le cure ad un ragazzo bisognoso, perché la madre non poteva permetterselo”. Distanziato il rapporto con la politica: “non gli interessava, la seguiva e aveva anche amici politici però non rinunciava mai a dire la sua pur rischiando di essere impopolare. Qualcuno gli propose di candidarsi o di schierarsi, rifiutò. Aveva le sue idee ed era riservatissimo”. Tante anche le domande del pubblico accorso nel parco, prima del firma-copie finale che ha concluso la serata. L’evento ha sottolineato ancora una volta l’affetto del popolo per Alberto Sordi, indimenticabile e indimenticato a distanza di tempo dalla sua dipartita. È questa, forse, la più grande vittoria di Albertone, un artista che transita da una generazione all’altra senza passare di moda. Per Labico una bella serata di cultura e letteratura, in attesa dei festeggiamenti di San Rocco il cui ricco programma riserva tante sorprese.

Rocco Della Corte

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