Teatro Argentina
11 ● 14 marzo 2020
Kornél Mundruczó, nome di punta della cinematografia internazionale, con il suo Proton Theatre
porta sul palco dell’Argentina il suo pluripremiato Imitation of Life. Un’opera di eccezionale intensità che indaga con sguardo lucido sulle motivazioni e i paradossi di una società in cui dilagano violenza e discriminazione, attraverso una sorprendente proposta scenica che abbandona la provocazione per offrire uno scorcio intimo e silenzioso del destino degli individui.
IMITATION OF LIFE
scritto da Kata Wéber
drammaturgia Soma Boronkay
regia Kornél Mundruczó
con Lili Monori, Bori Péterfy, Roland Rába, Zsombor Jéger, Dáriusz Kozma
scena Márton Ágh – costume Márton Ágh, Melinda Domán
luci András Éltető – musica Asher Goldschmidt
Proton Theatre
producer Dóra Büki
production manager Zsófia Csató – technical director András Éltető, light, Zoltán Rigó – suono Zoltán Halmen, János Rembeczki
stage master Jachya Freeth – props Gergely Nagy – dresser Melinda Domán
Produzione Wiener Festwochen, Vienna, Austria; Theater Oberhausen, Germany; La Rose des Vents, Lille, France;
Maillon, Théâtre de Strasbourg / Scène européenne, France; Trafó House of Contemporary Arts, Budapest, Hungary;
HAU Hebbel am Ufer, Berlin, Germany; HELLERAU – European Center for the Arts, Dresden, Germany;
Wiesbaden Biennale, Germany, in collaborazione con l’Accademia d’Ungheria in Roma,
con il sostegno di KUBIK Coworking, Kryolan City, Open Casting, PP Business Centre – Budapest, VisionTeam
Spettacolo in lingua ungherese con sovratitoli in italiano e inglese
- WHITE GOD – SINFONIA PER HAGEN, un film di Kornèl Mundruczò_10 marzo (ore 19) Teatro Valle
prenotazione https://www.eventbrite.it/e/biglietti-white-god-115-sinfonia-per-hagen-97996878301
- QUALE LIBERTÁ PER I TEATRI EUROPEI – IL CASO UNGHERIA_12 marzo (ore 18) Sala Squarzina
Talk con Kornél Mundruczó, Kriszta Szekély (Teatro Katona di Budapest), Attilio Scarpellini (critico teatrale)
Coordina Graziano Graziani, in collaborazione con Dominio Pubblico
prenotazione https://www.eventbrite.it/e/biglietti-quale-liberta-per-i-teatri-europei-il-caso-ungheria-97753925623
Dall’11 al 14 marzo arriva sul palcoscenico del Teatro Argentina Imitation of Life, il capolavoro iperrealista di Kornél Mundruczó, rinomato regista e sceneggiatore cinematografico ungherese tra i più significativi e apprezzati nel panorama contemporaneo internazionale. Uno spettacolo intenso e avvincente, che posa uno sguardo lucido sulle contraddizioni di una società – ungherese e non solo – in cui sempre più la violenza e la discriminazione si presentano come risposte ad un disagio profondo, strutturato, radicato.
Opera multimediale, suggestiva ma di spirito fortemente naturalista, lo spettacolo ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti internazionali, che ne hanno premiato la sorprendente proposta scenica, che abbandona la provocazione e la prepotenza per offrire uno scorcio intimo e silenzioso del destino degli individui. La performance dilata il tempo e lo spazio del teatro moltiplicandosi attraverso un cortocircuito fra realtà e realismo che si nutre di un raffinato armamentario multimediale, strumento e nota perpetua di accompagnamento di una prova attoriale eccelsa. Le coordinate del pubblico sono così ridisegnate nella mappatura del contrasto fra la multimedialità che rende visibile l’invisibile e una solidità scenografica curata nei minimi particolari, fino ai cavi anneriti e rugginosi di una lavatrice.
A partire da un violento crimine realmente avvenuto a Budapest nel 2015, Imitation of Life traccia la storia di un ragazzo che cresce in una famiglia Rom, ma non assomiglia a loro: il colore della sua pelle è diverso. Il rifiuto delle origini pesa sulla sua infanzia, così cerca di trovare una nuova vita nell’anonimato della città. Ma non troverà il suo posto. L’odio verso se stesso impedisce la sua integrazione sociale al punto da portarlo a compiere un atto omicida. Tutto ha inizio con un ufficiale giudiziario che deve sfrattare per morosità una donna sola dal suo povero appartamento a Budapest, ma una svolta inaspettata ostacola il suo piano. Di contro alle ragioni burocratiche dell’ufficiale affiorano i ricordi della donna, l’emarginazione razziale, la conquista della casa, la perdita del marito, la fuga di un figlio che ha rinnegato la propria origine. Così, lo spietato individuo è costretto a esaminare la propria coscienza, e diventa chiaro che l’appartamento abbandonato nasconde oscuri segreti che i nuovi inquilini devono affrontare. «Scegliamo il nostro destino o le nostre vite sono predestinate?», è il quesito sollevato da Mundruczó in questo struggente, imprevedibile racconto, che procede serrato fino allo stupefacente colpo di scena, in cui l’appartamento si ribalta su se stesso con una rotazione a trecentosessanta gradi della scenografia, infrangendo clamorosamente l’illusione di realtà e sovvertendo con un solo, lento movimento poetico le regole del gioco teatrale. Una acuta indagine sui giochi di potere che oggi spingono la collettività verso una deriva di sofferenza, solitudine, intolleranza e prevaricazione sempre più pervasive.
