Teatro Argentina 2 – 14 maggio 2023 Emma Dante IL TANGO DELLE CAPINERE

Teatro Argentina

 14 maggio 2023

Emma Dante

IL TANGO DELLE CAPINERE

regia Emma Dante
con Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco

luci Cristian Zucaro
assistente alla regia Daniela Mangiacavallo

coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma

foto di Rosellina Garbo

 

Produzione Atto Unico 

in coproduzione con Teatro Biondo Palermo / Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale

Teatro di Roma – Teatro Nazionale / Carnezzeria / Théâtre des 13 vents, Centre dramatique national Montpellier

MA scène nationale – Pays de Montbéliard

in collaborazione con Sud Costa Occidentale

 

orari: martedì, venerdì e giovedì 11 maggio ore 20.00

mercoledì e sabato ore 19.00 | domenica e giovedì 4 maggio ore 17.00

Dopo lo spettacolo denso di fascinazioni Pupo di zucchero per celebrare la memoria dei defunti e la pienezza dell’esistenza, Emma Dante torna con la sua forza iconica sul palco del Teatro Argentina con Il tango delle capinere, in scena dal 2 al 14 maggio, una danza della vita e della morte tra due innamorati che prende forma dal capitolo Ballarini, terza parte della Trilogia degli occhiali (2011).

Una nuova creazione che tratteggia la vita di una coppia, interpretata da Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, e danzata attraverso l’affinata potenza simbolico-visiva con cui la regista palermitana dipinge una delicata narrazione teatrale: un viaggio per ripercorrere la storia d’amore tra i due protagonisti che, ballando sulle note di vecchie canzoni, compongono un mosaico di ricordi.

Una cerimonia in cui si intreccia una piccola storia fatta di gesti minuti, affidata interamente al corpo, tra insuccessi e conquiste, amore e morte, gioia e dolore, con la potenza evocativa della storia universale di ogni essere umano che si affaccia alla vita con un carico di sogni e progetti. Una coproduzione Teatro di Roma con la compagnia Sud Costa Occidentale, ERT – Teatro NazionaleBiondo di Palermo e Carnezzeria, per uno spettacolo che celebra la memoria attraverso un elogio alla vecchiaia, alla solitudine, alla mancanza di chi non c’è più, ma vive ancora nei ricordi.

«Una vecchina fruga dentro un baule. Estrae un flacone di pillole, un velo da sposa, un telecomando, tanti palloncini colorati… Da un altro baule arriva la musica di un carillon. compare un uomo anziano.  Indossa un vecchio abito da cerimonia liso dal tempo. L’uomo guarda la donna e sorride. Subito la raggiunge. L’abbraccia – racconta Emma Dante – La donna appoggia la testa sulla spalla di lui.  Lui le fa una carezza. Lei lo tiene stretto per non perdere l’equilibrio. Lui la sostiene. Ballano. Lui estrae dalla tasca un orologio da taschino: meno cinque… meno quattro… meno tre… meno due… meno uno… e al rintocco della mezzanotte lui fa scoppiare un petardo. Si baciano. Lui lancia in aria una manciata di coriandoli. La festa ha inizio. Buon anno, amore mio! Lui e lei adesso hanno sedici anni. In costume da bagno si promettono amore eterno. Sulle note di vecchie canzoni festeggiano l’arrivo dell’anno nuovo ballando a ritroso la loro storia d’amore».

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