Successo al Rocce Rosse Blues di Ulassai 23 agosto 2020 con  Stefano Bollani

Successo al Rocce Rosse Blues di Ulassai
23 agosto 2020 con  Stefano Bollani

Ulassai-Ieri 23 agosto alla Stazione dell’Arte di Maria Lai pubblico in delirio per il musicista che più di tutti riporta la musica alla sua dimensione sociale ed allegra. Un esempio per giovani musicisti e semplici laici, che durante la sua esibizione apprezzano una lezione completa di pianoforte. Il Maestro Stefano Bollani suona con il proprio corpo, senza mai risparmiare energie, domando lo strumento come un Matador. Fa della musica ciò che vuole, lo straordinario jazzista, come tutti i migliori musicisti del mondo, la modella come sua materia. E seduto al suo pianoforte, strumentista ma anche scrittore e attore. Ha presentato  alla 29sima edizione del Rocce Rosse Blues, le sue Piano Variations on Jesus Christ Superstar.
Stefano Bollani ha solo 14 anni quando vede per la prima volta il film “Jesus Christ Superstar” ed è per lui
un’esperienza travolgente:si innamora della musica, della storia, dell’atmosfera, delle scene e impara presto tutte le parole dei testi, ma non osa, ai tempi, suonarne la musica.
A 50 anni dalla pubblicazione dell’album originale “Jesus Christ Superstar”, Stefano Bollani ha deciso di
creare la sua personale versione del capolavoro di Andrew LIoyd Webber & Tim Rice, con il benestare del
compositore inglese.
“Piano Variations on Jesus Christ Superstar” è una versione totalmente inedita e interamente strumentale
per pianoforte solo, ma che custodisce come un tesoro l’originale: “Ho scelto la forma del pianoforte solo
perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me” – spiega Bollani – “E una storia d’amore cresce in bellezza
se resta intima.”  Non bisogna però aspettarsi una trascrizione intera per pianoforte solista. Stefano Bollani, grato per l’eccezionale permesso ricevuto da Andrew LIoyd Webber di reinterpretare la sua opera cult, si è liberamente, ma rispettosamente, avvicinato al capolavoro improvvisando sui motivi originali e sulle canzoni seguendo ilsuo guizzo giocoso e ilsuo spirito musicale, formato dalle tante tradizioni musicali, dai tanti generi e incontri che hanno influenzato, forgiato e consolidato quello che è considerato il suo linguaggio musicale.
E ancora, per omaggiare e per far sì che la sua musica trasmettesse il calore e la profondità dei personaggi
meravigliosamente forti del film di Lloyd Webber & Rice, Bollani nel suo “Piano Variations on Jesus Christ
Superstar” ha deciso di avere il pianoforte intonato a 432 Hz, una scelta inusuale che permette di restituire
un suono caldo, suadente, profondo e al tempo stesso un suono limpido.
A partire dall’album, Stefano Bollani si esibisce in concerto con “Piano Variations on Jesus Christ Superstar” seguendo la trama della storia. Differentemente da quanto accade solitamente ai concerti del Maestro, che non sale mai sul palco con una scaletta stabilita a priori, in questo caso Stefano Bollani desidera rispettare la struttura narrativa come punto fisso da cui partire per improvvisare ed elaborare fantasticamente l’opera originale all’interno dei singoli brani.
Stefano Bollani – “Piano Variations on Jesus Christ Superstar”” (Alobar 1007) sarà lanciato sul mercato
internazionale (su CD, 2-LP e in formato digitale) in primavera.
Management dell’evento Mauro Diazzi, capace di
riunire tutti insieme per questa nuova straordinaria edizione di Rocce Rosse Blues, immersi tra musica e
arte, grazie al patrocinio del Comune di Ulassai, della Regione Sardegna, Assessorato del
turismo, artigianato e commercio e assessorato pubblica istruzione, beni culturali, informazione,
spettacolo e sport, della Fondazione di Sardegna, della Fondazione Stazione dell’Arte di Ulassai e in
collaborazione con Arst.

