Le Origini e i primi proprietari
Vicino alla stazione ferroviaria e a pochi passi dalla fermata San Marcuola sorge il Palazzo Cà Vendramin Carlegi che gli studiosi considerano un’espressione del rinascimento veneziano. Il palazzo, che fu progettato da Mauro Codussi , oggi è sede del Casinò Municipale di Venezia ma un tempo fu abitato da nobili del luogo che ospitavano i più importanti uomini di cultura del tempo, tra questi ricordiamo Richard Wagner che si innamorò della Serenissima. Negli anni il palazzo, che fu ultimato nel XVI secolo, ebbe vari proprietari; fu infatti dimora dei Loredan che ne vollero la costruzione, dei Carlegi e infine dei Vendramin, questi ultimi erano imparentati con i Carlegi e vendettero il palazzo alla nobile Maria Carolina di Borbone duchessa di Berry e nuora di re Carlo X di Francia.
Il declino e la rinascita del palazzo
Dopo i moti del Risorgimento il Palazzo Ca’ Vendramin Carlegi subì un declino che costrinse i proprietari a mettere all’asta a Parigi i dipinti e le tante opere d’arte custodite al suo interno. Alla morte della duchessa di Berry subentrarono come nuovi inquilini il conte De’ Bardi e i duchi Di Grazia, che ospitarono Richard Wagner durante i suoi due ultimi anni di vita. Proprio al compositore tedesco è dedicato il ristorante del palazzo che con i suoi menù raffinati serviti in una location da favola è pronto a deliziare sia i turisti che i clienti del Casinò desiderosi di ristorare il palato tra una puntata e l’altra. All’interno delle sale tutto sembra essersi fermato, i monumentali lampadari in vetro di Murano, che pendono placidi dagli alti soffitti sembrano sfidare il tempo che passa, i camini giganteschi, i drappi preziosi e le pareti in stoffa rossa creano un contrasto netto con la modernità delle rumorose e corate slot machine che sembrano più appropriate per essere ospitate nelle sale di Voglia di Vincere Casinò Online
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Le sale di Ca’ Vendramin Carlegi
L’ultimo proprietario nobile del palazzo fu il conte di Misurata Giuseppe Volpi che restaurò la dimora decidendo di servirsi del primo piano come luogo di rappresentanza mentre nel secondo piano nacque il centro di Elettrologia. Nel 1946 la struttura divenne di proprietà del Comune di Venezia che decise di fisarvi la sede invernale del Casinò. Il palazzo è centro di importanti mostre che nel 2020 sono state costrette a subire una battuta d’arresto a causa dell’emergenza Covid-19. Al piano terreno si apre un grande ingresso con un accesso direttamente sul Canal Grande e percorrendo un’ampia scala di accede al piano superiore dove vi è la mostra perenne su Wagner. Al primo piano c’è un grandissimo salone centrale più tre salette più piccole che presentano soffitti con travi in legno a vista illuminati da lampadari artistici in vetro soffiato di Murano. Il Secondo piano ospita i tavoli verdi del Casinò in un ambiente sofisticato, decorato e arredato in stile rinascimentale.