Il debutto dello spettacolo è preceduto dal film di Kornèl Mundruczò, White God – Sinfonia per Hagen (115’), uno dei titoli rivelazione di Cannes 2014, che sarà proiettato martedì 10 marzo al Teatro Valle (ore 19, ingresso libero con prenotazione https://www.eventbrite.it/e/biglietti-white-god-115-sinfonia-per-hagen-97996878301). Attraverso un impianto simbolico e dalla tensione morale, il regista ungherese denuncia la crescente intolleranza verso la diversità, scegliendo gli animali come rappresentanti dei sopraffatti e degli esclusi, per una critica alla società occidentale attraverso lo specchio dell’Ungheria contemporanea. Il film racconta di una Budapest dove i cani meticci sono stati quasi tutti abbandonati dai loro padroni, dal momento che una nuova legge prevede una tassa gravosa sui cani non di razza. Ecco cosa succede alla tredicenne Lili, che combatte tenacemente per proteggere il suo cane Hagen, nonostante il padre l’abbia costretta ad abbandonarlo lungo una strada trafficata. Mentre Hagen si unisce ad un gruppo di randagi e impara la dura legge della sopravvivenza, Lili cercherà in tutti i modi di ritrovare il suo amico a quattro zampe.
Giovedì 12 maggio (ore 18) in Sala Squarzina appuntamento con il talk Quale libertà per i teatri europei. Il caso Ungheria, con gli interventi di Kornél Mundruczó, Kriszta Szekély (Teatro Katona di Budapest) e Attilio Scarpellini (critico teatrale), coordina Graziano Graziani (ingresso libero con prenotazione https://www.eventbrite.it/e/biglietti-quale-liberta-per-i-teatri-europei-il-caso-ungheria-97753925623). Un primo incontro per parlare delle nuove forme di censura contemporanea, a partire dalla legge ungherese del dicembre 2019 che ridisegna l’autonomia dei teatri pubblici. Un dispositivo che getta un interrogativo che va oltre quel paese per diventare materia di interesse per tutta l’Unione Europea. “Quale deve essere il rapporto tra un governo che sovvenziona il teatro e le istituzioni teatrali che disegnano le scelte artistiche? Oggi il teatro pubblico è uno spazio di libertà espressiva o un megafono di linee politiche ed estetiche disegnate altrove? Come vogliamo che sia il teatro pubblico di domani nella comune casa europea?”.
Kornél Mundruczó, nato in Ungheria nel 1975, ha studiato presso l’Università Ungherese di Cinema e Teatro. Le sue creazioni hanno debuttato in prestigiosi festival di tutto il mondo. Lavora per il teatro dal 2003. Dopo aver lavorato in autonomia per diversi anni con lo stesso gruppo di persone, nel 2009 fonda la sua compagnia di teatro indipendente Proton Theatre insieme alla producer Dóra Büki. Per la sua straordinaria regia di Imitation of Life, spettacolo creato con Proton Theatre, nel 2017 ha ricevuto una nomination per il Faust Award. Nella storia di questo premio, Proton Theatre è la prima compagnia non tedesca a ricevere una nomination. Dal 2003 dirige anche opere liriche. The Makropulos affair, che ha debuttato al Flemish Opera a Anversa, è stato nominato per l’International Opera Award nella categoria Miglior Nuova Produzione. Anche questa è stata la prima nomination ungherese. Nel cinema ha debuttato al Festival di Cannes nel 2003. Nello stesso anno, ha fondato la compagnia di produzione cinematografica Proton Cinema Ltd, con Viktória Petrányi. Il suo terzo lungometraggio, Johanna – un adattamento della storia di Giovanna d’Arco – è stato presentato nel 2005, nella sezione indipendente Un Certain Regard del Festival di Cannes, dove nel 2014 il suo sesto lungometraggio, White God, si aggiudica il premio principale della sezione. Con il suo quarto, quinto e settimo lungometraggio ha partecipato a Cannes: Delta nel 2008, Tender Son nel 2010, Jupiter’s Moon nel 2017.
TEATRO DI ROMA _ Teatro Argentina_ Largo di Torre Argentina, Roma
Biglietteria: 06.684.000.314 www.teatrodiroma.net _ Biglietti: intero 40 euro – ridotto 12 euro
Orari spettacoli: tutte le sere ore 21.00 _ sabato ore 19.00 _ Durata: 90 minuti