Salvatore Gregorietti Un progetto lungo cinquant’anni

L’attività professionale di Salvatore Gregorietti consente non solo di indagare in maniera scientifica

il suo lavoro, ma di mettere a fuoco alcuni temi e questioni che connotano mezzo secolo di grafica

italiana.

Questo volume ne offre una ricostruzione storica e analitica che risponde a precise intenzioni di

metodo. L’esame del lavoro di Gregorietti, diviso cronologicamente in tre parti in modo da farne

emergere le sfaccettature, gli anni della formazione, la collaborazione con Unimark e l’esperienza di

Gregorietti Associati, è stato affidato a un gruppo di studiosi e specialisti nonché a testimoni di un

percorso di vita, scelti in relazione alle diverse conoscenze e competenze. Inoltre proponendo un ricco

regesto, strutturato per decenni suddivisi per ambiti d’intervento, ci si prefigge di ripercorrere

puntualmente la sua attività fornendo indicazioni, il più possibile esaustive, sui singoli progetti.

Il ricco apparato iconografico che accompagna sia i contributi di studio sia il regesto, inedito nelle

modalità di ricostruzione visiva, fornisce infine una ulteriore possibilità di analisi e comprensione

dei progetti di questo grande designer.

Salvatore Gregorietti (Palermo, 1941), dopo aver frequentato la Kunstgewerbeschule di Zurigo,

diventa a Milano assistente di Massimo Vignelli che, dalla metà degli anni sessanta, lo coinvolge

come socio in Unimark International, la “multinazionale” del design operante in Italia. Qui,

maturando l’esperienza che compie a La Rinascente con Adriana Botti e con fotografi come Serge

Libis, Aldo e Marirosa Ballo e Oliviero Toscani, Gregorietti combina il rigoroso metodo di

coordinamento d’immagine caratteristico della dimensione internazionale di Unimark con l’abilità

a guidare la narrazione fotografica, approdando spesso a ruoli di art director. D’altra parte, interpreta

sensibilità provenienti non solo dalla cultura del tempo ma anche da influenze personali: il liberty

e il déco così come il mondo dei fumetti e dell’illustrazione veicolato dalla lunga collaborazione con

Milano Libri – sua è la rivista “Linus” dall’esordio nel 1965. Deriva da questa impostazione una

flessibilità nel linguaggio espressivo e negli ambiti d’intervento che emerge, ad esempio, nei lavori

editoriali per Sonzogno, Bompiani, Emme edizioni, Feltrinelli o per le riviste “Ottagono” e “Casa

Vogue”, e in quelli per Cassina, Brionvega, Valenti, la Biennale di Venezia o l’Istituto Bancario San

Paolo. Sistematizzato nel 1988 nel libro La forma della scrittura, elaborato con Emilia Vassale e

scaturito dall’esperienza didattica compiuta a Carrara, il “metodo” non cambia anche quando fonda

Gregorietti Associati, assieme al figlio Matteo, e dal 1989 lavora per Benetton (ancora in sodalizio

con Toscani), Prénatal, Croff, Gavazzi o Gruppo Iris-Fiandre, per editori come Feltrinelli, Sylvestre

Bonnard, Archimede edizioni, Anabasi, Le Vespe e, dopo il duemila, per istituzioni come il Museo

Poldi Pezzoli o la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

2017, edizione bilingue (italiano-inglese)

22 x 28 cm, 448 pagine, 1715 colori, brossura

ISBN 978-88-572-3705-3, € 49,00

Testi di Alberto Bassi, Fiorella Bulegato, Eleonora Charans, Ali Filippini, Marco Fornasier, Paolo

Interdonato, Maddalena Dalla Mura, Mario Piazza, Sergio Polano, Stefano Salis, Dario Scodeller,

Guido Valdini, Matteo Vercelloni, Carlo Vinti

Testimonianze di Adriana Botti Monti, Carlo Feltrinelli, Annamaria Gregorietti Gandini, Matteo

Gregorietti, Salvatore Gregorietti, Lucia Mosca Vecchia, Daniela Puppa, Renzo di Renzo, Alberto

Saibene, Massimiliano Tarantino, Oliviero Toscani, Isa Tutino Vercelloni, Annalisa Zanni

 

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