STEFANO BOLLANI – BIO
Inizia a studiare pianoforte a 6 anni ed esordisce professionalmente a 15. Dopo il diploma di conservatorio
conseguito a Firenze nel 1993 – e una breve esperienza come turnista nel mondo del pop con Raf e Jovanotti
fra gli altri – si afferma nel jazz, suonando su palchi come la Town Hall di New York, la Scala di Milano e
Umbria Jazz. Fondamentale è la collaborazione, iniziata nel 1996 e mai interrotta, con Enrico Rava, al fianco
del quale tiene centinaia di concerti e incide 13 dischi. I più recenti: Tati (2005), The Third Man (2007) e New
York Days (2008). Nel corso della carriera collabora con musicisti come Pat Metheny, Gato Barbieri, Richard
Galliano, Sol Gabetta, Phil Woods, Lee Konitz, Bill Frisell, Chico Buarque, Caetano Veloso e Chick Corea, con
cui realizza il disco live Orvieto (2011).
Nel 1998, alla guida del gruppo L’Orchestra del Titanic, omaggia la musica italiana degli anni ’30 e ’40 con
Abbassa la tua radio, disco-spettacolo a cui collaborano Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Barbara
Casini, Roberto Gatto. Particolarmente fuori dai canoni risultano poi lavori come La gnosi delle fanfole,
insieme al cantautore Massimo Altomare su testi di Fosco Maraini (1998), Cantata dei Pastori Immobili,
Oratorio musicale per quattro voci, realizzato su testi di David Riondino (2004) e il disco di canzoni scandinave
Gleda (2005). Come produttore artistico e arrangiatore lavora inoltre al disco di Bodo Rondelli Disperati
intellettuali ubriaconi (2002), vincendo il premio Ciampi.
Tra il 2002 il 2006 incide quattro dischi per l’etichetta francese Label Bleu: Les Fleures Bleues, Smat Smat,
Concertone e I Visionari. Il 2006 è anche l’anno di Piano Solo (disco dell’anno per «Musica Jazz»). Nel 2007
esce BollaniCarioca, disco realizzato insieme a grandissimi artisti brasiliani: a dicembre è il secondo musicista,
dopo Antonio Carlos Jobim, a suonare un piano a coda in una favela di Rio de Janeiro. Sempre nel 2007 vince
lo European Jazz Preis e viene inserito dalla rivista americana «Allaboutjazz» nell’elenco dei cinque migliori
musicisti dell’anno insieme a Dave Brubeck, Ornette Coleman, Charles Mingus e Sonny Rollins. Tra le
produzioni più recenti: Big Band (2013); Joy In Spite of Everything (2014); Sheik Yer Zappa (2014), live dedicato
a Frank Zappa; Arrivano gli alieni (2015), in cui si cimenta per la prima volta come cantautore; Napoli Trip
(2016), con Daniele Sepe, Manu Katché e Jan Bang fra gli altri. Presta inoltre il suo piano ad artisti del pop-
rock italiano tra cui Irene Grandi, con cui firma l’album Irene Grandi e Stefano Bollani (2012).
In ambito classico si esibisce come solista con orchestre sinfoniche (Gewandhaus di Lipsia, Concertgebouw
di Amsterdam, Orchestre de Paris, Filarmonica della Scala di Milano, Santa Cecilia di Roma, Toronto
Symphony Orchestra) al fianco di direttori come Zubin Mehta, Kristjan Järvi, Daniel Harding, Antonio
Pappano e soprattutto Riccardo Chailly, con cui incide Rhapsody in Blue e Concerto in Fa di Gershwin in un
cd (2010) che vince il Disco di Platino con più di 70.000 copie vendute. Seguono il Concerto in Sol di Maurice
Ravel (2012) e nel 2013 un DVD live registrato alla Scala di Milano con il Concerto in Fa.
La sua voglia di sperimentazione sconfina nel mondo dell’editoria. Nel 2006, per Baldini Castoldi Dalai,
pubblica il romanzo La sindrome di Brontolo, cui seguono Parliamo di musica (2013) e Il monello, il guru,
l’alchimista e altre storie di musicisti (2015), entrambi editi da Mondadori. Come personaggio, con il nome di
Paperefano Bolletta, compare sul settimanale Topolino, di cui è anche nominato Ambasciatore.
Per la radio è ideatore e conduttore, con David Riondino e Mirko Guerrini, della trasmissione Dottor Djembè
(Radio Rai 3, 2006-2012), da cui nascono anche il libro Lo Zibaldone del Dottor Djembè (2008) e lo speciale tv
Buonasera Dottor Djembè (Rai 3, 2010). Dal 2009 sue sono le sigle del palinsesto di Radio Rai 3.
A teatro collabora, tra gli altri, con Claudio Bisio, Maurizio Crozza, Giuseppe Battiston, Marco Baliani, la Banda
Osiris, e scrive le musiche per tre spettacoli di Lella Costa (Alice, una meraviglia di paese, Amleto e Ragazze)
e per l’Antigone di Cristina Pezzoli. Membro onorario del Collegio Italiano di Patafisica, è co-autore e attore
nello spettacolo La Regina Dada, realizzato insieme a Valentina Cenni nel 2016.
In televisione è ospite fisso di Renzo Arbore nel programma Meno siamo meglio stiamo (Rai 1, 2005) e
ideatore, autore e conduttore delle due edizioni di Sostiene Bollani (Rai 3, 2011 e 2013), con cui porta la
musica jazz sul piccolo schermo. Il suo progetto più recente è L’importante è avere un piano (Rai 1, 2016):
sette appuntamenti in seconda serata su Rai1 con ospiti, improvvisazioni e musica dal vivo.

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