Teatro India
25 – 27 novembre 2022
Federica Santoro e Luca Tilli
HEDVIG
da L’anitra selvatica di Henrik Ibsen
di e con Federica Santoro e Luca Tilli
adattamento drammaturgico Federica Santoro
musiche Luca Tilli
disegno luci Dario Salvagnini
i quadri in scena sono del pittore Ettore Frani
immagine Ettore Frani Rivolta 2021 cm 75×62 olio su tavola laccata_ph.Paola Feraiorni
Produzione Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee
orari: venerdì, sabato e domenica ore 20.00
durata: 60 minuti
La vocazione alla polifonia dei linguaggi contemporanei, la specificità degli spazi e la relazione con la comunità artistica e il pubblico, sono al centro delle scelte di ospitalità programmate per la nuova Stagione del Teatro India, tra queste la creazione di Federica Santoro e Luca Tilli in scena con Hedvig dal 25 al 27 novembre.
La coppia di artisti lavora in modo estrattivo sull’Anitra Selvatica di Ibsen, ricavandone una originale riscrittura, concedendo ampiezza, eliminando e accumulando ogni parola, ogni pagina; mentre all’ascolto scorrono le forme del linguaggio, le concatenazioni, i flussi che circolano tra le persone, il loro spazio, il collasso ciclico della materia linguistica, sonora e umana.
Casa Ekdal, tutti cercano Hjalmar Ekdal. È fuggito, si è rintanato al piano di sotto da un certo Molvick e dal saggio dottor Relling, perché Gregor Werle lo ha informato della probabilità che Hedvig non sia davvero sua figlia, per via di una segreta relazione, di Gina sua moglie, con l’industriale Werle, padre di Gregor, quando lei era a servizio come cameriera dai Werle, 15 anni prima. Il vecchio tenente Ekdal, padre di Hjalmar continua ad andare a caccia nella sua “foresta casalinga”, in soffitta tra i suoi abeti secchi, conigli, piccioni e un’anitra. È il giorno del compleanno di Hedvig.
«Hedvig è il lavoro conclusivo dall’Anitra selvatica di Ibsen, negli anni passati abbiamo prodotto studi, performances, era necessario soffermarci su questo testo per capirne il linguaggio, la forma» – commentano insieme Federica Santoro e Luca Tilli, che dal 2009 condividono un alterno percorso di ricerca che ha come origine la convivenza di suono, materia letteraria, voce/parole e azione, in un loro originale e radicale senso polifonico. «Da subito le parole, le loro concatenazioni si sono astratte ed evidenziate come per indicare una strada di indagine su loro stesse – continuano gli artisti – La struttura si delinea e infittisce pagina per pagina in un complesso piano dialogico, in essa emergono e svaniscono temi e figure come in un paesaggio di cui non ti curi troppo di chi dice cosa a chi, ma sai che va visualizzato, ascoltato a distanza per poter riconoscere il carattere collettivo, intimo e concreto di quella massa di parole. Questa scrittura dalla ragione asciutta, diretta ci ha permesso di intraprendere, un lavoro di ricerca sui flussi e le strutture del linguaggio e del suono e ha aperto una strada di indagine sia teorica che pratica da continuare ad intraprendere».
Federica Santoro, regista, interprete e performer, agisce nell’ambito della ricerca teatrale e performativa; la voce, le forme del linguaggio, le sue strutture sono le principali zone di indagine e ricerca, condivide progetti con artisti attivi nei diversi campi dell’arte. Vince il premio Ubu nel 2012 come miglior attrice non protagonista per L’origine del Mondo di Lucia Calamaro; nel 2016 viene candidata al premio Duse per il Teatro come miglior attrice. Dal 2000 ad oggi dirige e interpreta spettacoli teatrali, che scrive o di cui cura la drammaturgia da testi di autori come Sarah Kane, Shakespeare, Elfriede Jelinek, Thomas Bernhard, Peter Handke, Henrik Ibsen, ed è ideatrice ed interprete di performance. Collabora dal 2009 con il musicista Luca Tilli in vari progetti performativi e teatrali, di cui l’ultima creazione è HEDVIG da L’anitra Selvatica di H. Ibsen (2022 Teatro India). Attualmente dirigono il progetto Reading Session che coinvolge un gruppo di 15 performers. Nel 2004 fonda il duo performativo Cane insieme alla musicista/performer Daniela Cattivelli, ad oggi la loro ultima creazione è la performance To celabrate (2016). Ha diretto e interpretato spettacoli con Filippo Timi negli anni ‘90. Lavora e ha lavorato come attrice con registi e drammaturghi in ambito contemporaneo, tra cui Giorgio Barberio Corsetti, di cui ricordiamo il ciclo di spettacoli da Kafka ( il Processo, America, Descrizione di una battaglia, Durante la costruzione della muraglia Cinese e molti altri tra cui Notte e Paradiso da Milton), Societas Raffaello Sanzio, Alfonso Santagata, Roberto Rustioni (Villa dolorosa di Rebecca Kricheldorf), Travirovesce, Lucia Latour, Giorgina Pi, Tony Clifton Circus, Lucia Calamaro (L’origine del mondo e Diario del tempo), Industria Indipendente Klub Taiga (2020). Dal 2010 conduce laboratori per attrici/attori, performer professionisti/e e non, in varie sedi e strutture, ricordiamo Percorsi Rialto scuola di alta formazione con L. Calamaro, L. Natoli, T. Bartolini, Tony Clifton Circus ed altri, Flusso lab, Vedere leggere una persona è una cosa meravigliosa e viceversa, Planetario. Nel 2021 ha condotto una sessione di lavoro nel percorso di Michele di Stefano, nell’ambito di Fondamenta al Teatro India.
Luca Tilli studia violoncello con il maestro Michele Chiapperino. Dopo esperienze con diverse Orchestre Stabili, l’attività concertistica e di studio nell’ambito della musica contemporanea e dell’improvvisazione lo porta a collaborare con il violoncellista americano Tristan Honsinger. Dal 2005 la sua attività si concentra nell’ambito della musica d’avanguardia, collaborando stabilmente in trio con Luca Venitucci e Fabrizio Spera e suonando negli anni con Sebi Tramontana, Paul Lytton, John Edwards, Phil Minton, Massimo Pupillo, Lol Coxhill e con Mike Cooper e Roberto Bellatalla nel trio RAST. Suona nell’ensemble B for Bang di Katia Labèque (2007) e nel lavoro discografico degli Zu The Left Hand Path (2014). Nel 2011 prende parte al progetto Mirror emperor con Zu e David Tibet (Current 93). Dal 2017 suona nel trio Kammermusik con G. Schiaffini. Nel 2017 esce per WE INSIST! Records Prayer dell’ottetto “Pipeline8″ diretto da Giancarlo “Nino” Locatelli e nel 2019 Down at the docks in duo con Sebi Tramontana. 2021/22 suona nell’orchestra E.G.O.di Gabriele Mitelli. In ambito teatrale collabora con Santasangre nel progetto Konya. Suona in duo Monica Demuru. Dal 2009 collabora stabilmente con Federica Santoro.