NO alla violenza di genere”, due giornate di sensibilizzazione su bullismo e violenza che hanno visto una forte risposta da parte della cittadinanza.
Roma, 1° febbraio 2019 – Si è conclusa ieri a Monterotondo (Roma) la prima edizione di Artemisia e le altre: NO alla violenza di genere, un progetto dal forte valore sociale e culturale volto a sensibilizzare la cittadinanza su temi quali bullismo e violenza attraverso una serie di incontri a ingresso libero. L’evento, fortemente voluto e organizzato dall’I.I.S. – Istituto di Istruzione Superiore “Piazza della Resistenza” di Monterotondo, è stato realizzato grazie al contributo della Regione Lazio, con il patrocinio del Comune di Monterotondo e in collaborazione con l’Associazione Accademia Edizioni ed Eventi, il mensile SCREPmagazine, ASI CIAO e con la Scuola di Specializzazione A.I.P.P.I. – Associazione Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia dell’Adolescenza e della Famiglia.
La Biblioteca Comunale “Paolo Angelani”, già cornice della prima giornata di incontri avvenuta il 15 gennaio scorso che ha visto la presenza dell’autore Arsenio Siani, ha accolto ieri mattina l’atteso Seminario di Formazione “La violenza nella relazioni – Una lettura psicoanalitica” organizzato dalla Scuola di Specializzazione A.I.P.P.I. In un’aula affollata e dopo i saluti dell’Assessore allo Sport, Volontariato Sociale, Pari Opportunità e Diritti del Comune di Monterotondo Alessia Pieretti, hanno preso la parola i Professori Emiliano Cheloni e Maria Fiorenza Virgallito, organizzatori e sostenitori del progetto, che hanno introdotto il ben strutturato intervento delle Dott.sse Psicoterapeute Simona Falanga e Roberta Bernetti di A.I.P.P.I.
Narcisismo patologico, aggressività, violenza, depressione e tolleranza, sono solo alcuni dei temi trattati e indagati. Dopo la proiezione di un estratto de L’amore rubato (Irish Braschi, 2016), film drammatico liberamente tratto dall’omonima raccolta di racconti di Dacia Maraini, si è aperto il dibattito. Interessante la messa a fuoco di aspetti come il ruolo della scuola nella prevenzione dei fenomeni di bullismo attraverso, ad esempio, momenti di discussione e riflessione di gruppo a partire da passi tratti da libri o scene di film. Così come la riflessione intorno alle similitudini che intercorrono nei modi di agire del narcisista patologico e del bullo e del loro rapporto con la vittima. Nella scuola e in famiglia è importante lavorare d’anticipo, poiché la psicoterapia, anche di gruppo, non può che essere un’azione preventiva e mai di emergenza, dal momento che certe dinamiche negative, nei rapporti interpersonali, possono essere corrette solo attraverso un percorso graduale e attento.
Le relatrici hanno illustrato le attività del Centro Clinico A.I.P.P.I, da vent’anni in prima linea nella prevenzione e cura del disagio psichico dell’individuo, attraverso progetti di formazione e interventi nelle scuole di ogni ordine e grado. È stato evidenziato come l’approccio psicoanalitico alle tematiche dell’apprendimento apporti un valido contributo alla comprensione e conoscenza delle diverse problematiche che l’esperienza scolastica suscita negli studenti, nei genitori e nelle famiglie, attraverso la sua attenzione agli aspetti emotivi e alle relazioni gruppali. L’intervento all’interno della scuola può aiutare a mettere in luce i nessi tra il comportamento manifesto dello studente e i vissuti emotivi sottostanti, permettendo agli insegnanti di avere un quadro più chiaro del mondo interno degli alunni e delle dinamiche di classe
Ha concluso l’intervento il Dirigente Scolastico Roberto Ciminelli che ha ringraziato le relatrici, il Comune, tutti i partner del Progetto Artemisia e i numerosi presenti, sottolineando l’impegno della scuola in coerenza con l’atto di indirizzo del Piano Triennale dell’Offerta Formativa a realizzare progetti ed interventi mirati a promuovere lo sviluppo delle competenze di cittadinanza tra gli allievi, i genitori, i docenti, gli educatori e tutto il personale scolastico.