Piccolo Teatro Grassi
Martedì 21 settembre 2021, ore 19.30
nell’ambito di NEXT
SOGNO AMERICANO
CHAPTER1#RAY
CON TUTTA QUELL’ACQUA A DUE PASSI DA CASA
Tratto dalle opere di Raymond Carver
Progetto a cura di Francesco Leschiera, Manuel Renga, Ettore Distasio
Drammaturgia Giulia Lombezzi
Regia Francesco Leschiera
Con Mauro Negri, Ettore Distasio e Ilaria Marchianò
Luci Luca Lombardi
Scene Paola e Margherita Ghiano
Costumi Davide Vitale e Iembo Marco
Assistente alla regia Giulia Pes
Una produzione
Teatro del Simposio
Credo che un po’ di minaccia sia una cosa che ci sta bene in un racconto.
Tanto per cominciare, fa bene alla circolazione.
Ci deve essere della tensione, il senso che qualcosa sta per accadere,
che certe cose si sono messe in moto e non si possono fermare.
R. Carver
Una donna, Claire. Un uomo, Stuart. Un fiume pieno di pesci. Un tranquillo weekend fra amici. Un segreto dimenticato nell’acqua. Una moglie che si trova a fare i conti con la parte più buia di suo marito. Il whisky che scorre inesorabile, che tutto annebbia e allevia. La morte, che non si ripara in alcun modo. La vita che zoppica e va avanti come può.
È ispirato alle opere di Raymond Carver, “Sogno Americano. Chapter1#Ray” del Teatro del Simposio, regia Francesco Leschiera, con Mauro Negri, Ettore Distasio e Ilaria Marchianò, in scena al Piccolo Teatro Grassi, martedì 21 settembre (ore 19.30), nell’ambito di NEXT 2020 di cui la compagnia nel 2019 ha vinto il Bando.
Prima parte di un progetto dedicato a tre grandi autori del ‘900 (Raymond Carver, Tennessee William, Truman Capote), il progetto nasce dalla volontà di Francesco Leschiera, Manuel Renga ed
Ettore Distasio di raccontare un periodo storico che si riflette ancora oggi, se pur in maniera diversa, sulla società occidentale.
“Sogno americano. Chapter1#Ray” è una drammaturgia di Giulia Lombezzi ispirata agli scritti di Raymond Carver, che nelle sue opere aveva scelto di dissezionare le fasce sociali più umili, la gente comune avvilita dai guai della vita. È il racconto, costruito sulla teoria delle omissioni resa dialogo, gesto, respiro dagli attori sulla scena, di una società sull’orlo del burrone caratterizzata da luci e ombre fortissime: ricchezza e povertà, amore e odio, alcol e sobrietà, fantasmi della notte e angeli del giorno.
I due protagonisti di questa storia sono un uomo e una donna che, chiusi nel proprio appartamento, fanno i conti con se stessi, mentre fuori – tra fiumi di whisky che tutto annebbia e rende sopportabile – strombazza il sogno americano degli anni ’60 e qualcuno, disperato, invoca giustizia. Un terzo uomo, Ray, lo scrittore, il vero occupante di quella casa, colui che dà vita ai personaggi, li blocca, li cancella e li riscrive. Un uomo che scrive cose brevi perché per quelle lunghe non ha tempo, un uomo con la penna scarica che si racconta attraverso le poesie, un uomo il cui sguardo è stato una radiografia commovente e agghiacciante dell’essere umano. Un uomo che scrive un po’ ogni giorno arrabattandosi tra figli, lavori precari e povertà, senza speranza e senza disperazione.
Lo spettacolo è un omaggio a Ray, alla sua America incerta e sofferente, al patrimonio di ombra e luce che ci ha lasciato.
Il Teatro del Simposio nasce nel 2012 come gruppo milanese di sperimentazione teatrale da comuni esperienze formative e professionali elaborate nel corso degli anni. L’incontro di Francesco Leschiera, Alessandro Macchi e Antonello Antinolfi, soci fondatori dell’associazione, avviene su un aspetto contenutistico ed ha creato un comune filo conduttore nelle produzioni del gruppo: l’esigenza di raccontare l’identità dell’uomo, la psiche e la materia e le sfaccettature che gli appartengono in modo universale, ma che inevitabilmente si legano alla concretezza del vissuto individuale. Da questo punto di partenza, che rappresenta lo stile riconoscibile del gruppo, tutti i progetti hanno come punto di forza la necessità di sperimentare di volta in volta il linguaggio espressivo più adeguato.
