Tra storia e realtà virtuale:
al via la mostra “Il castello che non c’è”
Un castello di cui oggi non c’è più traccia, un’esperienza immersiva nella realtà aumentata, un viaggio multimediale alla scoperta del territorio: questi sono gli ingredienti della mostra “Il castello che non c’è”. L’iniziativa, sostenuta da Alpac e Helty, coinvolgerà per sei mesi i visitatori in un percorso tra storia, architettura e nuove tecnologie.
Sabato 6 aprile, al Lanificio Conte di Schio (Vicenza), apre la mostra “Il Castello che non c’è”: un viaggio nel cuore del Medioevo Altovicentino in cui, grazie alla realtà virtuale, viene ricostruita in tutta la sua gloria l’antica fortezza della città. Un percorso multimediale di oltre 600 mq alla scoperta della storia del territorio, dai primi insediamenti protoindustriali all’invasione pacifica delle popolazioni germaniche, passando per le aspre faide tra famiglie aristocratiche.
Il progetto – nato dall’idea di un gruppo di studiosi e appassionati di storia locale e nuove tecnologie, tra cui la start-up scledense Setpointstudio – non solo ha ricevuto il sostegno entusiasta dell’Ufficio Cultura del Comune di Schio, ma anche di alcune importanti realtà imprenditoriali locali, come Alpac – specialista nei sistemi per la gestione del foro finestra – e Helty, punto di riferimento nel settore della ventilazione meccanica controllata e del benessere indoor.
“Il legame con il territorio – commenta Luciano Dalla Via, CEO del Gruppo Alpac – è uno dei valori fondanti della nostra azienda ed è un orgoglio per noi sostenere iniziative locali così futuristiche e innovative, che si avvalgono della realtà aumentata e dell’intelligenza artificiale per scoprire le origini dei luoghi in cui abitiamo e lavoriamo. Un percorso non solo affascinante, ma anche istruttivo, perché ci permette di interpretare con consapevolezza quello che accade intorno a noi. Inoltre, la ricostruzione architettonica di un castello che non esiste più, la scelta di dare valore a qualcosa che, sebbene sia invisibile, continua ad influenzare la vita della città, si collega perfettamente con quello che facciamo ogni giorno: sistemi e tecnologie nascoste alla vista, ma essenziali per il comfort abitativo e il benessere delle persone”.
Visitabile dal 6 aprile al 31 ottobre 2024, la mostra “Il castello che non c’è” sarà aperta al pubblico ogni sabato e domenica.
Durante il periodo di esposizione, il Gruppo Alpac organizzerà delle visite guidate per i propri collaboratori. Nell’ambito degli eventi collaterali alla mostra, in programma
anche un seminario che approfondirà le opportunità dell’utilizzo della realtà virtuale e dell’intelligenza artificiale per la ricostruzione di ambientazioni in ambito architettonico e immobiliare.