Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea ESTETICA E GEOMETRIA LA REGOLARE IRREGOLARITÀ DEI FRATTALI OPERE DI FERNANDO GARBELLOTTO

Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea

 

ESTETICA E GEOMETRIA

LA REGOLARE IRREGOLARITÀ DEI FRATTALI

OPERE DI FERNANDO GARBELLOTTO

 

A cura di Giorgio Bonomi

 

28 settembre – 27 ottobre 2024

 

Inaugurazione sabato 28 settembre 2024, ore 17.00

 

Nei suggestivi spazi medioevali della Rocca – Centro per l’Arte Contemporanea di Umbertide (PG) è in corso dal 28 settembre sino al 27 ottobre 2024 un’importante rassegna personale di Fernando Garbellotto, a cura di Giorgio Bonomi, che indaga le ricerche dell’artista veneto a partire dalle opere degli anni ’90 sino alle più attuali, concentrandosi sugli aspetti estetici e formali delle sue rappresentazioni. L’esposizione offre al pubblico una rassegna completa dell’opera di Garbellotto che sa unire, nella sintesi di contenuto e forma – fondamento dell’arte come voleva la sempre valida teoria estetica crociana -, scienza ed arte come pochi nell’arte contemporanea. 

La mostra, organizzata dall’Amministrazione del Comune di Umbertide, è stata inaugurata alla presenza del Sindaco Luca Carizia e della Vicesindaco e Assessore alla Cultura Annalisa Mierla, del curatore Giorgio Bonomi e dell’artista.

 

Sono esposte circa 40 opere con una suddivisione metodologica che vede, negli affascinanti sotterranei che conservano le pareti in pietra, un’installazione di numerose Reti frattali, opere libere, senza telaio, che pendono dal soffitto in sequenza, in modo che il pubblico, in una sorta di “arte partecipata”, possa passare attraverso di esse, sentendosi, per un verso, “irretito” e, per un altro, “libero”.

Nelle due sale del primo piano sono esposti Frattali di terra in una, e i Frattali d’aria nell’altra, opere degli anni ’90 nate con l’intento di descrivere, in una dimensione di scala frattale molto piccola, il mondo che ci circonda, quello aereo e quello terrestre. Al secondo piano sono ospitate le opere che rappresentano il punto di sintesi della ricerca degli ultimi vent’anni ovvero le Reti frattali, complessi lavori, realizzati a partire dai primi anni del 2000, concepiti come veri e propri sistemi che traggono la loro forza non dai singoli elementi ma dall’interazione tra essi: nella prima sala quelle monocrome montate su telaio che creano alle pareti una potente sinfonia di colori, con un incalzante ritmo “musicale” e, nella seconda, le Reti frattali FLUO, una serie di opere di dimensioni più piccole, inserite in teche di plexiglas, tutte realizzate nel 2023, che si distingue, rispetto alle precedenti, per la scelta, dei colori – molto accesi, dalle tonalità vibranti e forti e talvolta fluorescenti – e per la composizione caratterizzata dall’accostamento di più telai affiancati e talora inseriti in altri sistemi autonomi, ognuno con il proprio intreccio di reti che, tutti insieme, danno vita al lavoro compiuto. 

 

Garbellotto è noto per essere il pittore dei frattali, infatti questa figura geometrica, scoperta non molti anni fa (nel 1975 da Benoît Mandelbrot), costituisce il contenuto “scientifico” delle sue opere. Non a caso, oltre al termine/concetto “frattale”, anche “nodo” e “rete” (termini per descrivere la concretezza delle opere dell’artista) appartengono al campo delle scienze. L’artista compone il suo lavoro annodando strisce di tela pittorica che si ripetono costantemente in maniera simile a quanto avviene nei frattali creando una trama di interrelazioni, la rete, punto di arrivo del passaggio dall’insieme al sistema. Nelle sue opere la tela non è più supporto pittorico ma, tagliata e riassemblata, diventa lo strumento per tessere e dar corpo alla complessità della natura. Nella realizzazione dei nodi trasferisce energia alla materia facendola diventare sistema

Ora, i frattali sono i contenuti ma, dato che siamo nei territori dell’arte visiva, va sottolineato che Garbellotto è “artista”, è “pittore” nel senso pieno del termine, quindi esprime i suoi concetti in una forma artistica assai alta, sia per la capacità tecnica nella composizione e nel dipingere sia per uno stile suo proprio e del tutto contemporaneo, per esempio nell’uso della monocromia, della tendenza alla “riduzione” che, nel tempo, lo porta ad una costruzione rigorosamente ortogonale.

 

Accompagnerà la mostra un volume monografico, edito da Rubbettino, con un testo Giorgio Bonomi e la postfazione di Matteo Galbiati.

 

Rocca di Umbertide Centro per l’Arte Contemporanea

Piazza Fortebraccio, Umbertide (PG) 

info per il pubblico: +39 0759413691 – f.faloci@comune.umbertide.pg.it

 

ORARIO DI APERTURA: 

martedì 16.30 / 18.30 – 16,30 / 17.30

mercoledì e giovedì 10.30 / 12.30 – 16,30 / 17.30

venerdì, sabato e domenica 10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30

lunedì chiuso

 

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