Il processo creativo è così permeato da tanti stimoli, ricercandone le possibili contaminazioni e potenzialità: forme d’arte, visive o sonore, frammenti di vita comune, un luogo, un’immagine, una storia. Da tali presupposti, l’obiettivo è quello di indirizzare i progetti verso una struttura di tipo performativo in cui, senza stravolgere le tematiche rappresentate, risultino forti e presenti i tratti caratteristici della contaminazione. L’immagine, il suono, i colori, i profumi (ogni spettacolo è caratterizzato da un suo profumo) sono la materia e la gabbia sottostante in cui si muove l’intera rappresentazione.
Il Teatro del Simposio è attivo anche nell’ambito performativo, impegnato in una continua ricerca tra la giusta contaminazione di suono, immagine e parola che lo ha fatto partecipare a vari eventi con lavori realizzati in forma di installazione o di performance art (MostramiFactory@Folli50, EXPO, performance per BLACK FRIDAY – presentazione stagione 2016/17 Teatro Litta, evento Charity Show “Fai Volare le Farfalle”).
La necessità di affrontare sempre nuovi linguaggi ha permesso di realizzare progetti nati da stimoli molto diversi fra loro: “Il Ring dell’Inferno”, tratto da un fumetto, mette in scena, tra teatro di narrazione e ambientazione cinematografica, la storia vera del pugile ebreo Herztko Haft, costretto a combattere per la sua vita nei campi di concentramento; “Beyond Vanja”, rielaborazione del testo cechoviano, ricrea l’immagine del dentro e del fuori del mondo di Vanja attraverso strutture in plexiglass che permettono di scrutare le storie che si intrecciano mentre le elaborazioni sonore procedono di pari passo attraverso un sound design che favorisce l’immersione in quella materia; in “Psychedelic Macbeth” la rielaborazione del Macbeth è stata affrontata riducendo i personaggi concentrandosi sulle figure di Macbeth, Lady Macbeth e Banquo, riambientando l’intera tragedia in una discoteca “diretta” da un dj nel ruolo delle streghe. “Così è (forse)”, rielaborazione del testo pirandelliano, è stato ambientato in una galleria d’arte contemporanea, interamente focalizzato sul teatro performativo.
Con “Storia di un impiegato” (da Fabrizio De Andrè), la compagnia si è confrontata invece con il linguaggio del teatro canzone, avvalendosi della collaborazione con il gruppo musicale A3 Apulia Project. Il progetto ha portato in scena l’intero album suonato dal vivo, integrandolo con un testo che descrivesse il mondo contemporaneo in parallelo con la storia raccontata all’interno del concept Album.
Ad oggi l’associazione ha al suo attivo più di 12 produzioni rappresentate sia a Milano che in territorio nazionale. Nel 2014 è stata selezionata per una residenza di due anni al Teatro Litta; nel 2016 e nel 2017 è stata selezionata al MilanoOff festival con gli spettacoli “Rumori” e “La Città degli Specchi.” Nel 2018 “Ring dell’Inferno” è stato inserito all’interno della rassegna Circuito Contemporaneo sostenuta da Circuito Lombardia Arti Disciplinari CLAPSpettacolo dal Vivo. Nel 2019 la compagnia risulta tra le vincitrici con “Sogno Americano. Chapter1#Ray” del Bando “Next” – Laboratorio di idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” per
la Circuitazione nazionale di spettacoli di prosa, prodotti da giovani compagnie che saranno programmati nel corso del 2020.
BIGLIETTI Spettacolo fuori abbonamento. Posto unico Platea/Balconata 10,00 Euro.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI https://www.piccoloteatro.org/it/2021-2022/next-sogno-americano-chapter1-ray
Trailer https://youtu.be/0H11P6WbqB0
Contatti Teatro del Simposio Email teatrodelsimposio@gmail.com Sito http://teatrodelsimposio.wix.com/teatrodelsimposio FB @TeatrodelSimposio