Nuovo Teatro delle Passioni Via Antonio Peretti, 9 – Modena  dal 13 al 25 febbraio  martedì, mercoledì, venerdì ore 20.00 l giovedì e sabato ore 19.00 l domenica ore 18.00 Porcile di Pier Paolo Pasolini

Nuovo Teatro delle Passioni

Via Antonio Peretti, 9 – Modena 

 

dal 13 al 25 febbraio 

martedì, mercoledì, venerdì ore 20.00 l giovedì e sabato ore 19.00 l domenica ore 18.00

 

Porcile

di Pier Paolo Pasolini

regia Nanni Garella

coreografia Michela Lucenti

un itinerario artistico e progettuale di Arte e Salute e Balletto Civile

collaborazione produttiva Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Balletto Civile

in collaborazione con Associazione Arte e Salute, Regione Emilia-Romagna – Progetto “Teatro e salute mentale”, Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna

 

durata 1 h e 20 minuti

 

Nanni Garella con la sua compagnia Arte e Salute porta in scena dal 13 al 25 febbraio al Nuovo Teatro delle Passioni di Modena, Porcile di Pier Paolo Pasolini, spettacolo creato insieme a Balletto Civile, collettivo guidato dalla coreografa e danzatrice Michela Lucenti

Una collaborazione produttiva di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Balletto Civile, con Associazione Arte e Salute, Regione Emilia-Romagna – Progetto “Teatro e salute mentale”, Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna. 

 

Lo spettacolo è stato realizzato nell’ambito di Come devi immaginarmi, il progetto ideato da Valter Malosti e dallo studioso Giovanni Agosti in occasione del centenario della nascita di Pasolini, che nella Stagione 22/23 ha portato alla messa in scena dell’intero corpus delle tragedie dell’autore. Tra queste, anche Calderòn con la regia di Fabio Condemi, che sarà al Teatro Storchi di Modena il 17 e il 18 febbraio. 

 

Porcile è un dramma ambientato nell’estate del 1967 a Godesberg, città della Germania nei pressi di Bonn, dove gli strascichi del nazismo sono ancora evidenti. Qui vive una famiglia borghese di ricchi industriali, i Klotz, il cui figlio Julian passa le giornate nel disinteresse e nell’apatia. Il giovane protagonista porta sulle spalle il peso di un’eredità intollerabile, quella che vide gli industriali, e dunque anche la sua famiglia, collaborare con il regime di Hitler. In questo senso Julian si rivela un perfetto eroe tragico, destinato a soccombere per il suo orgoglio e la sua sfacciataggine, ma anche per il suo sincero legame con la natura che al tempo stesso sfida. «Julian assomiglia molto a Pasolini da giovane – nota Nanni Garella – per questo infinito amore per la vita nonostante le difficoltà, le persecuzioni e le angherie». 

 

Sebbene ambientata in epoca moderna, la pièce pasoliniana ha perciò tutte le caratteristiche e la potenza della tragedia arcaica: «Pasolini non è un drammaturgo, – specifica il regista – è un poeta e un narratore. Quando decide di affrontare il teatro tenta di scavalcare la forma del dramma borghese e anche quella del teatro epico. Per fare ciò Pasolini si tuffa nella tragedia antica, scrivendo in versi le sue opere teatrali, e strutturandole non in atti, ma in episodi».

La versione di Nanni Garella con Arte e Salute – oltre a dare risalto ad alcuni personaggi, come la figura della madre – concentra e amplifica sul piano drammaturgico l’inclinazione alla tragedia arcaica dello scrittore bolognese. Ispirandosi all’omonimo film di Pasolini del 1969, che vide l’attore Jean-Pierre Léaud nel ruolo di protagonista, Garella sceglie di dare più spazio al coro, che in Porcile appare soltanto alla fine per annunciare la morte improvvisa di Julian ed è costituito da un gruppo di contadini – tra cui immigrati italiani – che vivono e lavorano fuori dalla grande villa dei Klotz. Le vicende vengono così intervallate dalle parti corali e abitano una scena classica ed essenziale, costituita da tre uscite e un muro di luce, come era per la tragedia greca.

 

Da qui prende le mosse la collaborazione con il collettivo nomade e multidisciplinare Balletto Civile: «avevo bisogno del movimento e di una danza – dichiara il regista – capace di coinvolgere i miei attori. Con Michela Lucenti abbiamo dunque lavorato per costruire un coro che attraverso musica e gesti potesse spezzare la prosaicità asciutta e secca della tragedia».  

Nasce così un inedito e virtuoso incontro, in cui il gruppo di attori di Arte e Salute ha avuto modo di confrontarsi con i performer di Balletto Civile acquisendo una tecnica e un linguaggio nuovi: «La nostra è una danza narrativa e gestuale – commenta Lucenti – e forse per questo l’incontro con la regia di Nanni Garella, incentrata sul testo e la parola, e con il suo speciale gruppo di attori è davvero riuscito. Insieme a loro abbiamo affrontato un grande lavoro sullo spazio-corpo e siamo rimasti sorpresi dalle loro risposte e dal desiderio di potersi raccontare attraverso il corpo». 

 

Così come Michela Lucenti con Balletto Civile si è confrontata con Il padre selvaggio, sceneggiatura di un film mai realizzato di Pasolini, con Davidson (produzione ERT, 2023), anche la Compagnia Arte e Salute arriva a misurarsi con la tragedia scomoda, scabrosa e sgarbata di Porcile dopo gli spettacoli tratti dalle sceneggiature di Edipo, Il Vangelo secondo Matteo e Le nuvole.

«Per recitare Pasolini ci vogliono interpreti molto bravi o, come nel nostro caso, attori particolari – conclude il regista – che manifestano il loro talento attraverso una leggera o pensante, in base a come la si vuole vedere, diversità. È proprio questa che li fa emergere dal chiacchiericcio del dramma borghese: sono pasoliniani per natura».

 

Porcile

di Pier Paolo Pasolini

regia Nanni Garella

coreografia Michela Lucenti

un itinerario artistico e progettuale di Arte e Salute e Balletto Civile

con Luca Bandiera, Nicola Berti, Enrico Caracciolo, Barbara Esposito, Simone Francia, Francesco Gabrielli, Pamela Giannasi, Filippo Montorsi, Mirco Nanni, Alessandro Pallecchi, Moreno Rimondi, Roberto Risi, Emanuela Serra, Giulia Spattini

assistente alla regia Nicola Berti

assistente alla coreografia Emanuela Serra
luci Tiziano Ruggia
suono Massimo Nardinocchi
costumi Elena Dal Pozzo
direzione di scena Davide Capponcelli

capo elettricista Salvatore Pulpito

elementi scenici a cura del Laboratorio di Scenotecnica di ERT
responsabile del Laboratorio e capo costruttore Gioacchino Gramolini
costruttrice Veronica Sbrancia
scenografe decoratrici Ludovica Sitti con Sarah Menichini, Benedetta Monetti, Bianca Passanti, Martina Perrone

collaborazione produttiva Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Balletto Civile
in collaborazione con Associazione Arte e Salute, Regione Emilia Romagna – Progetto “Teatro e salute mentale”, Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna

realizzato nell’ambito del progetto Come devi immaginarmi dedicato a Pier Paolo Pasolini

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