Sulle tracce dell’educazione. Percorsi, contesti, relazioni

Mercoledì 14 novembre esce in tutte le librerie, per la collana i Bulbi di Edizioni Gruppo Abele, , di Kristian Caiazza e Michele Gagliardo. Il volume, rivolto soprattutto a chi lavora nel campo educativo, affronta le implicazioni etiche e operative dell’educazione.

Imparare a educare

«L’esperienza dell’educare si alimenta e si nutre del confronto, della tensione verso ciò che non si conosce, dell’andare altrove; per poi tornare e riflettere, rielaborare e contestualizzare ciò che si è appreso». Per Kristian Caiazza e Michele Gagliardo l’educazione è movimento, incontro con l’altro e stimolo per l’evoluzione personale. Tutti i contesti in cui la persona si muove costituiscono ambienti educativi, influenzando i processi di crescita. La famiglia e la scuola, com’è facile immaginare, ma anche comunità e politica, quali dimensioni collettive dell’esperienza, hanno un ruolo importante. Il volume aiuta a decodificare questo sistema complesso e leggere nella vita quotidiana le tracce diffuse dell’educazione.

Educare quindi non solo è un atto pubblico ma acquisisce anche una valenza politica: «Chi educa ha bisogno di avere ben chiaro un pensiero politico, fatto di valori, principi, orizzonti. Di immaginare mondi possibili oltre sé stessi e oltre ciò che già c’è, per poter rendere visibile il desiderio di quell’altrove verso cui indirizzare il movimento». Non un atto positivo di per sé, ma in funzione del benessere della collettività.

Una pedagogia integrale

Delle tre parti che compongono questo volume, la prima è dedicata al rapporto tra educazione e relazione interpersonale. L’educazione non è data da modelli istituzionali ma da un confronto diretto fra la propria e l’altrui esperienza: «L’educatore è un riferimento credibile per fare della propria vita un’esperienza di ricerca effettiva». Si prosegue poi con l’analisi di quattro ambienti educativi, famiglia, scuola, comunità e politica, che agiscono sulla formazione del singolo. Da qui discende il concetto di dispositivo educativo, analizzato nella terza parte del libro, ovvero l’intreccio di persone, relazioni e contesti che intervengono simultaneamente sulla crescita dell’individuo. Esperienze dirette e interviste a esperti, fra i quali Michele Marangi, Andrea Morniroli, Mario Schermi e Stefano Zamagni, indagano a fondo alcuni di questi dispositivi (tecnologie, città, criminalità, economia), evidenziando i rischi che possono comportare e delineando nuove proposte.

Il modello di pedagogia integrale proposto in questo libro tiene al centro l’umano, le sue fragilità e la sua storia, per perseguire tre obiettivi volti al benessere collettivo: curare la soggettività, le relazioni e gli ambienti di vita.

Gli autori

Kristian Caiazza, responsabile del settore Piano Giovani dell’Associazione Gruppo Abele Onlus a Torino. Si occupa dello sviluppo di progetti e interventi educativi in ambito scuola, educativa di strada, politiche sociali e giovanili.
Michele Gagliardo, educatore, responsabile nazionale per la formazione di Libera. Associazioni, Nomi e numeri contro le mafie. Già formatore e coordinatore dell’Università della Strada del Gruppo Abele, si occupa da oltre due decenni in tutta Italia di politiche educative e giovanili. Ha curato e scritto diverse pubblicazioni e articoli su educazione e prevenzione.

 

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